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Capitolo 2

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Mantenere l'unità nell'umiltà

1 Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione,
2 Cor 13,13+
2 rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti.
Fil 1,4+
3 Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso,
1 Cor 1,10s
4 senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
1 Cor 10,24
5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
Col 1,15-20
Eb 1,3
Gv 1,1s
Gv 5,18
Gv 10,33
7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana,
2 Cor 8,9
Mt 20,28
Gal 4,4
Rm 8,3
Eb 2,17
8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Rm 5,19
Eb 5,8
Eb 12,2
Mt 26,39s
Gv 10,17s
9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
Ef 1,20-23
Mt 23,12
At 5,41+
10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;
Is 45,23
Ef 4,10
Ap 5,3
11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Rm 1,4
Rm 10,9
Rm 14,19
1 Cor 12,3
At 2,36+

Lavorare per la salvezza

12 Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore.
2 Cor 7,15
1 Cor 2,3+
Ef 2,10
13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni.
Ef 3,20
At 17,28
Eb 13,21
14 Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche,
15 perché siate irreprensibili e semplici, figlio di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo,
Dt 32,5
Mt 17,17
Mt 5,14-16
Gen 1,14-16
16 tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato.
Fil 1,26+
1 Cor 1,8+
Gal 5,7+
Gal 2,2
Gal 4,11
17 E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi.
2 Tm 4,6
Rm 1,9+
18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
Fil 1,4+

