Summa Teologica - II-II

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Articolo 5 - Se il dono dell'intelletto si trovi anche in coloro che sono privi della grazia santificante

Pare che il dono dell'intelletto si trovi anche in coloro che sono privi della grazia santificante.

Infatti:

1. S. Agostino [ Enarr. in Ps. ], commentando quel passo dei Salmi [ Sal 119,20 ]: « Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo », afferma che « l'intelletto vola avanti, ma l'affetto lo segue o tardo o nullo ».

Ma in tutti quelli che hanno la grazia santificante l'affetto è pronto, poiché c'è la carità.

Quindi anche in coloro che sono privi della grazia ci può essere il dono dell'intelletto.

2. In Daniele [ Dn 10,1 ] si legge che « nella visione profetica è necessaria l'intelligenza »: quindi pare che alla profezia non possa mancare il dono dell'intelletto.

Ma la profezia può esistere anche senza la grazia santificante: infatti nel Vangelo [ Mt 7,22s ] a coloro che protestano: « Abbiamo profetato nel tuo nome », viene risposto: « Non vi ho mai conosciuti ».

Quindi il dono dell'intelletto può stare anche senza la grazia santificante.

3. Il dono dell'intelletto corrisponde alla virtù della fede, stando a quel passo di Isaia [ Is 7,9 ] che così suona secondo i Settanta: « Se non crederete, non intenderete ».

Ma la fede può sussistere senza la grazia santificante.

Quindi anche il dono dell'intelletto.

In contrario:

Il Signore afferma [ Gv 6,45 ]: « Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me ».

Ora, S. Gregorio [ Mor. 1,32 ] dimostra che noi apprendiamo e penetriamo le cose udite mediante l'intelletto.

Perciò chiunque abbia l'intelletto viene a Cristo.

Ma ciò non avviene senza la grazia santificante.

Quindi il dono dell'intelletto non può stare senza tale grazia.

Dimostrazione:

In una trattazione precedente [ I-II, q. 68, aa. 1,2,3 ] si è detto che i doni dello Spirito Santo predispongono l'anima alla mozione dello Spirito Santo.

Perciò la luce intellettuale della grazia costituisce il dono dell'intelletto in quanto l'intelletto umano è docile alla mozione dello Spirito Santo.

Ora, la mozione dello Spirito Santo mira a far conoscere all'uomo la verità intorno al fine.

Se quindi un'intelligenza umana non viene mossa dallo Spirito Santo sino ad avere una valutazione giusta del fine, essa non ha ancora ricevuto il dono dell'intelletto, per quante verità supplementari abbia conosciuto sotto la luce dello Spirito Santo.

Ora, tale valutazione del fine ultimo è solo in colui che non sbaglia riguardo al fine, ma vi aderisce fermamente come al bene più grande.

Il che avviene solo in chi ha la grazia santificante: come anche nel campo [ strettamente ] morale l'uomo ha la retta valutazione del fine solo mediante l'abito della virtù.

Quindi nessuno può avere il dono dell'intelletto senza la grazia santificante.

Analisi delle obiezioni:

1. S. Agostino chiama intelletto qualsiasi illuminazione intellettiva.

Questa però non raggiunge la perfetta natura del dono se non porta la mente umana ad avere una retta valutazione del fine.

2. L'intelligenza necessaria per la profezia è una certa illuminazione della mente sulle varie cose rivelate ai profeti, ma non è un'illuminazione mentale sulla retta valutazione dell'ultimo fine, come invece richiede il dono dell'intelletto.

3. La fede implica una semplice adesione alle cose proposte, ma l'intelletto implica anche una certa percezione della verità, che per quanto riguarda il fine può trovarsi soltanto in chi ha la grazia santificante, come si è detto [ nel corpo ].

Perciò l'intelletto e la fede non si trovano nella stessa condizione.

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