La Genesi

3-11-2001

Don Mauro Agreste

Per quello che riguarda la narrazione dei primi tempi,ovvero, la storia dei nostri progenitori Adamo ed Eva, etc…, non dimentichiamoci che quanto è scritto nella Bibbia non ha essenzialmente un valore storico, limitato semplicemente alcune parti, ma ha, prima di tutto, un valore comunicativo del senso delle cose.

Ciò significa che Dio non ci dice esattamente quello che è accaduto, ma ci dà l'insegnamento spirituale sul perché è accaduto, e su qual è il senso di quello che è accaduto.

Che sia accaduto in un modo o in un altro non cambia molto.

Nel racconto biblico ci sono 2 narrazioni della creazione riportate in Gen 1-2 :

-nel cap. 1 c'è una narrazione molto maestosa: "Dio disse : sia la luce e la luce fu …

-nel cap. 2 … così furono portate a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.

Allora …( 4b ) quando il Signore Dio fece la terra ed il cielo ( 5 ) nessun cespuglio campestre vi era sulla terra, nessuna erba era spuntata …..

Ma come ? Non era stato creato tutto ?

L'espressione "Dio portò a compimento…" è un artificio letterario, cioè l'unione di questi due racconti; se infatti al 7° giorno Dio aveva creato tutto, come mai si dice che deve ancora creare i cespugli ?

Ma se il 7° giorno Dio si riposa non vuol forse dire che ha già creato tutto ?

…Come mai deve creare i cespugli e non si parla dell'essere umano ?

Questo racconto è il più antico, difatti se lo avessimo analizzato dal punto di vista letterario ci renderemmo conto che è più semplice e meno articolato, meno stratificato, meno complesso.

Secondo le leggi della litografia questa testimonianza più semplice è la più antica.

In Gen 1 il racconto della creazione dell'uomo viene fatto dopo, mentre al Gen 2 tale racconto viene fatto prima.

In ogni caso vedendo le due descrizioni della creazione dell'essere umano: Gen 1,26-27 e Gen 2 , noi notiamo delle diversità che ci fanno capire che quello che Dio vuole insegnarci non è come Lui ha fatto per creare, ma è il significato e il senso che ha tutto quello che esiste.

Il come questo sia avvenuto non è compito della Bibbia rivelarcelo.

Se Dio vuole può donarci una un'illuminazione perché il nostro cervello si accenda e si muova in qualche direzione, però compito della Bibbia non è quello di dirci come sia avvenuta la creazione ma quello di dirci che cosa c'è dietro la creazione, qual è il suo significato.

La formazione dell'essere umano è vista perciò in 2 modi diversi:

In Gen 1 Dio disse facciamo l'uomo, mentre nel cap. 2° si dice che Dio prese la polvere della terra, la plasmò e vi soffiò dentro.

Quindi a dispetto di alcune Chiese, un po' fondamentaliste, che, prendendo alla lettera quanto è scritto in Genesi, negano ogni forma di evoluzione, nella Sacra Scrittura non si dice niente che si opponga o che vada contro l'evoluzione.

In realtà nel cap. 2 , quello più antico, si dice che Dio prese la polvere della terra e con essa plasmò l'uomo (vers. 7) :

" allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente" Che cosa ci fa pensare e riflettere questa affermazione ?

Ci fa capire che l'uomo diventa una creatura vivente nel momento in cui Dio soffia dentro le narici di quanto aveva plasmato.

Vi ricordo di non confondere con le nostre categorie il discorso biblico.

Secondo moltissimi, quando nella Bibbia si parla di un "vivente" s'intende riferirsi semplicemente a qualcosa che ha vita come ad esempio un gatto,o qualsiasi altro essere vivente.

Questo modo di pensare deriva dalla nostra mentalità illuministica secondo la quale la vita viene considerata sotto il parametro del movimento, del battito del cuore, del respiro, dell'elettroencefalogramma, etc… e diciamo che tutto ciò significa essere vivi, mentre nella Bibbia dire vita significa dire Dio.

Quindi dire che uno è vivo significa dire che possiede l'essenza di Dio, e l'essenza di Dio è quello di essere il vivente.

In Gen 2 si dice che Dio soffiò.

Che cosa soffiò?…Soffiò è il suo Spirito ( soffio e Spirito sono la stessa parola ); soffio = Ruach ; Dio = Jahveh.

