Romani

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Capitolo 3

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Malgrado le promesse di Dio

1 Qual'è dunque la superiorità del Giudeo? O quale l'utilità della circoncisione?
2 Grande, sotto ogni aspetto.
Anzitutto perché a loro sono state affidate le rivelazioni di Dio.
Rm 9,4-5
3 Che dunque? Se alcuni non hanno creduto, la loro incredulità può forse annullare la fedeltà di Dio?
Sal 89,31-38
2 Tm 2,13
4 Impossibile! Resti invece fermo che Dio è verace e ogni uomo mentitore, come sta scritto: Perché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole e trionfi quando sei giudicato.
Sal 116,11
Sal 51,6
5 Se però la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo?
Forse è ingiusto Dio quando riversa su di noi la sua ira? Parlo alla maniera umana.
Gb 34,12.17
Rm 1,18+
6 Impossibile! Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?
7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio rispende per sua gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore?
Rm 9,19+
8 Perché non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni - la cui condanna è bene giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?
Rm 6,1.15

Tutti sono colpevoli

9 Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci superiori? Niente affatto!
Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato,
10 come sta scritto: Non c'è nessun giusto, nemmeno uno,
Rm 11,32
Sal 14,1-3
11 non c'è sapiente, non c'è chi cerchi Dio!
12 Tutti hanno traviato e si sono pervertiti; non c'è chi compia il bene, non c'è n'è neppure uno.
13 La loro gola è un sepolcro spalancato, tramano inganni con la loro lingua, veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
Sal 5,10
Sal 140,4
14 la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza.
Sal 10,7
15 I loro piedi corrono a versare il sangue;
Is 59,7-8
16 strage e rovina è sul loro cammino
17 e la via della pace non conoscono.
18 Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi.
Sal 36,2
19 Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio.
20 Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato.
Gal 3,22
Sal 143,2
Gal 2,16
Rm 7,7

B. La giustizia di Dio e la fede

Rivelazione della giustizia di Dio

21 Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti;
Rm 1,16+
Gal 2,16
22 giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono.
E non c'è distinzione:
23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,
24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù.
25 Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati,
1 Gv 2,2
1 Gv 4,10
26 nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù.
At 17,30
Is 53,11

