L'umiltà ed il percorso verso la santità

18-10-2003

Don Mauro Agreste

Indice

1) Profonda umiltà
2) Autosupervalutazione di noi
3) Caratteristiche della persona umile
4) Tentazioni contro l'umiltà
5) La tattica dell'umiltà
6) La Chiesa da chi è composta?
7) Abbiamo bisogno gli uni della santità dell'altro
8) La Chiesa vuol vedere dei laici santi
9) Il Signore vuol fare di te un esempio
10) Dio ti ha dato della anime e le ha messe nelle tue mani
11) Tu porti la verità e sarai combattuta, osteggiata
12) Va bene, Signore, eccomi, manda me

1) Profonda umiltà

Molti temi della spiritualità del catechista in qualche modo li abbiamo affrontati lungo tutto l'anno scorso quindi non sono cose totalmente nuove, però sono cose sulla cui importanza vale la pena di spendere qualche parola in più.

La volta scorsa mi pare che avessimo accennato a due caratteristiche fondamentali del catechista che sono quella dell'umiltà e della fiducia.

Profonda umiltà, che cosa si intende per profonda umiltà?

Che cos'è l'umiltà secondo voi, secondo la percezione che voi avete dell'umiltà?

Fare delle cose con semplicità, con fiducia. Molto bene.

La timidezza con il senso di essere inadeguati è umiltà o è orgoglio? È orgoglio.

Quindi l'umiltà consiste in una forma di semplicità e di fiducia nei confronti del Signore.

Il pericolo è, soprattutto ve ne accorgerete dopo un po' di tempo, quando voi comincerete a fare catechismo o qualsiasi impegno che il vostro parroco vi chiede nella vostra comunità.

All'inizio avrete una paura tremenda, poi vi accorgete che pregando il Signore risponde alle vostre preghiere, per cui riuscite anche a fare.

Perché voi dalla paura che avete ci mettete tutto il vostro impegno quindi tutto quello che è vostro ce lo mettete, in più avete sicuramente una preghiera profonda perché avete paura di non essere in grado, giusto?

E vedete che il Signore risponde alle vostre preghiere e fin qui va tutto bene.

2) Autosupervalutazione di noi

Impercettibilmente può accadere, non accade sempre, però a qualcuno che ha un po' una spiritualità debole purtroppo succede, che la persona col passare del tempo entra quasi in uno stato in cui è convinta di essere in grado, è convinta delle proprie competenze; la persona dice: eh ma io so fare, questo insomma che problema vuoi che ci sia? e senza avvedersene questa persona entra in un circolo vizioso di autostima, di autosupervaluzione.

E quindi entra quasi in uno stato di pre-coscienza secondo cui non sente di avere bisogno di migliorare ancora, tanto, per dirla con parole semplici, si sente arrivata!

Questo è un pericolo pericolosissimo, quando uno si sente arrivato ed è la negazione dell'umiltà.

Perché una persona arrivata è una persona che non riesce più a vedere i segni della presenza di Dio nelle persone che sono intorno a loro e quindi si basa semplicemente sulle proprie capacità.

3) Caratteristiche della persona umile

Invece la persona veramente umile è una persona che sa cogliere i segni della presenza di Dio ovunque e li fa diventare propri.

La persona umile è la persona che trova il bello; non che giustifica tutto non che dice che tutto è bello senza discernimento.

La persona umile è la persona che è profondamente attaccata alla dottrina biblica, alla dottrina della Chiesa, alla catechesi e tutto quanto.

Quindi conosce bene quali sono le verità di fede, quali sono le virtù quali sono i peccati, quali sono i vizi e li distingue; e non chiama una cosa al posto di un'altra, per un malinteso senso di pietismo, mi sono spiegato?

Quindi si chiamano le cose con il loro nome anche se sono un po' fuori moda, perché di fronte a Dio non siete fuori moda siete nel giusto, le mode sono delle sciocchezze che durano una stagione, invece la verità non cambia mai.