Dio ha soffiato il suo Spirito ( Spirito = Ruach ), dentro le narici dell'essere che aveva plasmato, e da quel momento, quanto Egli aveva plasmato, divenne un essere vivente.

Da tutti i nostri insegnamenti biblici e catechistici, nonché magisteriali si evidenzia che l'essere umano è un essere chiamato alla Vita Eterna.

Cosa significa Vita Eterna ?… Che non ha fine. Quando l'uomo muore, che cosa si ferma ?

 Si ferma il corpo, ma noi non smettiamo di esistere e di vivere, così come Gesù; l'uomo continua a vivere perché ha dentro di se la vita.

Dio infatti ha soffiato in ogni essere umano la vita, e questa vita continua anche dopo la transitoria morte del corpo, anche se in un modo non è esattamente uguale a quello di prima.

La vita di tutti gli altri esseri viventi sulla terra è una vita vegetativa (con vita vegetativa si intende tutto ciò che fa vivere le piante, o un organismo quindi : il calore, il movimento del sangue, l'ossigenazione… e tutto quanto serve ad un organismo per svolgere le sue funzioni ).

Tale vita viene anch'essa da Dio, e cresce e si sviluppa secondo le leggi che Egli ha dato loro .

Trattandosi della vita dell'uomo la sua non è una vita semplicemente vegetativa infatti, nell'istante in cui si forma di lui la prima cellula: quella fecondata, egli diventa immediatamente un essere vivente, perché Dio ha soffiato, in quella cellula lì, lo spirito vitale.

In quel momento esiste l'anima.

Se quella cellula dura poche ore perché non c'é l'insediamento e muore non significa che muoia anche lo spirito vitale che Dio gli ha dato…quell'essere vivente va in paradiso, perché è già una persona.

Quanto detto viene in qualche modo evidenziato anche dalla biologia che afferma che la nuova cellula, quella fecondata, ha un DNA totalmente dissimile dall'organismo che lo ospita, cioè non assomiglia né al DNA della mamma, né a quello del papà, ma ha caratteristiche proprie derivanti dalla combinazione delle due cose che danno origine ad un nuovo organismo

In realtà quell'unica cellula appena fecondata non fa parte di nessuno organismo.

Proprio per proteggere quella cellula Dio ha creato la placenta che impedisce il passaggio del sangue tra l'organismo materno e l'organismo del nascituro.

Se ci fosse tale passaggio il bambino morirebbe in quanto i globuli bianchi riconoscerebbero quell'organismo come estraneo e lo ucciderebbero.

Per quanto riguarda la creazione dell'uomo é importante notare che:

Dio prese la polvere della terra e la plasmò…

Questo versetto apre vasti orizzonti che dovrebbero tranquillizzare gli scienziati circa l'evoluzione.

La fede non é contro la scienza, in quanto Dio prese qualche cosa che già c'era:

la polvere della terra,…se poi Dio ha voluto plasmare quella terra ciò è avvenuto perché l'ha voluto Lui, Questo vuol dire che quella polvere Dio non l'ha tenuta cosi come era, ma che l'ha cambiata ( Gen 17 ), dandole un nuovo senso.

Gli scienziati evoluzionisti insistono nel dire che noi deriviamo dalle scimmie; ci dovrebbero però anche dire, da dove esse derivano.

Con ciò essi intendono dimostrare la non attendibilità della Bibbia perché le verità in essa contenute non sono dimostrabili scientificamente.

Per controprova, noi cristiani potremmo dire che se davvero gli uomini derivassero dalle scimmie, come mai ancora oggi esistono le scimmie ?

Se la legge dell'evoluzione è una legge determinata, allora tutte le scimmie avrebbero dovuto diventare esseri umani?

Invece continuano ad essere scimmie.

Se continuano ad esserci le scimmie vuol dire che la creazione non è il frutto del caso, o di una legge immutabile, secondo la quale tutti gli esseri si evolvono.

Se tutti gli esseri si devono evolvere e raggiungere una forma di vita superiore, allora tutti gli esseri dovrebbero diventare esseri umani.

Ne consegue che ora non ci sarebbero più balene, pesci, mammiferi, rettili, uccelli etc ….

perché nei milioni di anni trascorsi l'evoluzione dovrebbe esserci stata per tutti.

