Renderlo nuovo

17-11-2001

Don Mauro Agreste

Prendere quello che c'è e renderlo nuovo.

È più facile costruire sul nuovo o restaurare l'antico?

È più facile costruire dal nuovo, perché restaurare è più difficile, e costa molto di più.

Sarebbe più facile per Dio cancellare il genere umano e ricominciare tutto da capo, e cioè far sparire tutto l'universo e ricostruirlo con una cellula di atomo di potenzialità infinita, e così dare origine a tutto l'universo con tutte le leggi, etc …….

Ma le cose sarebbero poi cosi diverse ?

In questo modo Dio dovrebbe far smettere di esistere anche gli angeli perché anch'essi dotati di libero arbitrio; sono persone spirituali .

Persona non significa uno che ha un corpo.

Come si distingue allora una persona da ciò che non è una persona?

È persona ogni essere che sia in grado di dire e di capire cosa significa la parola "IO".

Un individuo del genere umano, in condizioni normali, è in grado di dire IO, un handicappato od una persona malata o in coma non è in grado di dire IO, ma non per questo non è persona.

Non esiste un solo individuo del genere umano che non sia persona anche se in quel momento quell'essere non è in grado di autodeterminarsi.

Lo zigote appena fecondato è persona pur non essendo in grado di dire IO; egli non sa neanche di esistere, però fa parte del genere umano:

tutto il suo DNA testimonia che è un individuo diverso e per di più che è un individuo che appartiene al genere umano, e quindi è persona.

La natura, per proteggere quell'esserino appena nato, ha dotato il corpo femminile della placenta per evitare che ci fosse lo scambio del sangue tra madre e nascituro, se infatti il sangue della madre incontrasse, per qualche disfunzione, il sangue del figlio, il bambino morirebbe in quanto i globuli bianchi della madre riconoscerebbero quell'essere come l'estraneo.

Per questo la placenta = membrana semipermeabile lascia passare i gas :

ossigeno alle zone dove serve, anidride carbonica per dove è necessaria, permettendo così la vita a quell'essere umano.

Questi sono i principi meravigliosi della chimica e della fisica che Dio ha messo nell'ordine della natura, per fare le cose in modo perfetto.

Se si guarda a queste cose con gli occhi di Dio se ne rimane stupefatti.

Tutto questo fa pensare alla cura con la quale Dio ha voluto pensare alla persona umana.

La Rivelazione di Dio non ci dice come sono accadute le cose, ma ci dice qual è il significato di tutte le cose.

Per fare un vero cammino è necessario capire chi è la persona umana, e per fare ciò viene in nostro soccorso la Rivelazione.

Le scienze umane ci potranno dare una mano, ma ciò che a noi interessa è il significato che ha l'essere umano.

Perché l'uomo esiste ?…Tutto fa parte di un progetto che Lui aveva.

Per qual fine l'uomo esiste?…

a questa domanda Il catechismo di S. Pio X, dava questa risposta:

"Dio ci ha creati per conoscere, amare, e servire Dio in questa vita, e poi goderlo nella vita eterna!

Se ci domandiamo perché Dio ci ha fatti, possiamo dire che Egli ci ha fatti perché Egli è amore e l'amore è diffusivo di sé (l'amore sempre si amplia sempre, e non è mai statico).

Possiamo pertanto dire che Dio non è stato costretto a crearci perché si sentiva solo o perché voleva avere compagnia, ma lo ha fatto perché è bello essere in tanti, ed è bello riversare amore anche fuori di se.

DIO non aveva bisogno di avere una massa di gente che lo servisse, o che lo adorasse, o che gli cantasse "osanna"; io ha creato perché la sua infinita felicità non fosse solo per sé.

L'amore è diffusivo,e quindi assolutamente generoso.

Nella sua infinita generosità Dio ha detto:

questa felicità è troppo meravigliosa, è troppo grande perché io la tenga tutta per me, desidero che ci siano altri esseri che siano in grado di gioire e di essere felici con me.

Facciamo una grande festa: più siamo meglio è.

La prima cosa che Dio fece, in ordine alla creazione, fu creare degli esseri spirituali: gli angeli ( gli angeli sono persone in quanto possono dire a se stessi :IO e sono creature libere.

