Supplemento alla III parte

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Articolo 7 - Se la conflagrazione finale debba venire dopo il giudizio

Pare che la conflagrazione finale debba venire dopo il giudizio.

Infatti:

1. S. Agostino [ De civ. Dei 20,30 ] dice che gli eventi relativi al giudizio futuro si svolgeranno nel seguente ordine: « Nel giudizio o in prossimità di esso si svolgeranno i fatti seguenti: la venuta di Elia il Tesbita, la conversione dei Giudei, la persecuzione dell'Anticristo, il giudizio di Cristo, la risurrezione dei morti, la separazione dei buoni dai cattivi, la conflagrazione del mondo e il suo rinnovamento ».

Quindi la conflagrazione verrà dopo il giudizio.

2. Lo stesso S. Agostino scrive nel medesimo libro [ De civ. Dei 20,16 ]: « Dopo che gli empi saranno stati giudicati e gettati nel fuoco eterno, la figura di questo mondo sparirà in una conflagrazione universale ».

La conclusione è dunque quella di sopra.

3. Quando il Signore verrà per il giudizio, troverà dei vivi su questa terra, come appare dalla prima lettera ai Tessalonicesi [ 1 Ts 4,14 ], dove l'Apostolo parla mettendosi nel loro numero: « Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore », ecc.

Ma ciò non potrebbe accadere se la conflagrazione, travolgendo tutti, precedesse il giudizio.

Perciò questa avverrà dopo il giudizio.

4. Si dice che il Signore giudicherà il mondo con il fuoco [ 2 Ts 1,7s ].

Quindi la conflagrazione finale si presenta come l'esecuzione del giudizio divino.

Ora, l'esecuzione segue il giudizio.

Quindi la conflagrazione deve venire dopo il giudizio.

In contrario:

1. Nei Salmi [ Sal 97,3 ] si legge: « Davanti a lui cammina il fuoco ».

2. La risurrezione precederà il giudizio, altrimenti non « ogni occhio potrà vedere » Cristo Giudice [ cf. Ap 1,7 ].

Ora, la conflagrazione finale deve precedere la risurrezione.

Infatti i corpi dei santi saranno spirituali e impassibili, per cui non potranno più essere purificati dal fuoco; d'altra parte S. Agostino [ De civ. Dei 16,24; 20,18 ] afferma che « tramite quel fuoco sarà purificato ciò che in alcuni deve essere purificato ».

Perciò quel fuoco precederà il giudizio.

Dimostrazione:

La conflagrazione avrà inizio certamente prima del giudizio.

Il che risulta chiaramente dal fatto che il giudizio sarà preceduto dalla risurrezione dei morti.

S. Paolo [ 1 Ts 4,14.17 ] infatti afferma che anche « quelli che sono morti saranno rapiti fra le nubi per andare incontro a Cristo », quando verrà a giudicare.

Ora, la risurrezione universale e la glorificazione dei corpi dei beati saranno simultanee: poiché i santi risorgeranno col proprio corpo glorioso, come afferma altrove S. Paolo [ 1 Cor 15,43 ]: « Si semina un corpo ignobile e risorge glorioso ».

Contemporaneamente poi alla glorificazione dei corpi dei santi tutto il creato si rinnoverà a suo modo, secondo quanto si legge nella lettera ai Romani [ Rm 8,21 ]: « La creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ».

Se dunque, come si è già visto [ aa. 1,4 ], la conflagrazione sarà come una preparazione al rinnovamento generale, si può concludere che essa quale purificazione del mondo deve precedere il giudizio.

Invece riguardo al suo effetto secondario, che è quello di convogliare tutti i cattivi nell'inferno, verrà dopo il giudizio.

Analisi delle obiezioni:

1. S. Agostino non intende proporre una verità certa, ma la propria opinione.

Il che appare evidente da ciò che segue: « Bisogna credere che tutte queste cose avverranno, ma in quale maniera e con quale ordine lo si vedrà alla loro realizzazione, più di quanto oggi possa dire l'umana intelligenza.

Penso però che i fatti si svolgeranno nell'ordine che ho ricordato ».

Quindi è chiaro che egli ha esposto una sua opinione.

2. La stessa risposta vale per la seconda obiezioni.

3. Gli uomini moriranno e risorgeranno tutti.

Ma sono detti vivi quelli che si troveranno a vivere col corpo fino al momento della conflagrazione.

4. Il fuoco finale non seguirà la sentenza del giudice, e quindi il giudizio, se non quanto alla punizione dei cattivi.

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