Ma non è così, oggi infatti troviamo ancora resti di rettili che provengono a noi dall'età preistorica:

coccodrilli, tartarughe, ecc , che hanno caratteristiche analoghe agli stessi animali che vivono ancora tra noi.

Se questi animali non si sono evoluti, per raggiungere il cosiddetto livello top (genere umano) questo significa che c'é un'evoluzione guidata nell'ambito della stessa specie, che porta l'essere al perfezionamento delle proprie caratteristiche, ma mai al passaggio da una specie all'altra.

Ciò significa che l'esistenza degli uomini è stata un atto di volontà: della libera volontà di Dio.

Ipotesi : Dio ha voluto creare un atomo dandogli una potenza incredibile e mettendogli dentro tutti i suoi progetti, poi ha detto a questo atomo : ti ho dato tutte le mie leggi, ora funziona secondo quanto ti ho dato, dopo di ché l'atomo si é evoluto fino all'esplosione che ha dato origine alla creazione di tutte le galassie, di tutto lo spazio (che é in continua espansione), dei vari mondi: le stelle, i pianeti… delle condizioni climatiche quali: il caldo, il freddo, l'ossigeno, l'idrogeno da cui l'acqua, ete … fino alle proteine.

Secondo questa ipotesi si giungerebbe fino alla formazione di proteine, perché le proteine non sono un essere vivente, dopo le quali ci deve essere stato necessariamente un altro intervento di Dio.

È assolutamente necessario un intervento di Dio per soffiare la vita, anche se si tratta della sola vita vegetativa, perché la vita normale non si crea da sola.

Quindi occorre ammettere innanzitutto l'intervento di Dio, che ha creato la vita che poi si é evoluta dai protozoi ( = animali cellulari ) fino agli animali più complessi, seguendo sempre le leggi di Dio. Ci stupisce questo ?

Non è forse, una evoluzione così intesa, una cosa gloriosa, forse ancora più gloriosa

che immaginare il 1° giorno, il 2° giorno, il 3° giorno di creazione ?

È ancora più maestoso immaginare con quale precisione e volontà Dio abbia inserito nella creazione, assistita dalla sua continua presenza, l'evolversi secondo le sue leggi.

D'altronde, tenendo conto che le leggi che fanno parte del creato le ha inventate Dio, non si vede perché Dio debba inventare una legge per poi continuamente scavalcarla!

Ammettendo l'evoluzione, si può giungere, alla pienezza dei tempi in cui Dio dica:

" questo genere di primati ha raggiunto il grado di evoluzione che io desidero, perciò da questo momento in poi non voglio più che siano dei primati (=scimmie), perché io li prendo, e soffio dentro di loro la mia vita "RUACH JAHVEH"(= lo spirito dì Dio) e da questo istante non saranno più delle scimmie ma degli esseri umani.

Perché sono esseri umani ?

Lo dice la Bibbia :sono esseri umani perché plasmati, ossia perché Dio li ha presi, e li ha cambiati soffiandogli dentro lo spirito; e da quel momento essi sono diventati esseri viventi, cioè esseri il cui destino é la vita non la morte.

Questa é la teoria dell'evoluzione riveduta e corretta secondo gli insegnamenti biblici e secondo la Rivelazione; inoltre tale teoria dà anche un senso al perché tutto l'universo esista mentre la scienza non ci dice il perché, essa infatti non sa perché esista l'universo..

Lo scienziato, se è onesto questo dovrebbe dirlo (il dott. Zichichi, sarebbe capace di dirlo, ma non lo dice perché questo è compito della Rivelazione).

Bisogna essere abbastanza umili ed onesti per chinare il capo di fronte a Colui che ha fatto il mondo e che è l'unico che sia in grado di dire il perché queste cose ci sono.

Gli scienziati svolgono bene il loro compito nello studiare come funzionano le realtà esistenti, ma non possono sedersi sul trono di Dio e dire anche il perché.

Secondo la Rivelazione noi possiamo avere questa intuizione :

tutto il mondo e tutto l'universo esiste perché serve a noi.

Potremmo concludere che tutto l'universo è come un immenso scenario che Dio ha messo a nostra disposizione per un'unica ragione, e cioè perché noi lo potessimo incontrare.