Ci sono delle persone che non danno più retta alla verità perché nessuno ne parla con chiarezza.

4) Tentazioni contro l'umiltà

Voi non cadete nella tentazione del populismo cioè di voler avere un largo consenso e un largo seguito di persone; questa è una vera tentazione di orgoglio, non abbiate la tentazione di voler fare le cose per essere approvati e accettati dalla maggioranza delle persone e applauditi e riconosciuti perché facendo così cosa direbbe Gesù?

Avete già avuto la vostra ricompensa: non fate come gli Scribi e i Farisei che amano mettersi in mostra agli angoli delle piazze ecc. ecc.

Se fai così vuol dire che tu hai già scelto il tuo dio, non è Gesù Cristo, hai scelto la fama.

Allora la tentazione contro l'umiltà è proprio questa di non riuscire a cogliere i segno della presenza di Dio ovunque.

5) La tattica dell'umiltà

Devi essere una persona piena di tattica, come una tigre, che sei continuamente attenta ai più piccoli particolari, qualunque cosa tu veda puoi dire ah! questa frase mi piace, non la voglio dimenticare perché mi può servire se devo dire questa cosa a quella persona, se devo parlare ai ragazzi, ecco questa frase me la segno; stai ascoltando a radio Maria un insegnamento biblico, mettiti subito giù i punti principali perché se ti hanno colpito ci sarà una ragione.

È la voce dello Spirito Santo che ti dice: attento questa parola ti potrà servire, non ti dico quando, ma ti potrà servire, allora tu se sei una persona umile non dici tanto mi ricordo tutto!

Tu ti prendi il tuo quadernetto e scrivi la frase che ti ha colpito a caratteri cubitali, in modo tale che la vedi subito non appena apri il quaderno e poi metti i punti principali dell'insegnamento che hai sentito perché ti serve.

Oppure vai a Castelnuovo don Bosco, vivi un certo modo di pregare, senti un certo tipo di insegnamento, tu non devi stare lì come un albero piantato e non fa niente Tu sei lì agguerrito, nella ricerca spasmodica di trovare tutte le gemme preziose che sono sparse in quell'incontro.

Tu sei lì proprio per cogliere qual è la valenza principale, tu vai lì e dici: ah! questo modo di fare mi piace lo potrei applicare nella mia classe allora lo voglio imparare bene lo voglio memorizzare.

Questo canto è interessante, dice delle parole che mi servono, me le scrivo, lo voglio ricordare, me lo registro perché mi può servire con i bambini, con i ragazzi, con i giovani ecc. ecc. questa è la tattica dell'umiltà.

Una persona che è alla ricerca del meglio una persona che non è paga di se stessa piena delle proprie competenze; una persona che è piena delle proprie competenze ha già sbagliato tutto!

Ricordatevi che quello che è andato direttamente in Paradiso pur essendo sulla croce era un … ladro!

Era un ladro che ha rubato tutto ciò che era importante e allora in questo caso, ma solo in questo caso, il settimo comandamento non vale.

Non siete dei ladri perché c'è questa difficoltà e spero che non vi scandalizziate se vi dico queste cose, probabilmente l'esperienza l'avrete anche vissuta o l'avrete sentita, purtroppo.

6) La Chiesa da chi è composta?

Anzi andiamo più a monte diciamo con chiarezza la Chiesa da chi è composta? Da noi.

Chi sono i fedeli, chi sono i cristiani?

Lo dico in parole semplici: sono dei poveracci che hanno incontrato Gesù, sono stati affascinati da Gesù e vogliono diventare santi, ma sono già santi?

No, questo vuol dire che il cammino quotidiano è intessuto di desideri di santità e manifestazioni di cattiveria.

Allora è evidente che nella Chiesa tu troverai degli autentici santi e troverai dei peccatori che vogliono diventare santi e lavorano per diventarlo; e troverai dei peccatori, che non ci hanno nemmeno pensato di diventare santi e continuano a fare come hanno sempre fatto.