La funzione della fede

27 Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge?
Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede.
Rm 2,17
Rm 4,2-3
Rm 5,2+
Rm 11,18
Gal 6,13-14
Ef 2,9
28 Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge.
29 Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani!
30 Poiché non c'è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi.
31 Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge.
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Abbreviazioni
3,1-8 A nulla serve la circoncisione da sola
3,1 la superiorità del Giudeo: un ultimo rifugio rimane al giudeo:
in virtù delle promesse di Dio, Israele è il popolo eletto; come dichiararlo fuori della via della salvezza?
San Paolo presenta qui solo una risposta sommaria all'obiezione che confuterà ampiamente nei cc 9-11:
l'infedeltà degli uomini non può rendere caduche le promesse di Dio;
il fatto che essa le faccia risplendere di luce nuova non potrebbe salvare il peccatore dall'ira divina ( v 6 ),
tanto meno assolverlo dal suo peccato ( v 8 ).
Il dialogo sembra un'eco delle discussioni di Paolo nelle sinagoghe.
3,2 Le parole di Dio riguardano l'insieme della rivelazione di Dio consegnata nella Scrittura e in particolare le promesse messianiche di salvezza.
3,4 Citazione di Sal 51,6; vedi anche Sal 116,11.
3,5 la giustizia di Dio: l'argomentazione poggia sul parallelismo:
fedeltà, verità ( veracità ), giustizia; in-fedeltà, menzogna, ingiustizia.
3,7 ma: una variante legge: « infatti ».
3,8 come alcuni … ci calunniano, interpretando abusivamente alcuni asserti
come Gal 3,22 e Rm 5,20 ( cf. Rm 6,1.15 ).
3,9-20 Tutti sono colpevoli
Dobbiamo noi ritenerci superiori?: traduzione discussa;
altri intendono: « Quale pretesto abbiamo dunque da addurre? »
o anche: « Siamo dunque inferiori? ».
3,10-18 Citazioni di Sal 14,1-3; Sal 5,10; Sal 140,4; Sal 10,7; Is 59,7-8; Sal 36,2.
3,19 La Legge è l'AT che rivela il disegno e la volontà di Dio per la salvezza.
la legge: designa qui tutto l'AT ( cf. 1 Cor 14,34; Gv 10,34; ecc. ).
3,20 nessun uomo sarà giustificato davanti a lui: secondo il Sal 143 l'uomo non sarà mai assolto se Dio lo giudicherà in base alle opere;
così si invoca un altro principio di giustificazione, la « fedeltà » di Dio alle promesse di salvezza fatte al suo popolo ( 1 Cor 1,9+ )
e, con altro termine, la sua giustizia.
Paolo dichiara precisamente che questa giustizia promessa per i tempi messianici si è manifestata in Gesù Cristo ( v 21 ).
Quanto alla legge, norma esteriore di condotta, essa svolge, nel piano divino, il ruolo non di cancellare il peccato, ma di rivelarlo alla coscienza dell'uomo peccatore
( cf. Rm 1,16+; Rm 7,7+ ).
3,21-31 La giustizia di Dio
3,21 giustizia di Dio: vedi nota a Rm 1,17.
3,23 La gloria di Dio indica la presenza e la potenza di Dio, che trasforma interiormente l'essere umano.
sono privi della gloria di Dio: la gloria, in senso biblico ( Es 24,16+ ),
presenza di Dio che si comunica all'uomo in modo sempre più intimo,
è un bene per eccellenza dei tempi messianici ( cf. Sal 85,10; Is 40,5; ecc. ).
3,24 in virtù della redenzione: Jahve aveva « riscattato » Israele liberandolo dalla schiavitù d'Egitto per farne un popolo che gli appartenesse come sua eredità
( Dt 7,6+ ).
Annunziando la « redenzione » dalla schiavitù di Babilonia ( Is 41,14+ ),
i profeti avevano lasciato intravedere una liberazione più profonda e più universale, mediante il perdono dei peccati ( Is 44,22; cf. Sal 130,8; Sal 49,8-9 ).
Questa redenzione messianica si è compiuta nel Cristo ( 1 Cor 1,30; cf. Lc 1,6-8;
Lc 2,38 ).
Dio Padre per mezzo del Cristo - o il Cristo stesso - ha « liberato »
l'Israele nuovo dalla schiavitù della legge ( Gal 3,13; Gal 4,5 )
e del peccato ( Col 1,14; Ef 1,7; Eb 9,15 ),
acquistandoselo ( At 20,28 ),
rendendolo sua proprietà ( Tt 2,14 ),
riscattandolo ( Gal 3,13; Gal 4,5; 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; cf. 2 Pt 2,1 ).
Il prezzo di questo riscatto e di questo acquisto è stato il sangue del Cristo
( At 20,28; Ef 1,7; Eb 9,12; 1 Pt 1,18s; Ap 1,5; Ap 5,9 ).
Inaugurata sul Calvario e già garantita dai pegni dello Spirito ( Ef 1,14; Ef 4,30 ),
questa redenzione raggiungerà il suo compimento soltanto nella parusia ( Lc 21,28 ),
con la liberazione dalla morte mediante la resurrezione dei corpi ( Rm 8,23 ).
3,25 Lo strumento di espiazione fa riferimento al "propiziatorio", cioè al coperchio d'oro dell'arca dell'alleanza, segno della presenza e della gloria di Dio nel santuario di Gerusalemme ( Es 25,17 ).
Nel giorno dell'espiazione il sommo sacerdote lo aspergeva con il sangue delle vittime, per ristabilire il rapporto di alleanza con Dio infranto dai peccati ( Es 24,1-8; Lv 16,14-17 ).
Ora, per divina disposizione, il perdono dei peccati e la riconciliazione si realizzano per mezzo della fede in Gesù Cristo crocifisso ( 1 Gv 2,2 ).
lo ha prestabilito: altra traduzione: « lo ha esposto » ( BJ ).
strumento di propiziazione: alla lettera « propiziatorio » ( Es 25,17+; cf. Eb 9,5 ).
Nel grande giorno dell'espiazione ( Lv 16,1+ ),
il propiziatorio era asperso di sangue ( Lv 16,15 ).
Il sangue del Cristo ha compiuto realmente la purificazione dal peccato che questo rito poteva soltanto significare.
Cf. anche il sangue dell'alleanza ( Es 24,8+; Mt 26,28+ ).
- la tolleranza usata verso i peccati passati: questo semi-perdono, una specie di non-imputazione ( paresis ), aveva senso solo in vista del perdono definitivo, distruzione totale del peccato mediante la giustificazione dell'uomo.
Altra traduzione: « in vista di rimettere i peccati ».
3,26 nel tempo presente: questo « tempo presente » è il tempo fissato da Dio nel piano di salvezza ( At 1,7+ )
per l'opera redentrice del Cristo ( Rm 5,6; Rm 11,30; 1 Tm 2,6; Tt 1,3 ),
che si realizza nella « pienezza dei tempi » ( Gal 4,4+ ),
una volta per tutte ( Eb 7,27+ ),
e inaugura l'era escatologica ( cf. Mt 4,17p; Mt 16,3p, Lc 4,13; Lc 19,44; Lc 21,8; Gv 7,6.8 ).
- per essere giusto: cioè per esercitare la sua giustizia ( salvifica, cf. Rm 1,17+ ),
secondo le sue promesse, giustificando l'uomo.
3,27 il vanto: la parola greca designa l'atteggiamento dell'uomo che delle sue opere si fa un merito,
si appoggia su di esse e pretende realizzare il suo destino soprannaturale con le proprie forze.
Atteggiamento biasimevole, perché la giustizia non si conquista, ma si riceve come un dono.
E l'atto di fede, più di qualsiasi altro, esclude una simile sufficienza, perché nella fede l'uomo attesta la sua radicale insufficienza.
dalla legge della fede: cioè da una legge che consiste nel credere.
Paolo oppone la legge, « scritta sulle tavole » ( 2 Cor 3,3 ), e la fede ( Rm 1,16+ ),
legge interiore incisa nel cuore ( cf. Ger 31,33 ),
« che opera per mezzo della carità » ( Gal 5,6 )
e che è la « legge dello Spirito » ( Rm 8,2 ).
3,31 Nella fede cristiana, che riconosce e accoglie Gesù come compimento del disegno salvifico di Dio, le esigenze della Legge sono pienamente confermate e realizzate
( Rm 8,4; Rm 10,4; Mt 5,17 ).
confermiamo la legge: alla lettera « noi stabiliamo ( la ) legge »:
solo la fede, che opera mediante l'amore ( Gal 5,6 ),
permette alla legge di raggiungere lo scopo che si prefiggeva, cioè la giustizia e la santità dell'uomo ( cf. Rm 7,7+ ).