Nella Bibbia troviamo varie volte la citazione di angeli : Io sono l'angelo …poiché possono dire di se stessi "Io" pur essendo angeli sono persone, e non solo aria che si muove.).

Per essere persone è anche necessario che ci sia la libertà, ed essi sono liberi.

Se ad una persona si toglie la libertà essa non può più fare atti personali; potrà fare magari atti meccanici, ma non atti personali.

Se per esempio un indemoniato fa delle cose non buone, egli è libero di farle ?

No, perché gli atti che compie sono atti di una volontà non sua.

Se fa qualcosa di vergognoso, ne ha colpa ?

No, perché non è libero di agire.

Don Calabria, ( per il quale è in corso la causa di beatificazione ) in un certo periodo della sua vita, bestemmiava per giorni interi perché era posseduto dal demonio; questo non ha impedito alla Chiesa di riconoscere la sua santità.

Santa Gemma Galgani è stata indemoniata per 19 anni:

questo non ha impedito la sua santità.

Rendiamoci quindi conto che la saggezza della Chiesa si basa su questi criteri se cioè la persona era libera o no nel compiere certi atti.

Se tu non sei libero, non puoi fare degli atti che siano personali, ma saranno solo degli atti meccanici.

Se una persona ti punta la pistola alla tempia e ti dice ruba, e tu rubi, per questo atto sei responsabile, o sei stato costretto ?

… Avrai colpa davanti a Dio di aver peccato per rubare ?

…No, in quanto non vi era un atto personale" ma un atto "non libero", un atto costretto" .

Se Dio dovesse rifare tutto dovrebbe ricominciare daccapo con gli angeli.

Anch'essi hanno il libero arbitrio, e hanno dovuto scegliere se stare in comunione con Dio oppure no, perché se non avessero dovuto scegliere, come faceva, il loro, ad essere un atto libero ?

L'angelo è sempre libero ma dobbiamo tenere conto che il tempo nell'aldilà funziona in maniera diversa, infatti non è determinato come da noi da un susseguirsi di secondi diversi; l'aldilà è un eterno presente, ciò vuol dire che il SI o il NO detto a Dio, in un determinato momento, che diciamo il momento della grazia, è un Si od un No eterno (che durano per sempre).

Non è che Lucifero abbia detto No a Dio 60 miliardi di anni fa, Lucifero l'ho dice adesso.

Per noi passano i secoli ed i millenni, per lui no, perché nell'aldilà c'è una dimensione diversa del tempo, però esiste anche il nostro tempo: il nostro modo di vivere il tempo.

Ho detto che nell'aldilà vi è un eterno presente, ed anche il nostro modo di concepire il tempo, perché?

…Semplicemente perché Gesù è risorto con il corpo, quindi la natura umana nell'aldilà è presente, ma trasfigurata dalla gloria di Dio, secondo il suo progetto.

Questo significa che ciò che fa parte della nostra natura:

lo spazio ed il tempo, sono trasfigurati e presenti nell'aldilà almeno in Gesù Cristo e nella Beata Vergine Maria che è Assunta in cielo anima e corpo.

Questo è un ambito ancora da studiare, da intuire ed ipotizzare, però di fatto è così.

Gesù ha assunto l'intera condizione umana, questo vuol dire che l'esperienza dello spazio e del tempo l'ha portata in Paradiso con sé, proprio ascendendo con il corpo (è risorto in cielo con il suo corpo).

Pertanto lo spazio ed il tempo ci sono anche là.

Ecco un esempio : per muovere il braccio dal basso verso l'alto, spazio da un punto ad un altro (oscillazione) dell'asse verticale, ed impiego anche un tempo.

Se Gesù nell'aldilà fa la stessa cosa : si muove in uno spazio" ed impiega del "tempo".

Gesù è il corpo della Chiesa e noi siamo battezzati in Lui, quindi ciò che è Lui lo saremo noi.

Abbiamo mai pensato all'aldilà ?

Visto che nessuno fa niente per niente dobbiamo essere onesti con noi stessi da renderci conto che:

1. se Dio ci ha fatto la promessa dell'aldilà, il pensare all'aldilà non è peccato, anzi è cosa buona, altrimenti Dio non ce lo avrebbe rivelato;

2. conoscendo la psicologia umana,secondo la quale nessuno fa niente per niente, sarebbe stata una buona cosa che Dio ci avesse dato la possibilità di essere attivi nel fare qualcosa nel Cristianesimo senza intravedere e senza desiderare nessun risultato e nessuna meta?

