Valori condivisi

In passato la presenza della Chiesa nella società civile è stata condizionata da schemi ideologici che hanno generato, talora, indebite contrapposizioni.

Oggi si assiste ad una nuova stagione nella quale, pur persistendo l'influsso, talora negativo, di alcune ideologie, la comunità cristiana si sente più accettata e coinvolta nella ricerca della soluzione dei problemi concreti e locali, che vedono impegnate le persone e le istituzioni di un territorio.

Problemi come quello del lavoro, della disoccupazione, della casa, dell'immigrazione, della vita, della salute, della scuola, della famiglia, della povertà ed in generale della qualità della vita nelle città e nelle campagne interpellano la nostra Chiesa a cercare, con tutti gli uomini di buona volontà, quelle soluzioni che rendono più autentica la convivenza umana.

Molti sono i valori che i cristiani intendono condividere nell'impegno concreto per la costruzione della città dell'uomo e tutti rimandano alla centralità della persona umana.

Non c'è dubbio che il valore dei valori sia l'uomo stesso e che il pieno accordo su tale idea sia la base di ogni ulteriore collaborazione.

L'uomo e la difesa della sua dignità sono i valori sui quali Chiesa e società non possono non sentirsi schierati sullo stesso fronte.

Il valore della vita in tutti i suoi momenti e in tutte le sue manifestazioni,

il significato vero della libertà personale e collettiva per una piena realizzazione delle persone,

l'assunzione, a tutti i livelli, della responsabilità come premessa indispensabile per un cambiamento che coinvolga,

l'incidenza della solidarietà per una giustizia che vada oltre una semplice concezione distributiva,

la sussidiarietà come criterio in grado di dare spazio a tutti, valorizzandoli nell'esercizio della proprie capacità e competenze,

in definitiva tutti quei valori che tendono a rendere le persone, e le loro organizzazioni sociali e politiche, protagoniste del progresso materiale e spirituale di ogni uomo, di tutto l'uomo e di tutti gli uomini …

tutto questo costituisce materia comune di impegno per la Chiesa e per i responsabili delle istituzioni civili.

La Chiesa che è in Torino, in dialogo con questa Città, che mi piace definire "complessa e piena di fascino", invita alla fiducia e alla speranza facendo suo l'appello dei Vescovi italiani:

"Occorre guardare avanti, non aver paura del futuro, valorizzare le grandi capacità del nostro popolo, diffondere ulteriormente in tutto il Paese quella volontà e quelle attitudini di libera iniziativa, economica e sociale, spesso a livello familiare, che già hanno consentito a non poche regioni italiane di uscire da situazioni di secolare povertà e di svolgere un forte ruolo in Europa" ( CEI, Con il dono della carità dentro la storia, 30 ).