Missione di Timoteo e di Epafrodìto

19 Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timoteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie.
At 16,1+
20 Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre,
21 perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo.
Fil 1,15-17
22 Ma voi conoscerete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre.
Gal 1,7
23 Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione.
24 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona.
Fil 1,25-26
25 Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità;
Fil 4,18
26 lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia.
27 È stato grave, infatti, e vicino alla morte.
Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore.
28 L'ho mandato quindi con tante premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato.
29 Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui;
Fil 1,4+
30 perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me.
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Abbreviazioni
2,1-11 Umiltà e grandezza di Cristo
2,1 qualche consolazione: BJ preferisce tradurre: « appello pressante »,
specie di scongiuro affettuoso per ciò che c'è di più sacro.
- in Cristo… spirito: allusione velata ma probabile alla Trinità,
poiché l'amore è dato come caratteristica del Padre ( cf. 2 Cor 13,13+ ).
2,2 l'unione dei vostri spiriti: questa esortazione pressante all'unità lascia supporre che divisioni intestine minacciavano la pace della comunità di Filippi ( Fil 1,15-17.27; Fil 2,14; Fil 4,2;
e sottolineare l'insistenza messa da Paolo nell'interpellarli « tutti » insieme
Fil 1,1.4.7.8.25; Fil 2,17.26; Fil 4,21 ).
2,5-11 Al centro dell'esortazione a vivere unanimi e concordi nell'amore,
sta l'inno ( vv. 6-11 )
in cui si celebra e contempla il dramma di Gesù Cristo, la sua umiliazione fino alla morte di croce ( v. 8 )
e l'esaltazione fino alla gloria di Signore ( v. 11 ).
Paolo riprende dalla tradizione liturgica la piccola composizione poetica e l'adatta al contesto della sua lettera.
2,5-7 Se Cristo Gesù spogliò se stesso ( della divinità ),
come poteva essere Dio sulla terra?
2,6-8 Gesù Cristo, in forza della sua originaria uguaglianza con Dio, avrebbe potuto rivendicare un'esistenza umana gloriosa.
Ha scelto, invece, di condividere la condizione umana restando, nella umiliazione della morte, fedele a Dio.
2,6-11 I vv 6-11 costituiscono un inno che alcuni credono anteriore a Paolo.
Le diverse tappe del mistero del Cristo vi sono segnate da tante strofe:
la preesistenza divina,
l'abbassamento dell'incarnazione,
l'abbassamento ulteriore della morte,
la glorificazione celeste,
l'adorazione dell'universo,
il titolo nuovo del Cristo.
Si tratta del Cristo storico, Dio e uomo, nell'unità della sua personalità concreta che Paolo non divide mai, sebbene distingua i suoi diversi stati di esistenza
( cf. Col 1,13s ).
2,6 pur essendo di natura divina: alla lettera « essendo nella forma di Dio », dove la parola « forma » designa gli attributi essenziali che manifestano al di fuori la « natura »: il Cristo, essendo Dio, ne aveva di diritto tutte le prerogative.
- non considerò un tesoro … con Dio: alla lettera « non considerò lo stato di uguaglianza ( più precisamente « l'essere ugualmente » ) con Dio come una preda » ( da non mollare o meglio da prendere ).
Non si tratta dell'uguaglianza di natura, supposta dalla « natura divina » e di cui il Cristo non potrebbe spogliarsi, ma di un'uguaglianza di trattamento, di dignità manifestata e riconosciuta, che Gesù avrebbe potuto rivendicare, anche nella sua esistenza umana.
Si può pensare all'atteggiamento opposto di Adamo ( Gen 3,5.22 ).
2,7 spogliò se stesso: alla lettera « si vuotò di se stesso ».
Dal verbo greco che significa « vuotare » è venuto il termine « kenosi ».
Si tratta meno del fatto dell'incarnazione che del suo modo.
Ciò di cui il Cristo fatto uomo si è liberamente spogliato, non è la natura divina, ma la gloria che gli spettava di diritto, che possedeva nella sua preesistenza
( cf. Gv 17,5 ),
e che avrebbe dovuto rimbalzare sulla sua umanità
( cf. la trasfigurazione, Mt 17,1-8p ).
Egli ha preferito privarsene per riceverla solo dal Padre ( cf. Gv 8,50.54 ),
come ricompensa per il suo sacrificio ( vv 9-11 ).
- servo: il termine si oppone al titolo di « Signore » ( v 11; cf. Gal 4,1; Col 3,22s ):
il Cristo fatto uomo ha adottato una via di sottomissione
e di umile obbedienza ( v 8 ).
È probabile che Paolo pensi al « servo » di Is 52,13-53,12; cf. Is 42,1+.
- divenendo simile agli uomini: dunque non soltanto un vero uomo, ma un uomo « come gli altri », condividendo tutte le debolezze della condizione umana,
eccetto il peccato.
- apparso in forma umana: alla lettera « trovato come un uomo
per il suo aspetto ».
2,9 Il nome indica la dignità e il ruolo di Signore, attribuiti a Gesù da Dio stesso
( Eb 1,4 ).
esaltato: alla lettera « sovresaltato »: con la resurrezione e l'ascensione.
La resurrezione è l'opera per eccellenza della potenza di Dio ( Rm 1,4+ ).
- gli ha dato il nome: dare un nome è conferire una qualità reale ( cf. Ef 1,21;
Eb 1,4 ).
Questo nome è quello di « Signore » ( v 11 )
- o più profondamente, il nome divino ineffabile che, nel trionfo del Cristo resuscitato, si « esprime » con il titolo di « Signore » ( cf. At 2,21+; At 3,16+ ).
- al di sopra di ogni altro nome: in particolare al di sopra delle categorie angeliche ( cf. Ef 1,21; Eb 1,4; 1 Pt 3,22 ).
2,10-11 Le espressioni di Is 45,23 e il titolo di Signore, riservati esclusivamente a Dio, sono ora riferiti a Gesù risorto.
2,10 Queste tre regioni cosmiche abbracciano tutto l'universo ( cf. Ap 5,3.13 ).
- sotto terra: traduzione letterale.
Sembra interessare più gli ospiti dello sheol ( Nm 16,33+ ) che i demoni.
Il fatto che ogni ginocchio si piegherà nel nome di Gesù e che ogni lingua confesserà che è il Signore significa che tutti saranno salvati?
2,11 proclami: secondo una var. « proclamerà - che Gesù Cristo è il Signore:
una var. legge: « che Gesù è il Signore ».
- È la professione di fede essenziale per il cristianesimo ( Rm 10,9; 1 Cor 12,3; vedere anche Col 2,6; Ap 19,16 ).
Utilizzando Is 45,23 che si applica a Jahve ( cf. Rm 14,11 ),
Paolo mostra bene il carattere divino che attribuisce al titolo di « Signore »
( cf. anche Gv 20,28 e At 2,36+ ).
- a gloria di Dio Padre: volg. ha compreso: « che il Signore Gesù Cristo
è nella gloria di Dio Padre ».
Dio ha esaltato Gesù; ma anche la sua gloria si trova accresciuta
per l'obbedienza del Figlio ( Fil 2,8 ).
2,12-18 Tenendo salda la Parola di vita
2,12 Dobbiamo completare la nostra salvezza con le nostre opere?
2,17 se il mio sangue: Paolo fa, dell'uso ( greco e giudaico ) delle libazioni versate sulle vittime nei sacrifici, una applicazione metaforica al culto spirituale dei tempi nuovi: il sangue versato nella sua condanna a morte verrebbe ad aggiungersi al sacrificio che costituisce presso i cristiani il servizio della fede ( cf. Fil 3,3; Fil 4,18; Rm 1,9+ ).
2,19-30 Missione di Timòteo ed Epafrodìto
2,30 per la causa di Cristo: alcuni leggono: « per la causa di Dio »;
altri hanno: « per la causa ».