… Sono solo le persone che hanno qualche patologia psicologica che fanno le cose senza motivazione.

Quindi se Dio ci ha dato delle promesse è evidente che Lui vuole che queste promesse siano ben chiare nella nostra mente affinché decidiamo liberamente che cosa farne, rispondendo a questo interrogativo :

voglio o non voglio conseguire quanto mi è stato promesso ?

È molto grave che nelle nostre comunità, anche parrocchiali e nelle nostre Chiese, non si predichi più la bellezza dell'aldilà, e che non si predichi più il desiderio della santità e del Paradiso.

Quando non si fa questo si carica sulle spalle delle persone un moralismo pesantissimo senza motivazione.

Dobbiamo volerci bene, ci viene detto, dobbiamo perdonarci, dobbiamo far questo, dobbiamo far l'altro, ma per quale motivo ?

…Ci viene detto di farlo e quindi dobbiamo farlo e basta!

(si tratta di un imperativo senza motivazioni) .

Questa è una non risposta, ed è una cosa gravissima, perché fa in modo che la persona umana non agisca più da persona umana, ma venga costretta ad agire senza una motivazione; ed allora ( succede sempre così ) la mancanza di una motivazione forte, per fare una certa cosa, induce la persona a non fare quella cosa.

Se noi teniamo presente che tutto quello che ha fatto Gesù era semplicemente perché potessimo accedere alla gloria, allora vuol dire che Gesù ne ha davvero fatte tante; si è persino lasciato trafiggere, crocifiggere, umiliare e tutto quello che possiamo immaginare che è raccontato nei Vangeli.

Pensate che Dio abbia fatto tutto quello solo perché ci volessimo bene e facessimo un grande girotondo ?

Oppure il fine di Dio, nel fare tutto quello che ha fatto, era il suo desiderio che stessimo con Lui; voglio che stiate con me, Egli ci ha detto, ed è persino scritto nero su bianco … io vado a prepararvi un posto perché anche voi siate con me, poi verrò a prendervi.

Sono venuto perché abbiate in voi la gioia e perché la vostra gioia sia piena.

Che tutto ciò comporti delle conseguenze è normale ed evidente, infatti, se voglio andare a fare una gita in montagna ( ad es. a Courmayeur ) dovrò pur prendere l'autostrada, ma se invece di prendere l'autostrada che va in montagna prendo quella che va al mare ( ad es. quella per Savona) non arriverò sicuramente in montagna.

Quindi se il Signore ha fatto delle promesse ed ha detto che se vuoi quella cosa lì devi fare quella strada, è in quella strada che devi camminare, sapendo che avrai certamente delle conseguenze, e queste conseguenze sono: la testimonianza, la verità su te stesso, la perseveranza, la concordia, l'umiltà, la pace, la verità e tutto quello che essa comporta; con atti concreti.

Tutto dipende dal fatto che Dio ha fatto una promessa e la promessa è: "IO TI AMO ! VIENI CON ME!".

È una promessa di fidanzamento.

Quando arriverà il giorno della morte quello sarà, praticamente,il giorno di matrimonio, quando finalmente, come sta scritto, DIO SARA' TUTTO IN TUTTI .

Più chiaro di così Dio non poteva dircelo.

Ecco perché è grave il fatto che nelle nostre comunità non si mediti mai sul fine a cui noi siamo chiamati, questo infatti è l'unica cosa che dà senso alla nostra vita, tutto il resto non trova un supporto sufficientemente valido e forte per riuscire ad affrontare la vita quotidiana che è tutto meno che un susseguirsi di gioia continua.

Nella vita vi sono molte fatiche molte difficoltà, molti pianti, ogni tanto illuminati da uno sprazzo di gioia e di felicità.

Se non guardiamo al fine, come a " luce che illumina le tenebre" il nostro cammino è molto arduo, ma c'è Cristo, è Lui questa luce che illumina e dà il significato a tutto quello che facciamo.

Ognuno dovrebbe poter dire: io sono nella gioia non perché ho fatto questo, quello o quell'altro, ma perché so dove voglio andare e non mi è impedito di andare li, perché mi è stato detto dal Signore: segui la mia strada, e ti troverai al posto giusto.