Vino nuovo in otri nuovi

7 Aprile 2019

Tracce e semi di carità per uno sviluppo dell'Unione

1. Le origini ci interrogano anche oggi

1.1. Fra Leopoldo: il messaggio da diffondere e il mandato ai Fratelli delle Scuole Cristiane

Il servo di Dio Fra Leopoldo, al secolo Luigi Musso, nasce nel 1850 e si fa terziario francescano nel 1900.

È un semplice assetato di Gesù, che si mette semplicemente ed umilmente in preghiera ai piedi della Croce, e verso la fine del 1908 riceve un'effusione spirituale particolare1 che gli consentirà di raccogliere in un Diario diversi pensieri intimi denominati "i Detti del Signore".

Fra Leopoldo è un innamorato di Gesù che già nel 1910 si sentiva interiormente dire: "… più vai avanti nel mio amore, più ti farò conoscere la via da intraprendere" ( 14.1.1910 ).

Oggi, proprio a partire da questo detto, possiamo fare nostra una domanda: è forse compiuta la via da intraprendere?

Nei detti di un secolo fa si legge: "il mondo non ha più fede …2 E oggi?

Non è forse necessario operare per concretizzare questo stesso richiamo ad evangelizzare le comunità e i territori?

Fra Leopoldo è uomo di profonda e semplice preghiera, nell'intimità giunge a comporre su impulso interiore una formula di Adorazione al Crocifisso che sarà affidata ai Fratelli.

Alternando le preghiere vocali con l'orazione mentale più affettuosa, quasi senza accorgersene, compone, sotto la guida di Gesù Crocifisso, una nuova formula di preghiera col titolo: "Divozione a Gesù Crocifisso".

È qui il passaggio di testimone: "È mio desiderio che passi dai Fratelli delle Scuole Cristiane ciò che ho cooperato per mezzo tuo" ( 18.1.1915 )

Fra Leopoldo è dunque un francescano che passa il testimone ad un Fratello delle Scuole Cristiane ( Fratel Teodoreto Garberoglio ) e a degli Educatori.

Lui, rinchiuso in una cella e dedicandosi a lavori umili, sceglie e discerne attraverso la volontà di Dio comunicata nei detti a degli evangelizzatori di professione.

1.2. Il progetto da realizzare

E Dio cosa chiede?

Di accogliere il progetto dell'Ordine nascente,3 di amarlo intensamente e di promuovere l'Opera della santa "Adorazione" a Gesù Crocifisso.4

Fra Leopoldo, poco comunicatore e isolato dal mondo, mette il cuore del messaggio profetico nelle mani e nelle azioni dei Fratelli delle Scuole Cristiane ai quali viene dato di il compito di trasmetterlo.5

Fra Leopoldo, umile e semplice, canale libero dai rumori del mondo, cielo al mondo, diventa trasmittente fedele delle intimità che Dio permette e ci conduce a "vedere le bellezze dell'Infinito" e i progetti che sono preparati per noi.

Ci è offerto attraverso di lui l'esempio di ciò a cui può condurre questa intimità di cammino e preghiera: l'Unione.

Un Fratello delle Scuole Cristiane coglie l'invito e realizza l'Unione con il compito di evangelizzare il mondo attorno a lui.

La Chiesa ha poi voluto rendere stabile quella iniziativa proponendo la costituzione di uno dei primi Istituti Secolari, l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Oggi il compito di evangelizzare, però, è per tutti.

Nel 2018 l'Istituto Secolare è stato dichiarato estinto dalla Santa Sede è forse ora che si riascoltino i Detti e gli inviti che sono stati affidati da un terziario francescano ai Fratelli delle Scuole Cristiane.

I tempi di Dio non sono i nostri ma le Sue promesse si realizzano sempre.

Fra Leopoldo è chiaro nei detti.

Lui, come trasmittente del volere soprannaturale, ha fatto tutto il possibile per veicolare nel mondo dell'educazione il messaggio e il progetto.

Fratel Teodoreto infatti l'ha colto e ha prodotto frutto.

