Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se i dannati vedano la gloria dei beati

Pare che i dannati non vedano la gloria dei beati.

Infatti:

1. Da essi dista maggiormente la gloria dei beati che non le cose attualmente compiute in questo mondo.

Ora, i dannati non vedono le cose che si compiono tra noi; per cui S. Gregorio [ Mor. 12,21 ], a commento di quelle parole di Giobbe [ Gb 14,21 ]: « Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa », ecc., scrive: « Come i vivi ignorano in che luogo si trovino le anime dei morti, così i morti che vissero in maniera carnale ignorano le circostanze in cui si svolge la vita dei viventi ».

Perciò molto meno essi potranno vedere la gloria dei beati.

2. Ciò che in questa vita viene concesso ai santi come un grande dono, in nessun modo verrà concesso ai dannati.

Ora, il vedere la vita in cui i santi vivono eternamente con Dio fu concesso a S. Paolo come un grande dono, secondo l'espressione della Glossa [ interlin. su 2 Cor 12,2 ].

Quindi i dannati non vedranno la gloria dei santi.

In contrario:

Come dice il Vangelo [ Lc 16,23 ], « il ricco posto nei tormenti vide Abramo e Lazzaro accanto a lui ».

Dimostrazione:

Prima del giorno del giudizio i dannati vedranno i beati nella gloria, non in modo però da conoscere quale sia la loro gloria, ma solo venendo a sapere che essi sono in una certa gloria inestimabile.

E questa conoscenza li turberà: sia per l'invidia, che li farà soffrire dell'altrui felicità, sia perché hanno perduto tale gloria.

Da cui le parole della Sapienza [ Sap 5,2 ]: « Al vederli saranno presi da terribile spavento ».

Ma dopo il giorno del giudizio essi saranno privati del tutto della visione dei beati.

Ciò però non diminuirà la loro pena, ma la accrescerà.

Poiché avranno il ricordo della gloria dei beati, da essi vista il giorno del giudizio, o prima del giudizio: e questo sarà per loro un tormento.

Inoltre soffriranno per il fatto che sono considerati indegni anche solo di vedere la gloria meritata dai santi.

Analisi delle obiezioni:

1. La visione delle cose che avvengono in questa vita non rattrista i dannati dell'inferno come la visione della gloria dei santi.

Per questo ai dannati non vengono mostrati gli avvenimenti presenti così come viene mostrata la gloria dei santi.

Tuttavia anche tra gli avvenimenti presenti vengono loro mostrati quelli che possono accrescere la loro sofferenza.

2. S. Paolo contemplò la vita che i santi vivono con Dio sia sperimentandola, sia sperando di goderla più perfettamente nel futuro.

Il che invece non accade nei dannati.

Perciò il paragone non regge.

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