Se non ci fosse stato questo scenario noi non avremmo avuto tante domande; e se non ci fossimo fatti queste domande noi non avremmo mai potuto immaginare che Dio aveva fatto tutto questo perché voleva incontrarsi con noi.

In realtà Dio ci ha fatti essere come degli spiriti incarnati, non semplicemente degli spiriti o semplicemente della carne.

Questo è il significato di tutto ciò che esiste e poiché siamo fatti di materia era necessario che Dio si facesse incontrare da noi in "Spirito" ma anche in "Verità" dove per verità si intende concretezza Cosa emerge da quanto esposto?

Stupore? Sapete cosa sta facendo Dio dall'alto dei cieli ?

(ce lo dice un salmo) SI CHINA A MIRARE I CIELI E LA TERRA. CHI È PARI AL SIGNORE NOSTRO DIO ?

Egli guarda continuamente sulla terra per vedersi continuamente riflesso negli occhi di chi lo cerca.

Beate quelle persone che non si lasciano trascinare dalle altre cose del mondo, perché i nostri occhi guarderebbero in basso, mentre Dio si affaccia dal cielo sulla terra per vedere il suo volto riflesso nei nostri occhi, perché Dio ci ha pensati come un riflesso della sua gloria.

In parole povere noi dovremmo essere come una specie di specchio.

Chi vede noi dovrebbe poter vedere il volto di Dio.

Non é poco e non é neanche troppo difficile perché si specchi il volto di Dio su di noi - BASTA GUARDARE IN ALTO (quando guardiamo in basso, vuol dire che abbiamo dei problemi, quando guardiamo in alto vuol dire che il cammino spirituale sta funzionando), possiamo guardare in alto anche :quando siamo afflitti da tanti pensieri e da tante preoccupazioni.

Questo é il segreto che fa di una persona qualsiasi una persona speciale.

Quello che pensano gli altri viene cambiato semplicemente dai risultati, poiché non si può dare peso solo all'impressione.

Quando si conosce una persona si vede se é genuina o se sta recitando.

Se uno ti conosce, si accorge se tu sei veramente una persona pia, religiosa.

Si vede se sei capace di attraversare persino i momenti difficili e persino le calunnie senza perdere la pace, e questo diventa una delle testimonianze più forti.

Cioè a dire: "gliene ho detto di tutti i colori, l'ho presa in giro in tutti i modi, e questa persona continua ad essere serena e nella pace; allora probabilmente sono io che ho sbagliato tutto, che non mi sono accorto della verità Nel film "QUO VADIS" che cosa faceva più arrabbiare l'imperatore ?

I martiri che mentre andavano per essere bruciati o dilaniati dalle belve continuavano a cantare.

Questo oltre a far impazzire l'imperatore sconvolse parecchi nel vedere come i cristiani affrontavano la morte con serenità, che non voleva dire la non paura del dolore, ma la serenità.

Anche per noi, quando ci tocca affrontare qualche momento difficile, è normale l'aver paura del dolore e della sofferenza, mentre non è normale, per qualcuno, che siamo sereni.

Se noi non abbiamo incontrato il Signore, non potremo essere sereni in presenza di situazioni difficili, anzi possiamo dire che la serenità va a farsi benedire, se invece lo abbiamo incontrato possiamo veramente dire che abbiamo fatto l'esperienza della pace.

Questo significa che abbiamo la forza di Dio : la sua presenza é dentro di noi e ci permette di affrontare persino le cose più difficili.

Il mondo, in questi casi, dice molte cose più o meno banali, ma il cristiano si distingue se pone la sua attenzione: nel solo Maestro e se segue solo Lui.

Ciò significa che se qualcuno dicesse qualcosa di diverso da quello che insegna Gesù, il vero cristiano segue quello che dice Gesù e non quello che dicono gli altri.

Il significato dell'essere umano è capace di darcelo solo Dio, attraverso la sua Rivelazione e l'uso dell'intelligenza che ci ha donato, Rom.1/17 ss.

Sono dunque inescusabili tutti coloro che possono conoscere Dio, mediante la contemplazione e lo studio delle cose che Lui ha messo nell'universo, e non lo fanno.

Quanto esposto è rispecchiato nella prima pagina di questo capitolo, dove è riportato lo "Schema della persona umana".