1.3. L'Adorazione per le Opere di Carità

Fra Leopoldo, ispirato dallo Spirito, ha proposto e confermato le intuizioni spirituali di Fratel Teodoreto e il modello, accolto e sviluppato in spirito di fede, ha dato realizzazione all'Unione Catechisti e per il bene del mondo, insieme ai Fratelli delle Scuole Cristiane, alla Casa di Carità Arti e Mestieri, alla Messa del Povero, ai gruppi degli Adoratori delle Sante Piaghe.

Oggi, nel domandarci se la "via da intraprendere" sia ancora completamente da compiere, è più che mai necessario ripartire dall'Adorazione a Gesù Crocifisso e Risorto.

La speranza è sempre viva e se i Lasalliani sapranno accogliere il messaggio dell'intimità nell'Adorazione di Gesù Crocifisso e Risorto concorreranno alla gioia di vedere realizzata l'Unione, tanto voluta da Maria Santissima, nella loro vita e anche nelle Opere di Carità alle quali sono stati chiamati.

2. Un patrimonio spirituale da preservare

2.1 La Piccola Fraternità dell'Unione: due anni di cammino

Nel giugno 2017, alcune persone appartenenti ad Opere della Casa di Carità e della Messa del Povero hanno manifestato una disponibilità personale ad incontrarsi, a mettersi in ascolto della Parola per mantenere vivo il patrimonio spirituale dell'Unione.

Ha avuto cosi origine la Piccola Fraternità dell'Unione.

Si sono susseguiti incontri di riflessione e preghiera tra i partecipanti al gruppo soprattutto in occasione dei tempi liturgici e di ricorrenze significative per le Opere, incontri per realizzare servizi di carità che hanno coinvolto i volontari delle Opere e si è riusciti altresì a vivere alcuni momenti di sincero dialogo con i Catechisti Consacrati e Associati.

Inoltre, la rilettura del percorso storico, ha permesso di cogliere con chiarezza che è la fusione di intenti propria dell'Unione7 a Gesù Crocifisso che ha portato alla nascita e allo sviluppo delle diverse Opere di Carità:

a partire dall'Adorazione a Gesù Crocifisso "posta nelle mani" dei Fratelli delle Scuole Cristiane per la diffusione e per essere costante impulso alla genesi di azioni di carità;

poi il servizio nella catechesi e nella meditazione operata dai Catechisti in alcune parrocchie di Torino attraverso i Cenacoli;

lo sguardo attento alle povertà sociali dei bisognosi, alla loro accoglienza e all'impegno per le loro necessità spirituali e materiali nei servizi realizzati dalla Messa del Povero;

la profezia "per salvare le anime per formare nuove generazioni si devono aprire delle Case di Carità per insegnare ai giovani le arti e i mestieri", successivamente la nascita dei Centri della Casa di Carità in cui le persone così formate possano contribuire all'evangelizzazione della società.

Il Decreto della Santa Sede invita, tra l'altro, l'Arcivescovo a valutare una possibile definizione giuridica canonica ai membri superstiti dell'Istituto Secolare che intendono continuare la loro consacrazione in un'Associazione laicale ed alla realtà degli Associati a Torino, in Perù e per la realtà nascente ad Asmara in Eritrea, in cui si continui a portare avanti il carisma dell'Unione.

Al momento attuale il gruppo ritiene necessario aprirsi al confronto in primis con la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane per discernere e consolidare il progetto sull'Unione.

Siamo disponibili ad un cammino di ricerca a cui ci sentiamo interpellati e che potrebbe contribuire a realizzare una circolarità di stimoli e rimandi utili, fondati su un'impronta di spiritualità che ha dato origine in passato e potrebbe accompagnare nel presente e nel futuro le opere di carità.

2.2 Il fondamento è nell'Amore che salva

Alla base di tutto ci sono l'Amore di Dio e la fede nella sua Parola "la carità non avrà mai fine" ( lettera di San Paolo apostolo ai 1 Corinzi 12,31 – 13,13 ): dunque, a glorificazione di Gesù Crocifisso e Risorto annunciamo a più persone possibili, soprattutto ai giovani, l'amore e la salvezza che sprigionano le Divine Piaghe.

