Antropologia cristiana

16-11-2002

Don Mauro Agreste

Indice

1) L'antropologia cristiana e altre antropologie
2) Vari metodi e modi di approccio alla verità
3) Conseguenze di una visione codificata e mercificata della persona umana
4) Panorama in cui ci veniamo a trovare quando parliamo della persona umana
5) Laico - laicista - logica laicista
6) La struttura mentale laica
7) I mezzi di comunicazione di massa non seguono un'etica cristiana e non danno informazioni asettiche
8) La trasmissione "Novecento" su Pio XII, come esempio di TV menzognera
9) Fine iniquo: ottenebrare la capacità critica dei giovani, per dominarli più facilmente
10) Panem et circenses al popolo e il governo a noi (oligarchia)
11) Parlare alle persone è impresa ardua
12) Distruzione dei principi assoluti e instaurazione del relativismo
13) Crisi del pensiero umano
14) Con l'antropologia cristiana avere idee ben chiare sull'uomo e Colui che l'ha creato.

1) L'antropologia cristiana e altre antropologie

Vorrei fare un corso accelerato, abbreviato, condensato chiamatelo come volete, di Antropologia Cristiana.

Cosa significa Antropologia Cristiana?

Proprio semplificando al massimo, perché il tempo non ce lo consente, noi vogliamo affrontare il discorso sull'uomo, però a partire dalla Rivelazione biblica e dalla teologia cattolica, che troviamo essenzialmente nel Cat.Chiesa Catt.

Che cos'è l'Antropologia Cristiana? Il fatto che abbia la specificazione di cristiana mi fa già intuire che, nell'orizzonte della conoscenza umana, ci sono altre visioni, altre antropologie che non sono necessariamente quella cristiana.

Per antropologia Cristiana noi intendiamo un particolare modo di considerare la persona umana.

Allora io vi prego di prestare un po' di attenzione, perché questi temi sono molto importanti e vedrete che ogni parola ha un significato che andrebbe spiegato.

Se per caso mi capitasse di dare per scontato certe cose, magari non me ne accorgo, voi fermatemi, perché inutile che poi si perda il tempo se poi non abbiamo un idea molto chiara.

Ricordatevi non è necessario avere un'enciclopedia nella testa, bastano poche idee, ma chiare; non come diceva quel teologo: "Poche idee ma confuse".

Allora antropologia cristiana, cioè discorso sull'uomo, a partire dalla Rivelazione di Cristo.

Come possiamo dire secondo il criterio di Gesù Cristo, che equivale a dire secondo la Rivelazione?

Allora se dovessi dirlo a un bambino di cinque anni gli potrei dire così: come è fatto l'uomo secondo il disegno di Dio.

Cioè un bambino viene da me e mi dice: "Com'è fatto l'uomo?"

Allora io gli dico: "Dio ci ha detto che l'uomo è fatto così così, va bene?"

Questo significa Antropologia Cristiana.

Antropos e logein significa discorso sull'uomo; cristiana a partire dalla Rivelazione che ha il suo massimo in Gesù Cristo.

Ci sono altre antropologie, ci sono le antropologie di tipo economico, quindi un'antropologia liberista, oppure un'antropologia marxista, entrambe si rifanno a un tipo di antropologia materialista, sotto un'espressione.

Sotto un'altra espressione, questo significa che il discorso dell'uomo è un discorso che si limita a una dimensione orizzontale.

Si rifà agli antichi filosofi del '700, quelli del romanticismo e quelli del criticismo Kantiano.

Tutto ciò che ha preceduto, tutto ciò che ha seguito, alcuni nomi "Foierbach, Shopenauer, Hegel e anche Kant sotto certi aspetti.

Non stiamo ad affrontare le singole teorie filosofiche, perché non è un corso di filosofia, ma tanto per dirvi in che cosa prende l'origine, tutto questo sorge e si sviluppa, pensate, addirittura a partire dalla rivoluzione francese, da prima della rivoluzione francese; e quindi come dire al modo di concepire la verità, fino alla compilazione della prime enciclopedie (che voi sapete sono sorte alla corte di Luigi XIV, Enciclopedia che vuol dire "confluire tutto il sapere in alcuni volumi").

2) Vari metodi e modi di approccio alla verità

Il concetto di verità era un concetto filosofico.

Ma con le grandi scoperte territoriali e scientifiche, i primi esperimenti, Alessandro Volta e tutto quello che ha comportato il secolo dei lumi quindi dalla fine del '600 fine alla fine del '700 l'epoca dell'illuminismo, ha prodotto un approccio alla verità che è un approccio di tipo materialista.