Allora questo ti darà l'occasione di incontrare delle persone che invece di vivere la condivisione vivono la competizione, perché devono sentirsi migliori degli altri, perché devono sempre avere l'ultima parola, perché devono essere le competenze fatta persona.

Allora quando succede una cosa di questo genere non vi dovete allarmare, voi sapete che fa parte dell'essere Chiesa qui sulla terra, la Chiesa militante, il dover condividere il cammino gli uni aiutando gli altri.

Quindi voi non scandalizzatevi se troverete qualcuno geloso, troverete anche nei vostri colleghi catechisti, nella chiesa troverete delle persone gelose o invidiose, vi stupite?

Solo le persone ingenue non si rendono conto che la Chiesa non è fatta di angeli è fatta di persone; le persone sì, dovrebbero diventare sante, ma prima che siano sante ce ne vuole!

Questo che cosa ci fa capire? Semplice, che noi non dobbiamo aspettare che gli altri diventino santi perché dobbiamo diventare noi santi, avete capito?

7) Abbiamo bisogno gli uni della santità dell'altro

È una ragione che ho già detto nell'altra classe ed è qualcosa di stupendo: noi abbiamo bisogno gli uni della santità degli altri, questo è ciò di cui abbiamo bisogno dopo di DIO più di ogni altra cosa.

Io ho bisogno di avere dei santi di fronte a me, voi avete bisogno di avere dei sacerdoti santi si o no?

E i sacerdoti non hanno bisogno di avere dei laici santi di fronte a sé.

Se sentite tante storie penose o che ti fanno piangere sulla vita di certi sacerdoti, perché?

Hanno trovato dei laici santi di fronte a loro che li aiutassero ad essere veri sacerdoti?

O hanno trovato dei laici diabolici che invece di dire: no tu devi vivere bene la tua consacrazione di corpo di mente e di anima con il Signore, no vieni scappa con me?

Questa qui è la santità dei laici che è mancata!

La santità non è solo dei sacerdoti o delle suore è anche dei laici e quando il laico non fa il laico e fa il diavolo e allora abbi pazienza ti devi ricordare che il sacerdote non è un angelo, è una persona come le altre, che ha un compito straordinariamente grande ma che tu devi aiutarlo a farlo.

8) La Chiesa vuol vedere dei laici santi

Allora voi avete avuto la chiamata alla catechesi quindi vuol dire che da voi il Signore si aspetta qualcosa di straordinario e su di voi ha posato il suo sguardo, vi ha scelti; e quindi la Chiesa ha bisogno di vedere dei laici santi; io voglio vedere dei laici santi, la gente che vi conosce vuole vedervi santi; tu sei la catechista, sei il catechista.

Tu volente o nolente, poiché hai detto: si Signore ti seguirò, tu hai deciso di salire il calvario, che ti pone su un piedistallo.

E ricordati bene che il piedistallo è un vero calvario, non è il posto dove i riflettori ti mettono in luce e dici: ah come sono bravo, ma come sono interessante, ma come parlo bene ecc.

Sì certo il Signore ti userà in tutte le tue competenze, ma come sei battagliato, sei un parafulmine, perché sei in luce quindi tu devi essere esemplare.

Tu dovresti essere la perfezione fatta persona in quella che è la tua vocazione primaria, che è quello del tuo stato di vita: di mamma di papà, di genitore, di figlio, di studente, di professionista in tutti gli ambiti tutto quello che tu sei.

9) Il Signore vuol fare di te un esempio

Il Signore ha posato gli occhi su di te vuole fare di te un esempio oltre che un catechista.

Tu capisci bene che allora il tuo ruolo non lo eserciti solo in quell'ora alla settimana o due ore a settimana quando tu hai degli impegni ufficiali che la Chiesa ti ha affidato qualunque essi siano, certo tu lì eserciti il tuo servizio per il bene del corpo della Chiesa.

