1 Corinzi

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Capitolo 7

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

II. Soluzione di diversi problemi

1. Matrimonio e verginità

1 Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna;
Ef 5,22-33+
2 tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.
3 Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito.
4 La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie.
5 Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione.
6 Questo però vi dico per concessione, non per comando.
7 Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.
Mt 19,12
8 Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;
9 ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere.
1 Tm 5,11-14+
10 Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito -
Mt 5,32p
Mt 19,9
11 e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.
12 Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la moglie non credente e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi;
13 e una donna che abbia il marito non credente, se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi:
14 perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi.
15 Ma se il non credente vuol separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a servitù; Dio vi ha chiamati alla pace!
16 E che sia tu, donna, se salverai il marito? O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?
17 Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le chiese.
1 Cor 7,20.24
18 Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda!
È stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere!
1 Mac 1,15
19 La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio.
Gal 5,6
Gal 6,15
Rm 2,25-29
20 Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato.
1 Cor 7,17.24
21 Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione!
Col 3,22-4
Ef 6,5-9
Rm 6,15+
22 Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un libero affrancato del Signore!
Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo.
23 Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini!
Rm 6,18.22
24 Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato.
1 Cor 6,20
Rm 3,24+
1 Cor 7,17.20
25 Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia.
26 Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così.
27 Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti.
Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla.
28 Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato.
Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.
29 Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero;
2 Cor 6,2+
30 coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero;
2 Cor 6,8-10
31 quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo!
32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
1 Gv 2,16-17
33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,
34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.
36 Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure!
37 Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.
38 In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.
39 La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore.
Rm 7,2
40 Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.
1 Cor 2,16
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Abbreviazioni
7,1-40 Matrimonio e verginità
Paolo non tratta del matrimonio e della verginità in generale, ma risponde, forse punto per punto, ai quesiti che gli sono posti.
Successivamente tratta: delle persone sposate ( la coppia cristiana, vv 1-11;
il matrimonio tra cristiani e pagani, vv 12-16 )
e delle persone non sposate ( le vergini, vv 25-35; i fidanzati, vv 36-38;
le vedove, vv 39-40 ).
Il principio generale per la soluzione dei problemi posti è sviluppato nei vv 17.20.24:
ciascuno rimanga nella situazione in cui si trovava quando è stato chiamato.
Ma il piano non è rigoroso: la verginità è ricordata spesso anche a proposito del matrimonio e viceversa.
Paolo suggerisce così la complementarietà di questi due stati che non si possono comprendere l'uno senza l'altro.
7,1-9 La vita matrimoniale
È meglio non sposarsi?
7,1 Nella comunità cristiana di Corinto vi sono alcuni rigoristi che ritengono disdicevole per i battezzati la vita matrimoniale.
Rispondendo a un loro quesito ( è cosa buona per l'uomo non toccare donna ),
Paolo precisa che gli sposi hanno il dovere reciproco di vivere i rapporti di coppia
( vv. 2-7 ).
Oppure: « Vengo ora a ciò che voi mi avete scritto, cioè che è bene per l'uomo astenersi dalla donna ».
In ogni modo Paolo riconosce la validità di questa opinione per i celibi
( è meglio che rimangano così, v 8 ),
ma ne contesta l'applicazione alle persone sposate a cui viene sconsigliata la continenza ( vv 2-5 ).
7,2 Invito agli sposati a usare del matrimonio, piuttosto che consiglio rivolto a coloro che non hanno ricevuto la vocazione al celibato.
7,4 Ogni uso egoista del matrimonio è escluso: si esige il dono di sè.
In Ef 5,25, è l'esempio del Cristo nel suo sacrificio che viene proposto agli sposi.
7,6 La concessione verte sui periodi di astinenza nel matrimonio.
Per altri, ciò che è permesso come concessione è il matrimonio ( cf. v 7 ).
7,7 come me: cioè celibi.
Per Paolo la verginità non si distingue dal matrimonio per il fatto che è un dono speciale di Dio, perché tutti e due sono dono di Dio.
7,8 non sposati: Paolo colloca in questa categoria tutti quelli che sono senza coniuge, ivi compresi gli sposi separati ( cf. v 11, dove si ha lo stesso termine ).
- è cosa buona per loro rimanere come sono io: la frase evoca Gen 2,18:
« non è bene che l'uomo sia solo », e sembra contraddirlo.
Ma la contraddizione non è che apparente, poiché per il cristiano unito al Cristo
