Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio )

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La vita intima

Nei santi le opere esterne risultano spesse volte meravigliose; ma il miglior panorama ch'essi sono in grado d'offrire rimane ancor sempre quello del loro cuore, dei loro pensieri e affetti, della loro vita intima.

Questa vita migliore ha però il guaio di essere nascosta; e i santi, per lo più, sono gelosi che ci veda soltanto Iddio.

Quindi spesse volte distruggono ogni documento che possa rivelarla ad occhio umano, come sarebbero note spirituali, effusioni d'animo consegnate alla carta, ecc.

Il Fratel Teodoreto, in questa opera di distruzione, fu forse anche aiutato dai bombardamenti e dagli incendi di guerra in cui perdette tante cose sue, e che lo tolsero dal dubbio di lacerare o meno i suoi notes intimi, i suoi fogli d'esame particolare, e cose del genere.

Certo l'impresa d'analizzare l'anima d'un santo, e forse ancora più quella di sintetizzarla, « non è impresa da pigliare a gabbi » direbbe Dante nostro « né da lingua che chiami mamma e babbo » ( Inf. XXXII, 7-9 ).

Per fortuna, possediamo qualche foglietto sfuggito alle varie stragi e razzie, non poche lettere uscite dalle sue mani e rimaste nelle mani altrui, e soprattutto la preziosissima corrispondenza con il suo Padre Spirituale, in cui il problema della vita interiore è affrontato direttamente, nelle forme più autentiche e indiscutibili, così da incoraggiare al tentativo ...

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