Summa Teologica - II-II

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Articolo 6 - Se si possa riscontrare nei perfetti lo scandalo attivo

In 4 Sent., d. 38, q. 2, a. 3, sol. 2

Pare che nei perfetti si possa riscontrare lo scandalo attivo.

Infatti:

1. La passione è effetto dell'azione.

Ma alcuni sono scandalizzati al passivo per le parole o le azioni dei perfetti: infatti nel Vangelo [ Mt 15,12 ] si legge: « Sai che i Farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole? ».

Quindi nei perfetti si può riscontrare lo scandalo attivo.

2. S. Pietro dopo la discesa dello Spirito Santo era nello stato dei perfetti.

Eppure egli allora scandalizzò i pagani, come riferisce S. Paolo [ Gal 2,14 ]: « Quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa », cioè a Pietro, « in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?" ».

Perciò anche nei perfetti ci può essere lo scandalo attivo.

3. Lo scandalo attivo talora è peccato veniale.

Ma i peccati veniali si possono trovare anche nei perfetti.

Quindi in essi si può trovare lo scandalo attivo.

In contrario:

Alla perfezione ripugna più lo scandalo attivo che quello passivo.

Ora, nei perfetti non si può trovare lo scandalo passivo.

Quindi a maggior ragione va escluso lo scandalo attivo.

Dimostrazione:

Si ha propriamente lo scandalo attivo quando uno fa o dice cose che di per sé sono fatte per indurre altri a cadere: per cui si tratta solo di azioni o di parole disordinate.

Ora, è proprio dei perfetti ordinare le loro azioni secondo la regola della ragione, stando all'ammonimento di S. Paolo [ 1 Cor 14,40 ]: « Tutto avvenga decorosamente e con ordine ».

Ed essi usano tale premura specialmente nelle azioni in cui potrebbero nuocere non solo a se stessi, ma anche agli altri.

Se quindi nelle loro parole o nelle loro azioni esterne c'è qualcosa che sfugge a tale controllo, ciò deriva dall'umana debolezza, secondo cui vengono meno alla perfezione.

Tuttavia non vengono meno al punto di scostarsi molto dall'ordine della ragione, ma solo poco e in maniera lieve: e questa non è una cosa tanto rilevante perché se ne possa desumere ragionevolmente un'occasione di peccato.

Analisi delle obiezioni:

1. Lo scandalo passivo è sempre causato da un elemento attivo, ma non sempre da qualche scandalo attivo di altri, bensì di colui stesso che si scandalizza: nel senso cioè che uno scandalizza se stesso.

2. Secondo l'opinione di S. Agostino [ Epist. 28,3; 40, cc. 3,4; 82,2 ] e dello stesso S. Paolo [ Gal 2,2 ], Pietro peccò e fu degno di biasimo nell'appartarsi dai pagani per non scandalizzare i Giudei: poiché agiva in quel modo per una certa imprudenza, scandalizzando i pagani convertiti alla fede.

Però il gesto di S. Pietro non era un peccato così grave da giustificare tale scandalo.

Per cui i pagani subivano uno scandalo passivo, ma in Pietro non ci fu uno scandalo attivo.

3. I peccati veniali dei perfetti consistono specialmente nei moti improvvisi i quali, essendo occulti, non possono scandalizzare.

E anche se costoro commettono qualche peccato veniale esterno, esso è talmente leggero da non avere la capacità di scandalizzare.

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