Attraverso questo schema cercheremo di capire come é fatto l'uomo.

Se la scienza, la fisica, la chimica, la psicologia ed anche la filosofia, sono tutte un apporto" per la conoscenza dell'uomo, il nostro fondamento, la nostra base, per conoscere chi veramente egli sia lo conosciamo attraverso ciò che Dio ci insegna riguardo della persona.

Abbiamo pertanto bisogno di conoscere alcune citazioni bibliche nelle quali viene esplicitato il pensiero di Dio sulla persona umana.

In tutta la Bibbia vi sono molti riferimenti, più o meno espliciti riguardanti la persona umana:

più espliciti nel N.T. , un pochino più impliciti nell'A.T.

Perché questa diversità ?…Perché tutta la Bibbia è un itinerario di crescita, analogo al comportamento dei genitori che non insegnano ai bambini piccoli le cose più difficili con parole difficili, ma che usano parole semplici, adatte all'età evolutiva del bambino, con una crescita graduale fino a quando diventa ragazzo, e poi uomo, etc.

Prima che il bambino possa capire qualunque cosa voi vogliate comunicargli occorre che la sua la mente abbia fatto certe esperienze.

La stessa cosa fa Dio con noi, con il genere umano; Dio poteva direi tutto subito?

In teoria si ! Perché non l'ha fatto ?

Ci sono due spiegazioni:

1. Perché noi non eravamo pronti

2. Per una caratteristica buffa di Dio è quella di essere ostinato nel bene.

Dio ha una fissa,che è quella del non voler fare tutto da solo.

Dio agisce così perché ci conosce bene e sa quanto siamo meschini; infatti se facesse tutto Lui, da solo, ad un certo momento noi potremmo dire:

ecco lo sapevo sono costretto a fare quello che vuoi tu !

Ma io quella cosa non la volevo mica, l'hai fatta tu ed io la devo subire".

Ma Dio è furbo e dice: "tu vorresti fregarmi con tutto quello che io potrei fare cento volte meglio, senza di te, invece io la faccio sempre e solo insieme a te.

Se io volessi potrei dirti tutto quello che c'é in paradiso; tutti i misteri più insondabili della gloria e della Trinità, ma non lo farò perché deve essere una cosa che affrontiamo insieme".

(se il papà vuole insegnare una cosa al bambino non gli dice fai questo, ma gli dice facciamo questo.

Come fanno i genitori cristiani che vanno insieme in Chiesa con i loro figli, Dio fa la stessa cosa con noi.

È come se Egli ci dicesse: ti voglio insegnare le cose, ma le facciamo insieme, perché cosi le impari, se invece le faccio io, tu non le impari.)

Tutto questo lo dice bene Sant'Agostino nei suoi scritti quando dice questa frase "colui che ha fatto i cieli, ed i cieli dei cieli senza di te, non salverà te senza di te".

Dio, che é Dio, potrebbe fare le cose in un milione di modi diversi, e sicuramente ed infinitamente meglio che non affidandole a noi; però Dio ha questa ostinazione vuole fare le cose in comunione con noi perché vuol vedere la nostra gioia, come accade quando la mamma dà le uova, la farina, e lo zucchero alla bambina per fare la torta, che in realtà la fa lei, ma vede che la sua bambina é contenta perché ha fatto la, torta (ha fatto quasi niente) e la mamma gioisce nel vedere che la bambina è felice; cosi Dio gioisce nel vedere che noi siamo felici di aver fatto una baggianata, però l'abbiamo fatta insieme con Lui.

Abbiamo capito pochissimo ?

Dio é contento lo stesso perché quello che a Lui interessa non é il capire ma il fare insieme a noi, e questa é comunione.

Questo itinerario di avvicinamento c'è In tutta la Bibbia.

Dio potrebbe insegnarci queste cose con parole di angeli incredibilmente belle e comprensibili però sarebbe semplicemente qualcosa che noi riceviamo in modo passivo.

Altro esempio : immaginiamo di entrare in una splendida Chiesa che ha un nuovo organo, grande, bello, moderno e che ci sia un grande concertista che si esibisce.

Alla fine del concerto diciamo : "Bellissimo, però sono un po' stanco".

Ascoltando il concerto la mia attività era "passiva," anche se ascoltare comporta l'attiva" dell'ascolto ma poiché non sono io che ho prodotto i suoni = attività, la mia attività era passiva".

