Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se nel giudizio Cristo apparirà nella sua umanità glorificata

Pare che nel giudizio Cristo non apparirà nella sua umanità glorificata.

Infatti:

1. Nel Vangelo [ Gv 19,37 ] si legge: « Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto »; « poiché », spiega la Glossa [ interlin. ], « egli tornerà con quella carne in cui è stato crocifisso ».

Ora, egli fu crocifisso nel suo aspetto di debolezza.

Quindi apparirà nella sua debolezza e non nella sua umanità glorificata.

2. Sta scritto [ Mt 24,30 ] che « apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo », cioè il segno della croce.

E il Crisostomo [ In Mt hom. 76 ] spiega che « Cristo nel giudizio non solo mostrerà le cicatrici delle sue piaghe, ma la sua stessa morte ignominiosa ».

Perciò sembra che non apparirà nella gloria.

3. Nel giudizio Cristo apparirà in modo da poter essere visto da tutti.

Ma nella sua umanità glorificata egli non potrà essere visto da tutti, ossia dai buoni e dai cattivi: poiché un occhio non glorificato non è proporzionato a vedere lo splendore di un corpo glorioso.

Quindi Cristo non apparirà nella sua gloria.

4. Quanto è promesso ai giusti come premio non sarà concesso ai peccatori.

Ora, vedere la gloria della santa umanità è stato promesso ai giusti come premio: infatti « entrerà e uscirà e troverà pascolo », dice il Vangelo [ Gv 10,9 ]; cioè, spiega S. Agostino [ De spir. et anima 9 ], « troverà di che nutrirsi nella divinità e nell'umanità ».

E in Isaia [ Is 33,17 ] si legge: « Vedranno un re nel suo splendore ».

Quindi nel giudizio Cristo non apparirà nel suo aspetto glorioso.

5. Cristo giudicherà sotto l'aspetto in cui fu giudicato.

Infatti la Glossa [ ord. di Agost. ], a commento delle parole evangeliche [ Gv 5,21 ]: « Così anche il Figlio dà la vita a chi vuole », spiega: « Sotto l'aspetto in cui fu ingiustamente giudicato giudicherà con giustizia, in modo da poter essere visto dai malvagi ».

Ma egli fu giudicato sotto l'aspetto della sua debolezza.

Quindi sotto tale aspetto comparirà anche nel giudizio.

In contrario:

1. Nel Vangelo [ Lc 21,27 ] si legge: « Vedranno il Figlio dell'Uomo venire su una nube con grande potenza e maestà ».

Ora, la maestà e la potenza sono proprietà della gloria.

Perciò Cristo apparirà nel suo aspetto glorioso.

2. Chi giudica deve essere superiore a quelli che deve giudicare.

Ma gli eletti che dovranno essere giudicati da Cristo avranno i corpi gloriosi.

A maggior ragione quindi il giudice dovrà apparire nel suo aspetto glorioso.

3. Come essere giudicato è un segno di debolezza, così giudicare è un segno di potenza e di gloria.

Ora, nella sua prima venuta, in cui venne per essere giudicato, Cristo apparve nel suo aspetto di debolezza.

Perciò nella seconda venuta, in cui verrà per giudicare, apparirà nel suo aspetto glorioso.

Dimostrazione:

Cristo è denominato « mediatore fra Dio e gli uomini » [ 1 Tm 2,5 ] sia perché ha soddisfatto per gli uomini e intercede per essi presso il Padre, sia perché comunica agli uomini le cose del Padre, secondo le sue parole [ Gv 17,22 ]: « La gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro ».

Ora, in base a questi due aspetti è giusto che egli comunichi con entrambe le parti: in quanto infatti comunica con gli uomini egli fa le veci degli uomini presso il Padre; in quanto invece comunica col Padre egli ne trasmette agli uomini i doni.

Siccome quindi nella sua prima venuta egli venne per soddisfare per noi presso il Padre, apparve sotto l'aspetto della nostra debolezza.

Siccome invece nella seconda venuta verrà per eseguire sugli uomini la giustizia del Padre, dovrà mostrare la gloria che egli possiede per la sua comunione con il Padre.

Perciò egli apparirà nel suo aspetto glorioso.

Analisi delle obiezioni:

1. Apparirà con la medesima carne, ma non nelle stesse condizioni.

2. Il segno della croce apparirà nel giudizio come segno non di una debolezza attuale, ma di quella passata: così da mostrare più che mai giusta la condanna di coloro che avranno disprezzata una così grande misericordia, e soprattutto di coloro che ingiustamente perseguitarono Cristo.

Le cicatrici poi che appariranno nel suo corpo non implicheranno una qualche debolezza, ma saranno il segno della grande virtù con la quale Cristo trionfò dei nemici mediante la sua passione.

E la sua morte obbrobriosa verrà mostrata non già presentandola visibilmente, come se egli la soffrisse allora, ma in modo che dalle cose che allora appariranno, cioè dai segni della passione sofferta, gli uomini siano indotti a ricordare quella morte.

3. I corpi gloriosi avranno il potere di mostrarsi o di non mostrarsi agli occhi non glorificati, come risulta dalle spiegazioni date in precedenza [ q. 85, a. 2, ad 3 ].

Perciò Cristo potrà essere visto da tutti nel suo aspetto glorioso.

4. Come la gloria di un amico è piacevole, così la gloria e la potenza di chi è oggetto di odio produce somma tristezza.

Quindi la visione dell'umanità gloriosa di Cristo, come sarà un premio per i giusti, così per i nemici di Cristo sarà un supplizio.

Da cui le parole di Isaia [ Is 26,11 ]: « Vedano, arrossendo, il tuo amore geloso per il popolo, e il fuoco », dell'invidia, precisa la Glossa [ interlin. ], « divori i tuoi nemici ».

5. L'« aspetto » in quel testo sta a indicare la natura umana, secondo la quale egli fu giudicato e giudicherà, non già la condizione di tale natura, che nel giudicante non sarà identica a quella debole del giudicato.

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