E tutto il resto del tempo? Tutto il resto del tempo tu continui ad avere ricevuto questo onore; allora facciamo un esempio un po' diverso.

Se tu passi per la strada senti una persona qualunque che dice: uh sì ti facciamo sindaco della città di Torino!

Che cosa senti dentro di te? Ti senti onorato, ma guarda hanno riconosciuto delle valenze, delle capacità ecc. ecc. ma questo onore che cosa comporta?

Una grande responsabilità perché hanno visto le tue capacità, la tua disponibilità, da quel momento la tua disponibilità ti assorbe completamente, perché tu senti di dover rispondere alle aspettative di tutti quelli che si fidano di te, dico cose strane?

Dio ha fatto la stessa cosa.

10) Dio ti ha dato della anime e le ha messe nelle tue mani

Tu camminavi per la strada, ha detto: ti ho scelto, ho bisogno di te e la responsabilità che Dio ti ha affidato è molto più grande della città di Torino, perché Dio ti ha dato delle anime nella mano.

La città di Torino ci sarà anche quando noi saremo polvere, le anime dureranno per tutta l'eternità, le anime che Dio ti dato le ha messe nelle tue mani.

Allora tutto questo non per spaventarvi ma per capire la grandezza della vocazione che avete ricevuto, lo splendore che si riversa dentro di voi, su di voi, certo fare il profeta non faceva piacere Osea non era contento di fare il profeta, Geremia si lamentava stava tanto bene nel tempio a fare il sacerdote che non aveva nessuna voglia di fare il profeta, eppure ha dovuto fare il profeta e con quale fatica dovendo dire delle cose molto amare alla gente.

Pensa quanto era contento Geremia di dire convertitevi, siete quella pentola rovesciata, il Signore farà di voi ecc. ecc. era contento Geremia di dire così? No!

11) Tu porti la verità e sarai combattuta, osteggiata

E tu ti trovi in una situazione simile, perché la gente in questo tempo vuole sentire tutto meno che la verità!

Siete d'accordo con me? La verità fa sudare, è vero?

La verità è esigente la verità ti impegna e se tu porti la verità sarai la persona da combattere.

Quindi intendete bene umiltà, fiducia in Dio, vuol dire essere consapevoli delle proprie fragilità delle proprie capacità, non nascondere i famosi talenti li avete ricevuti eh! non siete andati a rubarli dal grembo di Dio.

Ve li ha dati Lui, quindi riconosceteli, dite grazie al Signore per tutti i talenti che vi ha dato, ma poi umilmente mettetevi al servizio del Signore con tutto quello che siete.

Ti senti debole e fragile non hai il permesso di dire ma io non posso.

Il Signore ha scelto te, io faccio tutto quello che il Signore mi dice e se non ce la faccio non importa, farò una figuraccia, ho usato male il congiuntivo di fronte ad una assemblea di gente, ho detto uno strafalcione, oh chi sa che cosa è successo …

Bene questa umiliazione ti serve a fare meglio, a dire io devo servire la parola di Dio; questo vuol dire che le mie parole devono essere belle, perché devono entrare nel cuore delle persone e se io devo andare a riprendermi il sussidiario e ristudiarmi i congiuntivi, lo faccio!

Mi sono spiegato? E se uso delle parole di cui non so il significato, prima di usarle vado a prendermi il vocabolario e me le leggo, perché tu sei stato preso da Dio e messo sul piedistallo.

Il Signore si fida di te, la sua parola la mette nella tua parola e se io uso delle inflessioni dialettali che non sono giuste, mi devo sforzare a cambiarle perché io sto servendo la Parola di Dio.

Vedete come è esigente la verità.

Una persona non umile non lo farà mai, una persona non umile ti gradirà, ma sì che va bene tutto, che problema vuoi che ci sia, è vero che dicono così?