e ai suoi fratelli la solitudine di Adamo non esiste più.
7,10-16 Divorzio e matrimoni misti
Quali sono i motivi validi per il divorzio?
7,10-11 Il caso del divorzio viene risolto con il riferimento a una parola di Gesù, conservata con fedeltà nella prima Chiesa ( Mc 10,1-12 e paralleli ).
7,10-12 Qual è la differenza fra gli ordini del Signore, gli ordini di Paolo, e il parere di Paolo?
7,12-16 Paolo affronta poi il caso dei matrimoni misti, cioè tra un credente e un pagano, appellandosi alla sua autorità di apostolo.
Il coniuge non credente, grazie al coniuge cristiano, partecipa alla santità della Chiesa.
Lo conferma il fatto che i figli di questo matrimonio sono santi ( v. 14 ),
appartengono cioè al popolo di Dio.
In ogni caso egli rivendica per la parte credente il diritto a vivere la propria fede nella libertà e nella pace.
Sulle affermazioni del v. 15 si fonda il cosiddetto "privilegio paolino",
che autorizza lo scioglimento del matrimonio quando il coniuge non cristiano non consente all'altro di vivere la propria fede e non c'è speranza per la sua conversione.
7,14 Come spesso nella bibbia, la « santità » qui designa meno la santificazione interiore dell'anima che lo stato di consacrazione o di appartenenza a Dio che ne è la base
( cf. At 9,13+ ).
Per il fatto della sua unione a un membro del popolo santo,
il coniuge non credente è congiunto in certo modo al vero Dio e alla sua chiesa.
E i figli che nascono da tale unione sono di diritto membri del popolo santo.
Si noterà che il loro battesimo non è esplicitamente menzionato.
7,15 si separi: stessa parola nel v 11 dove il matrimonio è espressamente escluso.
Paolo non considera esplicitamente un nuovo matrimonio del coniuge cristiano.
- vi: la volg. e i codici vaticano, di Beza, ecc., portano: « ci ».
7,17-24 Rimanere nella propria condizione
7,17-28 Dobbiamo restare nella condizione in cui ci trovavamo quando ci siamo convertiti?
7,19 Il criterio fondamentale anche per la scelta dello stato di vita è l'osservanza dei comandamenti, cioè l'attuazione della volontà di Dio ( Gal 5,6; Rm 2,25-29 ).
In tale ottica, l'apostolo invita ognuno a rimanere nella propria condizione di vita.
7,21 L'apostolo non si preoccupa di abolire la schiavitù.
La fede cristiana ne elimina le radici trasformando interiormente gli esseri umani
( Fm 16 ).
profitta piuttosto: alcuni completano: « di questa occasione ».
Ma il contesto vi si oppone.
7,23 Schiavi spiritualmente: del loro modo di vedere e dei loro costumi.
7,25-35 Il tempo si è fatto breve
Paolo dà le ragioni spirituali e i consigli pratici per la scelta della verginità
e del matrimonio.
Il celibato cristiano si colloca nell'orizzonte dell'ultima fase della storia di salvezza, inaugurata dalla risurrezione di Cristo, che relativizza ogni condizione di vita.
7,25 vergini: per sè si riferisce ai due sessi.
7,26 Le presenti difficoltà sono da identificare forse con la situazione di crisi del tempo finale.
presente necessità: quella che accompagna il tempo intermedio tra la prima venuta del Cristo e il suo ritorno ( cf. 2 Cor 6,2+ ).
7,28 tribolazioni nella loro vita: le preoccupazioni proprie della vita matrimoniale
( 1 Cor 7,32-34 ).
carne: non le prove provenienti dalla concupiscenza ( 1 Cor 7,2.9 ),
ma le difficoltà della vita coniugale.
7,29 il tempo ormai si è fatto breve: termine tecnico di navigazione;
alla lettera: « il tempo ha imbrogliato le sue vele ».
Qualunque sia l'intervallo tra il momento presente e la parusia, perde la sua importanza, essendo acquisito che, nel Cristo resuscitato,
il mondo futuro è già presente.
7,31 Stile oratorio, dove la ricerca dell'espressione globale prevale sulla precisione di ciascun termine.
Paolo non invita alla indifferenza circa le realtà terrestri.
Vuole evitare che ci si insabbi e che si dimentichi il loro carattere relativo in rapporto al Cristo e al suo regno che viene.
7,33-34 Alcuni hanno: « … come possa piacere alla moglie.
E c'è differenza tra la donna maritata e la vergine.
La donna non sposata si preoccupa delle cose del Signore ».
7,36-38 Richiami ai genitori
L'apostolo richiama un caso di astensione dal matrimonio poco chiaro:
secondo un'interpretazione tradizionale, si tratterebbe di un padre che rimanda le nozze della figlia.
L'antica esegesi di tale testo vi vede il caso di coscienza di un padre che si domanda se deve o no maritare la propria figlia.
Ma questa interpretazione va incontro a tali difficoltà che si cerca sempre più di abbandonarla.
Si tratta forse non di ragazze che mettevano la loro verginità sotto la protezione di un uomo di fiducia con il quale vivevano in una pericolosa intimità, ma di fidanzate.
Dopo aver parlato degli sposi e delle vergini, e prima di considerare il caso delle vedove, Paolo tratta di quelli che al momento della loro conversione, erano fidanzati: stato al quale non si può evidentemente applicare il principio ripetuto tre volte
( vv 17.20.24 ):
« Ciascuno resti nello stato dove l'ha trovato la chiamata di Dio ».
La soluzione di Paolo è conforme a ciò che è detto nei vv 8-9.
Per questo BJ preferisce tradurre:
« 36 Se qualcuno, essendo in pieno ardore giovanile, pensa che rischia di comportarsi male con la sua fidanzata e che le cose devono seguire il loro corso, faccia ciò che vuole: non pecca; si sposino!
37 Ma colui che ha preso nel suo cuore una ferma risoluzione, al di fuori di ogni costrizione, mantenendo il pieno controllo della sua volontà
e ha deciso tra sè di rispettare la sua fidanzata, egli fa bene.
38 Così colui che si sposa con la sua fidanzata fa bene,
ma colui che non si sposa con lei fa anche meglio ».
7,39-40 Consigli alle vedove
7,39 nel Signore: essa deve prendere un marito cristiano.