In tutte le circostanze le Piaghe dolorose e gloriose del Figlio di Dio siano valorizzate insieme alle lacrime della nostra Madre Immacolata.

Negli occhi di Maria, dietro le lacrime, c'è lo sguardo verso i suoi figli, tutti i suoi figli, soprattutto i più poveri.

Lo sguardo amorevole di Madre trasforma chi è toccato dallo sguardo.

Maria ci chiede che quello sguardo sia il nostro sguardo, capace di conservarsi nitido, diretto e aperto verso l'altro, capace di immaginare e prefigurare ciò che potrebbe essere e non solo ciò che è, capace di posarsi sulla nostra povertà per accoglierla e restituirla rispecchiata in misericordia che ci muove verso gli altri, nel servizio, nel dono.

L'Amore farà miracoli per affermare la devozione alle Sue Piaghe nel mondo.

Nei Cieli sovrabbondano le grazie che attendono solo le nostre richieste attraverso le Piaghe di Gesù per essere riversate sulla terra.

Chiediamo! Ripetiamo! Insistiamo! Supplichiamo!

Amiamo e facciamo amare tanto Gesù!

2.3 La Fraternità di Carità

La Fraternità di Carità ha l'obiettivo di rendere concreto il progetto dell'Amore che salva ed integrare i partecipanti della Piccola Fraternità dell'Unione, i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Catechisti e coloro che si sentono chiamati ad annunciare e realizzare attraverso la partecipazione alle opere di Carità il loro credo nel Cristo Risorto e nella salvezza sprigionata dalle Divine Piaghe.

La Fraternità di Carità ha il desidero e l'entusiasmo di voler continuare le azioni di carità;

si adopera per la valorizzazione delle persone che hanno animato le Opere, in particolare per la Messa del Povero di Fratel Egidio Mura,8 attraverso la raccolta, la catalogazione e la fruizione di ricordi e documenti;

tiene viva la memoria dell'impegno di chi ci ha preceduti e il valore della testimonianza ricevuta nell'annuncio evangelico, in particolare per la Casa di Carità il servizio dei Catechisti dell'Unione e dei Fratelli delle Scuole Cristiane che si sono spesi umanamente e che hanno nutrito spiritualmente l'Opera;

fa propri l'impegno, la responsabilità nella gestione e la fedeltà alle proposte spirituali che sono alla base dell'azione di Carità.

Coloro che aderiscono alla Fraternità di Carità:

- Annunciano la Buona Novella

- Credono nella Risurrezione di Gesù Crocifisso e nella potenza delle Sue Piaghe che adorano

- Vivono amando il prossimo come se stessi

- Rivolgono il loro cuore a Maria co-redentrice perché indichi la strada per realizzare ogni Opera di Carità secondo la volontà di Dio

- Tendono a proporre incontri, luoghi ed iniziative incentrate sull'Amore di Dio perché si rinnovino i cuori e si realizzi l'Unione di tutti i credenti.

3. Le esigenze sociali richiedono semi di carità

3.1 Una Fondazione intitolata a Fratel Egidio Mura delle Scuole Cristiane

L'idea di una Fondazione intitolata a Fratel Egidio che continui la sua opera attraverso le nostre vite potrebbe con l'aiuto di molti diventare realtà.

Lo sguardo si poserebbe sulle povertà che Fratel Egidio ha alleviato con la Sua azione amorevole:

i bambini poveri,

gli adolescenti alla ricerca di una via,

i giovani ricchi di contraddizioni,

gli adulti in difficoltà,

gli immigrati senza una lingua conosciuta e alla ricerca di relazione lavoro casa,

gli anziani disorientati e soli,

le persone appartenenti a diverse spiritualità.

Fratel Egidio oltre l'amore e la comprensione nella sua fattiva azione ha sempre cercato di aiutare senza alcun giudizio.

L'attualizzazione dello Spirito di Carità è stato vissuto profondamente da Fratel Egidio e questa testimonianza può essere di attrazione per coloro che lo hanno conosciuto e può diventare strumento concreto per continuare la sua opera di bene.