Ma questo è servire la Parola di Dio? No! Quo vadis domine? Disse a Pietro.

ah se non vai tu a Roma, va bene, ci andrò io, ma dovevi farlo tu, mi farò crocifiggere un'altra volta e a Roma, sulla via Appia, vedete la cappellina del Quo vadis.

Che poi ci abbiano fatto un romanzo e un film, però risulta dalla tradizione come un fatto, un'apparizione che Pietro ebbe quando andava via da Roma e Pietro tornò e si fece crocifiggere a testa in giù.

Dove adesso c'è l'altare del Bernini sotto c'è la sua tomba.

Attenzione bene, il Signore dice: come io ho scelto te e tu non vai allora tocca andare a me di nuovo.

Benissimo fiducia vuol dire mi fido più di Dio che di me stesso; di fronte a tutte queste realtà uno dice è troppo difficile, è troppo impegnativo.

Ma chi ha tempo, ma chi ha voglia, ormai…

12) Va bene, Signore, eccomi, manda me

Bene, ti fidi del Signore oppure no?

Il Signore vuole la tua disponibilità, poi tu vedrai i miracoli di Dio che esistono dentro di te; però Lui vuole che tu gli dica: va bene Signore eccomi, manda me.

Sono la serva del Signore avvenga di me secondo la tua parola.

Interessante, vivere la salvezza, testimoniare la salvezza.

Guardate che è molto facile convincere le altre persone quando tu hai fatto quell'esperienza; ma se tu non hai fatto quell'esperienza, è lì il problema.

Se tu sei un registratore che ripete le parole che altri hanno detto, si sente che sono vuote, ma se tu hai la gioia, l'amore dentro di te, perché ti senti salvato, hai fatto l'esperienza che Dio ti ama, che ti vuole bene così come sei e che ti ha preso dalla tua situazione che ti ha cambiato tutta la vita, che si è preso cura della tua famiglia quindi tutti i tuoi problemi …

Magari i problemi ci sono ancora ma tu li vivi in una maniera totalmente diversa.

Tu hai fatto o non hai fatto l'esperienza della salvezza di Dio?

Ecco, allora se tu sei una brava cuoca e devi insegnare come si fanno delle ricette speciali, che tu fai sempre e che ti piacciono molto, insegnerai in un certo modo; se tu devi insegnare come si fa la crema chantilly che tu non hai mai fatto, lo insegnerai allo stesso modo?

Se tu parli per sentito dire di Gesù, mica dici delle cose cattive, ma dici delle cose come luoghi comuni, poco coinvolgenti.

Ma se tu hai fatto l'esperienza della salvezza e testimoni questa salvezza, allora le tue parole sono completamente diverse, i tuoi occhi sono diversi.

Tu stai ipnotizzando le persone che sono di fronte a te, le stai convincendo, tu parlando vedi che le persone restano immobilizzate perché stanno bevendo tutto quello che stai dicendo, perché tu dici vita vissuta.

Tu dici che veramente Gesù è vivo perché è vero Lui si è occupato di me, quello che c'è scritto nel vangelo qui e qui e citi le frasi del Vangelo è successo anche a me, qui e là e racconti brevemente senza entrare nei particolari delle cose che sono intime, perché ricordati sempre che se tu devi evangelizzare o catechizzare una persona significa che quella persona deve ancora farlo un cammino e tu devi essere molto prudente molto delicato per non suscitare una curiosità mondana o umana e invece suscitare una curiosità spirituale, quindi i particolari possono non essere importanti, il nome delle persone può non essere importante, ma è importante invece quello che hai vissuto come presenza del Signore, quindi quella curiosità devi far crescere; usa la tua intelligenza la tua fantasia, ma io non so parlare, bene chiedi lo Spirito Santo che parli Lui al posto tuo.

Lo fece con Mosè? Lo farà anche con te?

Sia lodato Gesù Cristo.