Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la vita attiva preceda la contemplativa

De Verit., q. 11, a. 4, ad 2; Contra Retr., c. 7, ad 7

Pare che la vita attiva non preceda la contemplativa.

Infatti:

1. La vita contemplativa riguarda direttamente l'amore di Dio, mentre la vita attiva riguarda l'amore del prossimo.

Ma l'amore di Dio precede l'amore del prossimo, poiché il prossimo è amato per Dio.

Quindi anche la vita contemplativa precede quella attiva.

2. Scrive S. Gregorio [ In Ez hom. 14 ]: « Si deve notare che come il buon ordine della vita consiste nel tendere dall'attiva alla contemplativa, così spesso è utile che l'anima dalla contemplativa ritorni alla vita attiva ».

Quindi la vita attiva non precede in modo assoluto la vita contemplativa.

3. Se due cose si addicono a soggetti diversi, non hanno necessariamente un ordine tra loro.

Ora, la vita attiva e la contemplativa si addicono a soggetti diversi: scrive infatti S. Gregorio [ Mor. 6,37 ]: « Molti di quelli che tranquillamente avrebbero potuto contemplare Dio caddero sopraffatti dalle occupazioni; e molti che sarebbero vissuti bene se occupati, perirono sotto la spada dell'ozio ».

Quindi la vita attiva non precede la contemplativa.

In contrario:

S. Gregorio [ In Ez hom. 3 ] insegna: « La vita attiva precede cronologicamente la contemplativa: poiché mediante le opere buone si tende alla contemplazione ».

Dimostrazione:

Si parla di priorità in un duplice senso.

Primo, in ordine di natura.

E in questo senso la vita contemplativa precede la vita attiva, inquantoché si applica a cose più importanti e più buone.

Essa infatti muove e dirige la vita attiva: poiché, come spiega S. Agostino [ De Trin. 12, cc. 3,7,12 ], la ragione superiore, incaricata della contemplazione, sta alla ragione inferiore, incaricata dell'azione, come l'uomo sta alla donna, la quale deve essere da lui comandata.

Secondo, una cosa può avere una priorità rispetto a noi: in quanto cioè viene prima in ordine genetico.

E in questo senso la vita attiva precede la contemplativa: poiché predispone ad essa, come sopra [ a. prec.; q. 181, a. 1, ad 3 ] si è visto.

Infatti la disposizione in ordine genetico precede la forma, che però viene prima in senso assoluto e in ordine di natura.

Analisi delle obiezioni:

1. La vita contemplativa non è ordinata a un amore di Dio qualsiasi, ma a un amore perfetto.

Invece la vita attiva è ordinata a un qualsiasi amore del prossimo.

Scrive perciò S. Gregorio [ In Ez hom. 3 ]: « Possono entrare nella patria celeste senza la vita contemplativa tutti quelli che non trascurano di compiere il bene che possono; non possono invece entrarvi senza la vita attiva, se trascurano il bene che possono compiere ».

Il che dimostra che la vita attiva precede la contemplativa come la virtù comune precede in ordine genetico la virtù propria dei perfetti.

2. In ordine genetico si va dalla vita attiva alla contemplativa; ma dalla vita contemplativa si torna all'attiva secondo la guida e il comando, poiché la vita attiva deve essere governata dalla vita contemplativa.

Come anche con gli atti si acquistano gli abiti, e con gli abiti acquisiti si agisce con maggiore perfezione [ Ethic. 2, cc. 1,2,4 ].

3. Quelli che sono più inclini alle passioni per il loro impulso ad agire sono anche più adatti alla vita attiva, data l'inquietudine del loro spirito.

Per cui S. Gregorio [ l. cit. nell'ob. ] afferma che « alcuni sono così inquieti che senza lavoro si sentono a disagio: poiché il tumulto del loro cuore è tanto più gravoso quanto più sono liberi di pensare ».

- Altri invece hanno per natura purezza e tranquillità di spirito, il che li rende adatti alla contemplazione: e questi se vengono totalmente gettati nell'azione ne ricevono un danno.

Per cui S. Gregorio [ ib. ] afferma che « ci sono degli uomini dall'animo tanto tranquillo che se viene loro imposto il travaglio delle occupazioni, soccombono ai primi passi ».

Però, come egli aggiunge [ ib. ], « spesso l'amore spinge all'azione anche le anime tranquille, mentre il timore trattiene nella contemplazione le anime inquiete ».

Perciò anche quelli che sono più adatti alla vita attiva possono predisporsi con l'esercizio di essa alla vita contemplativa, e quelli che sono più portati alla vita contemplativa possono affrontare gli esercizi della vita attiva per prepararsi meglio alla contemplazione.

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