Le erogazioni liberali possono diventare risorse per realizzare le opere necessarie per questo momento storico in cui le esigenze dei poveri sono sempre più forti.

3.2 Un progetto di formazione per la Carità sociale nel solco dei Santi sociali

L'idea parte dalla valorizzazione del tesoro prezioso che la nostra area geografica possiede nel campo delle opere sociali e della testimonianza ancora oggi viva dei discendenti dei cosiddetti Santi Sociali Torinesi.

Solo mettendo insieme e in rete le esperienze ancora esistenti per le nostre comunità si potranno affrontare i delicati momenti che ci aspettano.

Partire da quello che si ritiene essere essenziale per uno sviluppo equilibrato e consapevole delle opere sociali e caritatevoli così necessarie in tempi di smarrimento e crisi per molti: un Progetto di Formazione Permanente.

Inteso come accompagnamento ai tanti Volontari e non che già svolgono nelle Opere di Carità il loro lodevole compito e proporre partendo da nozioni chiare e condivise un percorso che qualifichi le persone, le faccia crescere ulteriormente umanamente, professionalmente e spiritualmente.

Avendo come beneficiari sia gli operatori che le persone bisognose di accoglienza, di servizi, di lavoro, di case, di accompagnamento.

Il "corso"9 deve tendere a riconoscere e sviluppare nei partecipanti le proprie potenzialità ed indirizzarle nelle azioni di carità individuali e sociali nel rispetto delle diverse personalità.

3.3 Un progetto per la realizzazione di un Centro di Sollievo di Carità integrato in Torino

Obiettivo è la realizzazione di un Centro di Carità Integrato ove partendo dalla formazione di figure professionali necessarie all'assistenza sociale e sanitaria che dopo aver conseguito una abilitazione possano effettuare stage, tirocini ed anche possibilità di lavoro all'interno della struttura polifunzionale, senza dimenticare il clima umano e spirituale che deve persistere ed operare nella struttura.

La stessa oltre i servizi centrali e le aule didattiche avrà ampi locali dedicati all'accoglienza dei Fratelli ed altri religiosi, ed anche persone desiderose di alleviare il loro stato di solitudine e di disorientamento e vogliono partecipare a questa Opera incentrata sulla visione di Carità.

Solo mettendo insieme sensibilità umana, competenze professionali, tecnologia avanzata sanitaria ed ovviamente in rete le già esistenti esperienze in tali settori si potrà realizzare per il bene delle persone che hanno dato agli altri un servizio di Carità che diventi modello per altri luoghi e per altre persone.

La Santa Sede, le Fondazioni Bancarie Piemontesi, le Diocesi del territorio insieme ad alcuni Enti di Formazione potrebbero proporre una partecipazione al progetto alle Congregazioni ed agli Istituti Religiosi che stanno vivendo una crisi vocazionale epocale e che necessitano di strutture per inserire le persone che hanno terminato il loro percorso di vita attiva all'interno delle loro Opere.

La gestione dovrebbe sostenersi con contributi da parte degli utilizzatori, dei fruitori dei corsi grazie a finanziamenti europei/regionali e da erogazioni liberali di Aziende disponibili ad investire nel socio-sanitario ( quali telemedicina, robotica … ).

Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam

Qui termina la breve rappresentazione storica e parte della visione profetica10 ora continua la fase di necessario discernimento11 affinché il tutto sia fatto ed attribuito a gloria di Dio.

