Summa Teologica - II-II

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Articolo 10 - Se il sacrilegio possa essere una specie della lussuria

Supra, a. 1, ad 3; In 4 Sent., d. 41, q. 1, a. 4, sol. 2, ad 7

Pare che il sacrilegio non possa essere una specie della lussuria.

Infatti:

1. La medesima specie non può trovarsi in generi diversi non subalterni.

Ma il sacrilegio è una specie dell'irreligione, come sopra [ q. 99, a. 2 ] si è visto.

Quindi il sacrilegio non può essere elencato tra le specie della lussuria.

2. Nel Decreto [ di Graz. 2,36,1 ] il sacrilegio non viene enumerato tra le altre specie della lussuria.

È quindi evidente che non è una sua specie.

3. Come nella lussuria, così anche in altri generi di vizi può capitare di compiere degli atti contro le cose sante.

Ma il sacrilegio non viene posto tra le specie del vizio della gola, o di altri vizi.

Quindi esso non va considerato neppure una specie della lussuria.

In contrario:

S. Agostino [ De civ. Dei 15,16 ] afferma che « come è un'iniquità non rispettare i confini dei campi per l'avidità di possedere, così è un'iniquità trasgredire i limiti dell'onestà per la libidine del piacere carnale ».

Ora, violare i limiti dei campi nelle cose sacre è un peccato di sacrilegio.

Quindi per lo stesso motivo è un sacrilegio trasgredire per la libidine i limiti dell'onestà in cose sacre.

Ma la libidine rientra nella lussuria.

Quindi il sacrilegio è una specie della lussuria.

Dimostrazione:

Come si è già notato [ q. 85, a. 3; q. 99, a. 2, ad 2; I-II, q. 18, aa. 6,7 ], l'atto di una virtù o di un vizio, quando è ordinato al fine di un'altra virtù o di un altro vizio, assume la specie di questi ultimi: come il furto che viene commesso in vista di un adulterio rientra nella specie dell'adulterio.

Ora, è evidente che l'osservanza della castità in quanto è ordinata al culto di Dio è un atto della virtù di religione: il che risulta chiaramente in coloro che fanno il voto di verginità e lo osservano, come insegna S. Agostino [ De virginit. 8 ].

È chiaro quindi che anche la lussuria, nella misura in cui viola qualcosa che riguarda il culto di Dio, costituisce un sacrilegio.

E in base a ciò il sacrilegio può essere considerato tra le specie della lussuria.

Analisi delle obiezioni:

1. La lussuria, nella misura in cui è ordinata al fine di un altro vizio, diventa una sua specie.

E così una specie della lussuria può costituire la specie di un vizio più grave contrario alla virtù della religione.

2. Nel testo accennato vengono enumerati quegli atti che costituiscono per se stessi le varie specie della lussuria; invece il sacrilegio rientra nelle specie della lussuria in quanto è ordinato al fine di un altro vizio o peccato.

Ed esso può coincidere con diverse specie di lussuria.

Se infatti uno abusa di una persona a lui legata da cognazione spirituale, si ha un sacrilegio che assomiglia a un incesto.

Se invece si abusa di una vergine consacrata a Dio, allora in quanto essa è sposa di Cristo si ha un sacrilegio a modo di adulterio; in quanto invece è sotto la tutela di un padre spirituale vi sarà come uno stupro spirituale; e se si usa violenza si avrà un ratto spirituale, che anche le leggi civili puniscono più gravemente di ogni altro ratto.

Per cui Giustiniano [ Decr. di Graz. 2,33,3,1,6 ] comanda: « Se uno osasse non dico effettuare, ma anche solo tentare il ratto di vergini consacrate in vista del matrimonio, sia condannato a morte ».

3. Si commette sacrilegio violando le cose sante.

Ora, cose sante sono o le persone consacrate, con cui si desidera di avere un rapporto sessuale: e ciò rientra nella lussuria; oppure i beni materiali di cui si desidera il possesso: e ciò rientra nell'ingiustizia.

E si può commettere sacrilegio anche con l'ira: p. es. se uno mosso dall'ira fa ingiuria a una persona consacrata.

Oppure si commette sacrilegio assumendo golosamente un cibo sacro.

Tuttavia il sacrilegio viene attribuito in un modo tutto particolare alla lussuria, che è il contrario della castità, alla cui osservanza certe persone si sono consacrate in modo speciale.

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