Annotazioni sulla Casa di Carità

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Introduzione

La prima pubblicazione ufficiale della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus non può essere che la raccolta degli scritti del Servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso che la concernono, ne costituiscono l'origine, l'indicazione del carisma spirituale, educativo e professionale che la contrassegna, e ne tracciano i primi passi, sempre di sviluppo ancorché non immuni da difficoltà e incomprensioni.

Tale decisione, più che per ribadire l'assoluta fedeltà al suddetto carisma, recepito nello statuto e irreversibile per la stessa natura della Fondazione, è mirata sia ad approfondirne la nozione e lo studio da parte degli Operatori, per la coerente e susseguente applicazione nella nostra attività formativa, sia per divulgarne la conoscenza anche all'esterno, trattandosi di un'Opera che, come è ripetutamente affermato negli scritti, travalica il campo scolastico-formativo per concorrere, con gli Istituti similari, al rilancio educativo e morale delle nuove generazioni.

Se l'obbiettivo è affascinante, la responsabilità è ineludibile, pur nella serenità necessaria per l'assolvimento in tranquilla coscienza di un dovere.

Perché ciò avvenga ci sono di sussidio proprio i testi riportati nel presente libro.

Essi comprendono in primo luogo gli stralci dal Diario, e da altri fogli scritti da fra Leopoldo, e tra questi ci sono i "Detti" attribuiti direttamente a Gesù e a Maria, nonché le annotazioni formulate dal Francescano.

A queste segue, in ogni paragrafo, un commento esplicativo ed esortativo curato dal compilatore, e generalmente concernente l'orientamento da seguire da parte dei Formatori verso gli Allievi.

Questi testi sono fonte di elevazione spirituale idonei a un cammino di perfezione cristiana.

Ma perché non sembrino massime per iniziati o per pochi eletti, esse sono rivolte ai primi operatori dell'Opera, religiosi e laici, e per esse a tutti i fedeli di buona volontà.

É a tale scopo che sono stati riportati gli scritti e i passi relativi ai personaggi maggiormente impegnati nell'adempiere il disegno provvidenziale di Dio.

Tra questi - oltre naturalmente fra Leopoldo, che è il primo mediatore dei messaggi divini, o "commissioniere" come umilmente si defmiva Lui - svetta il ven. fr. Teodoreto, il cui nominativo compare per primo ( con l'ing. Sella ) e per ultimo tra le varie persone citate nei testi, il che ci sembra un'ulteriore attestazione del ruolo fondamentale che il Fondatore dell'Unione Catechisti ha svolto anche per la realizzazione della Casa di Carità.

Vi sono poi molti laici, in particolare l'ing. Dematteis, nei cui confronti il Signore formula espressioni non solo di compiacimento e di tenerezza, ma di profondo amore.

E tutto ciò ci interpella direttamente, come stimolo per noi laici ad impostare il nostro lavoro per l'Opera come adempimento ad una missione.

Per assecondare il cammino, la divina Provvidenza ha posto nel tragitto della Casa di Carità due elementi di costante riferimento ed animazione: i Fratelli delle Scuole Cristiane, che hanno iniziato l'Opera, e l'Unione Catechisti, che ha consolidato il nome "Carità".

Come risulta dai "detti" relativi a tali istituti, il legame con l'Opera deve essere permanente, e questa vuole essere un'ulteriore attestazione delle motivazioni per cui è pubblicato questo libro.

Come Fondazione la Casa di Carità è vincolata non solo giuridicamente ad essi ( per la nomina dei Consiglieri ), ma soprattutto moralmente, come risulta dai testi relativi citati.

Ma v'è di più: il vincolo della Fondazione è anche per la Gerarchia ( voce sotto cui sono stati rag gruppati vari testi ), non solo per la deferenza dovuta ai Vescovi, ma perché anche l'Arcivescovo di Torino ha competenze in ordine al Consiglio: e tale legame con l'Episcopato è chiaramente evidenziato nei "Detti".

Esprimiamo la nostra gratitudine a Dio per il privilegio e le grazie accordate alla Casa di Carità, e siamo certi di trarre frutto dalla lettura e dalla meditazione delle massime spirituali che riguardano l'Opera ed ognuno di noi.

É con grande piacere che assolvo ad un doveroso impegno: quello di esprimere pubblicamente un particolare vivissimo ringraziamento a chi ha saputo con grande sapienza ed intelletto impegnarsi nella realizzazione di questa mirabile opera, raccogliendo e catalogando i documenti e facendoli seguire da idonei commenti ed esortazioni che trasformano una raccolta didascalica in un'opera morale di alto pregio.

La passione, l'entusiasmo, il cuore che il dotto Vito Moccia ha posto nella stesura di questo lavoro è davvero degno di una grande causa e costituisce esempio per tutti noi: gli siamo profondamente grati.

Attilio Bondone

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