Feste per i 300 anni della salita al cielo di San Giovanni Battista de La Salle,


1 "… ripeto di nuovo che lo Spirito del Signore è dentro di me, che coopera così; mi sento cose meravigliose che io stesso non posso spiegare, perché Divine, solo lo può la scienza di Dio, la sua potenza che tutto dirige sulle anime fortunate, che sono in questa povera terra e vivono soltanto per il grande amore a Dio Altissimo" ( 30.12.1908 )
È del 3.4.1909 una conferma che si manifesta nel detto di Gesù Crocifisso: "… in te hai lo Spirito mio, del tuo Dio Gesù Crocifisso".
E ancora il 7.1.1913, "Quando scrivi, sono i momenti in cui lo Spirito del Signore regna sopra di te".
2 … e gli anziani sono molto duri a credere: c'è dunque grande necessità di prendere i giovanetti ancor puri, coi più anziani di buona volontà, e con la preghiera, col buon esempio, mettano il nome mio Santissimo in un grado degno di me. Dio altissimo, Redentore dell'umanità, Gesù Crocifisso". ( 1.7.1914 )
3 "Lo Spirito di Dio regnerà sovrano sull'Ordine nascente, cantando, lavorando, lodando la gloria di Dio che tanto ci ha amati e ci ama immensamente" ( 2.9.1909 )
4 "Quando l'Opera sarà compiuta, ogni giorno si invocherà lo Spirito Santo che venga a benedire" ( 18.1.1913 )
"È proprio sopra la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane che è posto lo sguardo di Dio" ( 20.3.1914 )
"La pia Unione l'ho posta nelle mani dei Fratelli, e fanno le cose bene" ( 23.1.1918 )
"La pianta della pia Unione dei giovani e dell'Adorazione al SS. Crocifisso, voglio che rimanga dai Fratelli delle Scuole Cristiane" ( 6.3.1915 )
5 "È mio desiderio che passi tutto dai Fratelli delle Scuole Cristiane, tutto ciò che ho operato per mezzo tuo. Verrà un tempo non lontano in cui saranno pochi gli uomini, e la gioventù sarà educata dai Fratelli al mio amore" ( 24.1.1915 )
7 Di cui si ricorda i Presidenti: Giovanni Cesone, Carlo Tessitore, Domenico Conti, Leonardo Rollino, Leandro Pierbattisti e Piero Roggero ( quest'ultimi viventi ); oltre ai Consacrati, in primis Luigi Cagnetta, che si sono spesi per il bene dell'Unione e delle Opere di Carità tra questi si cita: Pietro Bagna, Giovanni Baiano, Vincenzo Biamonte, Claudio Brusa, Giovanni Cordiale, i tre fratelli Fonti, Mario Lorenzatto, Italo Paggi, Umberto Ughetto Piampaschietto; oltre ai numerosi Associati e Simpatizzanti.
8 Insieme a Fratel Gustavo Furfaro, alle Figlie della Carità ( Suor Vincenza, Suor Annunziata … ), ai Catechisti ( Carlo De Maria, Attilio Marietta, Decio Gaj, Domenico Mussino, Gioachino Ronco e la moglie Nicoletta, Pietro Valetti, Lidio Gherner ), a don Arbinolo della città dei ragazzi di Torino, a don Gaetano Franci, Eugenia Verna, Mario Baldin
9 I pilastri: la formazione dello spirito, del cuore e sociale.
È nell'incontro con Dio e con il Cristo nella Chiesa che si attua una formazione dello spirito.
È con il cuore che siamo sensibili ai valori assoluti del bene, alla giustizia, alla fraternità, alla pace.
È con l'apertura alla realtà umana collaborando alle iniziative di servizio, specie in favore degli "ultimi" che ci si addestra all'esercizio della carità.
Punti fermi:
- Conoscere attraverso la Parola
- Approfondire i Valori Morali
- Impegnarsi volontariamente nelle realtà umane
Docenti: team interdisciplinare composto da persone provenienti da diverse realtà ecclesiali
Modalità: lezioni via internet con tesi finale teorica-pratica sulla base dell'esperienza formativa vissuta
Le risorse: tempo ore gratuite di alcuni partecipanti che possono permettersi di offrire all'iniziativa la loro competenza professionalità e parte del loro tempo ( penso ai docenti o altri servizi ), la disponibilità in comodato gratuito di strumenti o spazi da utilizzare ovviamente in modo temporaneo per riprese e incontri, la ricerca e raccolta di denaro per i costi e spese che si dovranno affrontare sapendo che non tutti o tutto può essere "donato".
10 Data dai Detti di Fra Leopoldo, confermata dalla presenza di Padre Maria Arturo Piombino, dalle intuizioni spirituali di Emile Canova e Fratel Joseph Clémence
11 In passato assicurata da don Giovanni Lanfranco per molti preti soprannominato il "Padrino"