Il concertista, invece, impegnandosi direttamente nell'esecuzione del concerto ha svolto un'attività - "attiva".

Quando il concertista studia un brano, che poi eseguirà durante il concerto, si sofferma su un solo rigo musicale magari 200 volte, perché lo deve saper suonare bene, e magari suona per molte ore al giorno per prepararsi, tuttavia il suonare per tutto quel tempo non gli rende quelle prove pesanti o noiose, perché lui é attivo mentre le fa.

Sono le cose passive che annoiano le persone, non quelli attive.

Quando saremo in Paradiso non staremo seduti a guardare il film di Dio, saremo tutti attivi.

L'attività consiste nell'essere con Lui e fare con Lui la gloria.

Neppure le lingue più perfette saprebbero descrivere che cosa significhi veramente la gloria di Dio .

In Rm 8 si dice che lo Spirito di Dio con gemiti inesprimibili prega il Padre, per quelle cose che sono giuste da chiedere.

Pertanto non basta neanche la lingua umana per rivolgersi a Dio nel momento giusto ci vuole proprio la, lingua di Dio.

Quella che è l'esperienza riportata negli At 2 che ci presenta il parlare a Dio in nuove lingue, o glossolalia dello Spirito Santo, etc.

Questo modo di parlare a Dio non consiste nel parlare a Lui con la lingua degli uomini ma nel rivolgersi a Dio con la lingua di Dio.

In questo nostro itinerario di avvicinamento a Lui, il Signore tante volte ci ha dato degli accenni circa l'uomo, per farci capire come é fatto l'essere umano.

In realtà c'era bisogno che Lui facesse così, c'era bisogno che Dio dicesse all'uomo chi egli è, e come é fatto.

Questo lo troviamo nella Bibbia.

Cosa ci dice la Bibbia come sono fatte le cose, oppure qual è il senso delle cose ?

 La Bibbia non ci dice come sono fatte le cose perché le cose che Dio ha creato le ha fatte perché noi stessi potessimo conoscerle alla luce del sole, altrimenti non le avrebbe fatte.

Quello che riguarda il senso delle cose non è invece affidato a noi, perché noi non siamo Dio,  quindi non siamo in grado di capirne in profondità quale ne sia senso.

È nella Rivelazione ( Bibbia ) che Dio ci rivela quale sia il senso delle cose e quale sia il senso dell'essere umano Questo ci è presentato in molte occasioni nella la Bibbia, ed era quanto mai necessario visto quello che é successo nel giardino dell'Eden.

L'uomo allora decise di voler conoscere il bene ed il male da solo, non con Dio; decise di non voler dipendere da Dio, di non voler la comunione con Lui.

Questo atto di indipendenza è la negazione, cioè il contrario, di tutto quello che Dio ci insegna nella Bibbia.

Immaginiamo una scena ipotetica : l'albero della conoscenza del bene e del male nel giardino; Dio dice: non ne dovete mangiare, ma poi arriva il serpentello che dice loro che se l'avessero mangiato sarebbero diventati come Dio, senza dover più dipendere da Lui, e pieni di dignità, Tu sei un uomo mentre io sono l'animale che striscia per terra, tu puoi parlare con Dio, io no.

Se tu mangerai il frutto di cui ti è stato detto di non mangiare diventerai come Lui .

Hai diritto a cibarti di questo frutto, quello ti vuole solo comandare, soggiogare, non si fida di te per questo ti dice di non farlo … e l'uomo ha dato retta a questo inganno che si chiama MENZOGNA, il sospetto che Dio abbia avuto qualche interesse nel dargli quel divieto comincia a farsi strada in lui.

Questa tentazione possiamo definirla Intervento esterno, perché l'uomo conosceva Dio e sapendo che tipo di comunione c'era con Lui doveva fidarsi di Dio e non di un estraneo.

Perché il peccato è stato suscitato ?

… Per riuscire a scalfire l'unità di amore che c'era tra l 'uomo e Dio.

Si é creato una piccola crepa, che poteva essere guarita, però l'uomo ha preferito aprirla.

