Summa Teologica - III

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Articolo 6 - Se la santificazione nel seno materno sia stata, a parte quella di Cristo, un privilegio della Beata Vergine

In 3 Sent., d. 3, q. 1, a. 2, sol. 1, ad 4; In 4 Sent., d. 6, q. 1, a. 1, sol. 2; Quodl. 6, q. 5, a. 1; Comp. Theol., c. 224; In Psalm., 45; In Ier., c. 1

Pare che la santificazione nel seno materno sia stata, a parte quella di Cristo, un privilegio della Beata Vergine.

Infatti:

1. Abbiamo detto [ a. 4 ] che la Beata Vergine fu santificata nel seno materno per essere idonea alla maternità divina.

Ma questo è un suo privilegio.

Quindi essa sola fu santificata nel seno materno.

2. Altri personaggi paiono essere stati più vicini a Cristo di Geremia e di Giovanni Battista, che si dicono santificati nel seno materno.

Infatti Cristo è detto propriamente figlio di Davide e di Abramo [ Mt 1,1 ], per la promessa speciale loro fatta [ Gen 22,18; Gen 26,4 ].

Isaia poi fece su Cristo le profezie più esplicite [ Is 53 ].

Gli Apostoli inoltre hanno vissuto con Cristo in persona.

Eppure nessuno di questi si dice che fu santificato nel seno materno.

Quindi nemmeno Geremia e Giovanni Battista lo dovettero essere.

3. Giobbe [ Gb 31,18 Vg ] dice di se stesso: « La misericordia mi allevò fin dall'infanzia, e dal seno di mia madre mi ha guidato ».

Eppure per questo non si dice che egli sia stato santificato nel seno materno.

Quindi nemmeno di Giovanni Battista e di Geremia siamo obbligati a dire che furono santificati nel seno materno.

In contrario:

Di Geremia si legge [ Ger 1,5 ]: « Prima che tu uscissi alla luce ti avevo consacrato ».

E di Giovanni Battista sta scritto [ Lc 1,15 ]: « Sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre ».

Dimostrazione:

S. Agostino [ Epist. 187,7.23 ] pare mostrare qualche incertezza sulla santificazione dei due profeti nel seno materno.

Scrive infatti che l'esultanza di Giovanni nel seno materno « poteva indicare il grande avvenimento », che cioè una donna era madre di Dio, « per farlo conoscere agli adulti, senza però che lo conoscesse il bambino.

Il Vangelo infatti non dice: "Credette il bambino nel seno di lei", ma "esultò", e questo non è solo dei bambini, ma anche degli animali.

Era però un fatto straordinario che esultasse nel seno.

E allora diciamo che, come tutti i miracoli, fu un miracolo compiuto da Dio nel bambino, e non un atto umano del bambino stesso.

Sebbene tra i miracoli della potenza divina ci possa essere anche questo: che quel bambino abbia ricevuto con tale anticipo l'uso della ragione e della volontà da poter conoscere, credere e assentire nelle viscere materne, mentre gli altri devono aspettare l'età per poterlo fare ».

Siccome però il Vangelo dice espressamente di Giovanni che « sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre », e di Geremia si legge: « Prima che tu uscissi alla luce ti avevo consacrato », dobbiamo affermare che essi furono santificati nel seno materno, pur non avendo allora l'uso del libero arbitrio ( del che discute S. Agostino ), come neppure lo hanno subito i bambini santificati dal battesimo.

E non dobbiamo credere che siano stati santificati nel seno materno altri di cui la Scrittura non parla.

Poiché i privilegi della grazia che vengono dati ad alcuni fuori della legge comune sono destinati al bene del prossimo, secondo l'affermazione di S. Paolo [ 1 Cor 12,7 ]: « La manifestazione dello Spirito è data a ciascuno per l'utilità comune »; utilità che non proverrebbe in alcun modo dalla santificazione di alcuni nel seno materno se ciò non fosse conosciuto dalla Chiesa.

E sebbene sia impossibile stabilire la ragione delle decisioni di Dio, perché cioè conferisca la grazia a questo e non a quello, tuttavia pare che Giovanni e Geremia siano stati santificati nel seno materno allo scopo di prefigurare la santificazione che Cristo avrebbe compiuto.

Innanzitutto per mezzo della sua passione, secondo le parole di S. Paolo [ Eb 13,12 ]: « Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta ».

Ora, Geremia rappresenta la passione di Cristo, avendola preannunziata nella maniera più esplicita con parole e con simboli, e avendola perfettamente prefigurata con le sue sofferenze personali [ Ger 11,19; Ger 38,6 ].

- Secondo, per mezzo del battesimo [ 1 Cor 6,11 ]: « Ma siete stati lavati, siete stati santificati ».

Ora, Giovanni preparò gli uomini a questo battesimo mediante il proprio battesimo.

Analisi delle obiezioni:

1. La Beata Vergine, che fu scelta per essere la madre di Dio, ebbe una grazia santificante superiore a quella di Giovanni Battista e di Geremia, che furono scelti come simboli anticipatori della santificazione operata da Cristo.

E il segno di questa superiorità è che alla Beata Vergine fu concesso di non peccare mai né mortalmente né venialmente; agli altri due invece si crede che sia stato concesso soltanto di non peccare mortalmente, sotto la protezione della grazia divina.

2. Sotto altri aspetti ci poterono essere dei santi uniti a Cristo più di Geremia e di Giovanni Battista.

Ma questi furono più vicini a lui inquantoché, come si è detto [ nel corpo e ad 1 ], prefigurarono più espressamente la santificazione da lui operata.

3. La misericordia di cui parla Giobbe non è la virtù infusa, ma un'inclinazione naturale all'esercizio di questa virtù.

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