Supplemento alla III parte

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Articolo 4 - Se gli angeli abbiano delle doti

Pare che gli angeli abbiano delle doti.

Infatti:

1. A commento delle parole del Cantico [ Ct 6,8 ]: « Unica è la mia colomba », la Glossa afferma: « Unica è la Chiesa per gli uomini e per gli angeli ».

Ora, la Chiesa è sposa, e quindi ai suoi membri spettano le doti.

Quindi gli angeli hanno anch'essi delle doti.

2. Spiegando le parole evangeliche [ Lc 12,36 ]: « Siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze », la Glossa [ ord. ] scrive: « Il Signore andò alle nozze quando dopo la risurrezione, quale uomo nuovo, uni a sé la moltitudine degli angeli ».

Perciò la moltitudine degli angeli è sposa di Cristo.

Quindi agli angeli spettano delle doti.

3. Il matrimonio spirituale consiste in un'unione spirituale.

Ma l'unione spirituale tra gli angeli e Dio non è minore di quella che unisce a Dio i beati.

Essendo quindi le doti di cui parliamo assegnate a motivo del matrimonio spirituale, sembra che le doti si addicano anche agli angeli.

4. Il matrimonio spirituale richiede uno sposo spirituale e una sposa spirituale.

Ora a Cristo, quale spirito sommo, sono per natura più conformi gli angeli che gli uomini.

Perciò il matrimonio spirituale di Cristo può esserci più con gli angeli che con gli uomini.

5. Si esige più affinità tra il capo e le membra che tra lo sposo e la sposa.

Ma l'affinità esistente tra Cristo e gli angeli è sufficiente a far sì che Cristo sia denominato « capo degli angeli » [ cf. III, q. 8, a. 4 ].

Quindi per lo stesso motivo essa basta a far sì che possa dirsi sposo in relazione ad essi.

In contrario:

1. Origene nel commento al Cantico dei cantici [ Prol. ] distingue quattro tipi di personaggi: lo sposo e la sposa, le vergini e gli amici dello sposo.

E dice che gli angeli sono « gli amici dello sposo ».

Poiché dunque le doti non sono dovute che alla sposa, sembra che esse non si addicano agli angeli.

2. Cristo celebrò le nozze con la Chiesa mediante l'incarnazione e la passione, per cui si applicano a lui figuratamente le parole dell'Esodo [ Es 4,25 ]: « Tu sei per me uno sposo di sangue ».

Ma con la passione e l'incarnazione Cristo non si è unito agli angeli in un modo diverso dal precedente.

Quindi gli angeli non appartengono alla Chiesa in quanto questa è chiamata sposa.

Perciò agli angeli non si addicono le doti.

Dimostrazione:

Non c'è dubbio che agli angeli convengono come agli uomini le perfezioni che rientrano nelle doti dell'anima.

Però esse non convengono loro sotto l'aspetto di doti, come invece convengono agli uomini: poiché agli angeli l'aspetto di sposa non si applica così propriamente come agli uomini.

Infatti tra lo sposo e la sposa si richiede la conformità di natura, in modo che siano entrambi della medesima specie.

Ora, gli uomini convengono in questo modo con Cristo: poiché egli ha assunto la natura umana, con la quale è divenuto conforme nella specie umana a tutti gli uomini.

Egli invece non è conforme agli angeli secondo l'unità della specie, né secondo la natura divina, né secondo la natura umana.

Perciò le doti non si addicono agli angeli col rigore con cui si addicono agli uomini.

Tuttavia in ciò che si predica metaforicamente, dato che non si richiede la somiglianza sotto tutti gli aspetti, non si può concludere in base a una certa dissomiglianza che una data cosa non si può predicare metaforicamente di un certo soggetto.

Perciò dalla ragione addotta non si può concludere in senso assoluto che agli angeli non convengono le doti, ma solo che ad essi non convengono così propriamente come agli uomini, data la dissomiglianza suddetta.

Analisi delle obiezioni:

1. Sebbene gli angeli facciano parte dell'unità della Chiesa, tuttavia non sono membri della Chiesa in quanto questa viene denominata sposa per la conformità della natura.

E in questo senso ad essi non conviene propriamente di avere delle doti.

2. Lo sposalizio accennato è preso in senso lato per un'unione che non implica conformità di natura nella specie.

E sotto questo aspetto nulla impedisce che le doti in senso lato vengano attribuite anche agli angeli.

3. Sebbene nel matrimonio spirituale non ci sia alcun'altra unione oltre a quella spirituale, tuttavia coloro che vengono a unirsi devono concordare nella loro specie naturale, perché ci sia la perfetta nozione di matrimonio.

E per questo motivo appunto lo sposalizio propriamente non appartiene agli angeli.

4. L'affinità con la quale gli angeli sono conformi a Cristo in quanto Dio non basta a costituire la perfetta ragione di matrimonio, non essendoci conformità nella specie; anzi, rimane piuttosto una distanza infinita.

5. Cristo non viene detto neppure capo degli angeli in senso proprio, nella misura in cui il concetto di capo richiede la conformità di natura.

Si noti però che sebbene il capo e le altre membra siano le parti di un individuo di una data specie, tuttavia ogni membro considerato per se stesso non è della stessa specie degli altri: la mano infatti ha in quanto parte una specie diversa dalla testa.

Per cui, parlando dei rapporti tra le membra, non si richiede tra di esse altra conformità che quella di proporzione, in modo cioè che una riceva dall'altra, e che l'una serva all'altra.

Così dunque l'affinità che c'è tra Dio e gli angeli è più adeguata all'idea di capo che a quella di sposo.

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