(è accaduto come avviene in montagna all'epoca del gelo e del disgelo, o quando piove, l'acqua entra nelle fenditure delle rocce e poi gela; quando l'acqua gela aumenta di volume, provoca la spaccatura della roccia )

Il serpente si è attivato per creare questa fenditura, dentro la quale ha fatto entrare il suo veleno e con il gelo che si è poi prodotto ha raffreddato l'amore tra l'uomo e Dio.

Questa freddezza ha quindi fatto spaccare la comunione e l'armonia tra l'uomo e Dio, e si é operata la frattura.

Anche se l'uomo non si fosse cibato del frutto di quell'albero simbolico, avrebbe potuto opporsi a Dio in un altro modo e la conseguenza per lui sarebbe stata la stessa.

I nostri progenitori potevano rifiutare di dare ascolto al serpente,e andare invece da Dio e dirgli:

"quello là dice così e cosà, me ne dai uno ?".

Se l'uomo avesse detto una cosa così, Dio non gli avrebbe detto una cosa cosi, Dio non gli avrebbe detto di no.

La prova quindi non era sul conoscere il bene ed il male, ma era una prova di comunione.

Se ricordiamo bene i doni dello Spirito Santo ci parlano della conoscenza del bene:

sapienza - scienza - intelletto - sono capacità che vengono da Dio e ci permettono di conoscere il bene ed il male.

Quindi la volontà di Dio era una prova sulla comunione.

È come se Dio avesse detto "ti fidi di me ? Credi in me ?

Sono importante io più di tutto ? Persino più di te stesso ? o vuoi .prendere il mio posto ?

Vuoi essere Dio ? .e come conclude il serpente? " …. Sarai come Dio!".

E gli occhi hanno incominciato a brillare.

La conoscenza del bene o del male avviene nell'uomo quando si spezza la comunione con Dio.

Quando si spezza questa comunione con Dio l'uomo conosce il male, prima no.

Infatti solo da quel momento l'uomo conosce la paura.

Se l'uomo non avesse peccato avrebbe conosciuto il male come lo conosce Dio.

Dio conosce un fatto doloroso che costituisce il male, un fatto accaduto prima ancora che esistesse l'universo.

Dio è perfetto nella sua felicità e nella sua beatitudine, però, sa esattamente e sente ( non per esperienza personale, ma per esperienza partecipata ) la sofferenza di Lucifero.

Egli vede e vive; la frattura che Lucifero prova in se per aver rifiutato ciò che desidera più di qualsiasi altra cosa, e per continuare a rifiutare quello che é l'unico senso della sua esistenza.

Per Lucifero, questo suo stato, è la cosa che lo fa soffrire, più di tutto; egli sa infatti di aver rinunciato alla bellezza ed allo splendore di Dio, ma ciò che ancor di più lo fa impazzire è il fatto che lui non vuole cambiare idea e quindi si odia per il fatto che ha rifiutato Dio e per il fatto che vuole continuare a rifiutare Dio, ed in questo odio lui trova il senso di se stesso.

Questo poterlo capire è assurdo, ed è il senso della lacerazione incredibile del male, e Dio sa benissimo che cosa significa.

L'uomo, se non avesse peccato, avrebbe conosciuto il male non attraverso l'esperienza personale ma attraverso la comunicazione del senso di quella cosa. ( che non vuol dire non saperlo ) .

Noi siamo abituati a dire conosco le cose perché le provo, ma per Dio non è cosi, Egli non ha bisogno di provare come funzioni una cosa, o che cosa essa significhi.

Il punto nodale è la verifica della veridicità dell'affermazione: sarai come Dio.

Ma tu vorrai davvero prendere il posto di Dio ? Pensi proprio che sia possibile?

Nell'itinerario di avvicinamento della Scrittura c'é proprio questa risposta.

La Bibbia ci è stata data dopo il peccato originale.

Dio dice: io lo so che avete le idee confuse: ne avete poche e per di più confuse.

Voi siete ammalati di delirio di onnipotenza = voi credete di essere me, ma voi siete essere umani, non Dio.

Questo è ripetuto migliaia di volte,( in vari e diversi modi ) in tutta la Bibbia, sia in modo esplicito che in modo implicito.

I profeti dicono: "Ecco popolo tu ti sei allontanato dall'alleanza con Dio, hai confuso Dio con altre cose, etc …. ".

Tutto questo per capire l'antropologia cristiana, cioè l'insegnamento biblico sulla persona umana.