Beninteso questo movimento era un movimento positivo e apprezzabile perché mai prima di allora si erano scoperte o meglio erano pochi i pensatori illuminati, primo fra tutti Galileo Galilei del quale si è detto che la Chiesa era contro di lui; non c'è niente di più falso di tutto questo, ecco, avevano intuito che c'era un metodo per approcciarsi alla verità che era diverso da quello filosofico ed era un metodo induttivo, cioè partiva dagli esperimenti per giungere a conoscere le leggi.

Ecco questo sistema aveva causato una rivoluzione copernicana nel modo di accostare tutto ciò che ci circondava.

E quindi, come sempre accade, una novità e tanto più una novità nell'ambito del pensiero, ha una potenza così forte, emotiva, da riuscire a dare una svolta molto potente al criterio di interpretazione della realtà intorno a noi.

Cioè a dire tutti cominciarono a pensare che l'unica realtà, l'unica verità fosse quella scientifica.

Mi sono spiegato più chiaramente?

Cioè a dire: tutto ciò che è scientifico cioè dimostrabile, è vero, tutto ciò che non è dimostrabile, misurabile ecc. non è vero.

Allora il criterio della verità è diventato il metodo scientifico, a partire da Galileo in poi, anche se bisognerebbe rivalutare gli scritti di Galileo, quando lui afferma che sta facendo un atto di fede, quando sta studiando la logica che guida il funzionamento di tutto ciò che esiste.

Perché, evidentemente, come un buon pensatore filosofico, che poi da origine a tutto quello che è il movimento scientifico, egli ha un approccio alla realtà che sa benissimo non provenire da se stessa, non essere eterna.

E quindi il funzionamento della logica terrestre deve avere il suo fondamento in qualche cosa che l'ha prodotto in esistere.

Sto parlando un po' difficile vero? Riuscite a seguirmi lo stesso? Bene.

Tutto questo è sfociato poi nel '700 con questo criticismo, con tutto quello che fa parte del pensiero e ha prodotto dei modi di considerare l'uomo che sono semplicemente frutto del metodo scientifico, quindi l'uomo visto sotto l'aspetto materiale.

In realtà certamente era confluita anche un po' della concezione greca del dualismo aristotelico, per esempio nella concezione dell'uomo.

Però era rimasto quasi solo più come un principio unificatore, cioè la forma e la materia.

L'anima e la parte spirituale dell'uomo, non sarebbe stato altro che quella struttura che chiamano spirituale, ma non nel senso nostro spirituale, nel senso energetico che dà essenza a questo agglomerato di carbonio e idrogeno, che si chiama essere uomo.

3) Conseguenze di una visione codificata e mercificata della persona umana

Da quell'epoca in poi, insomma, ci sono stati molti altri approcci diversi, poi abbiamo visto purtroppo, che nel dispiegarsi dei secoli, che cosa hanno portato certe concezioni che hanno una visione estremamente codificata della persona umana.

Hanno prodotto i nazionalismi, hanno prodotto i totalitarismi, hanno prodotto le persecuzioni, le deportazioni e milioni e milioni di persone innocenti che, poiché non sono considerate nella loro dignità, sono state sacrificate in vista di progetti futuribili, secondo i teorizzatori delle più varie teorie umanistiche, sociologiche e socio politiche.

Ancora adesso noi stiamo vivendo, sotto un certo aspetto, uno sviluppo ulteriore di questa che è una visione dell'uomo estremamente mercificata.

Il liberismo e il materialismo, che si contrappongono tra di loro, non sono nient'altro che un modo di considerare l'uomo non come un fine, ma come un mezzo.

Pensate che il punto più alto della filosofia nel considerare l'uomo, quindi il punto più alto in cui non si pensa all'uomo come prodotto dell'amore di Dio filosoficamente, il livello più alto etico raggiunto dai pensatori sia in Kant, quando afferma di riconoscere la dignità della persona umana in questo modo: "Ricordati di considerare l'altro sempre come un fine e mai come un mezzo".

Se ci pensate è una frase stupenda, veramente grandiosa dal punto di vista del pensiero umano e veramente non si può pensare niente più alto di questo.

Non dimentichiamoci che Kant proveniva da una corrente protestante che si chiamava il pietismo in cui era molto forte l'espressione morale, quindi una morale molto rigida, che non esiste più, che condizionava anche le relazioni personali.

Quindi era evidente che in un ambiente di questo genere Kant fosse facilitato nell'esprimere una visione di questo genere.

4) Panorama in cui ci veniamo a trovare quando parliamo della persona umana

Ora questo per dare semplicemente un assaggio della panoramica in cui noi ci veniamo a trovare quando parliamo della persona umana.

Vi capiterà in varie occasioni di sentire delle persone che parlano tra di loro dei più diversi problemi di attualità, dei più diversi temi di attualità anche particolarmente scottanti, quali possono essere quelli dell'eutanasia quelli dell'aborto, della clonazione, delle cellule germinali, e staminali ecc.; e tutto ciò che comporta per così dire la bioetica e dunque la morale, in cui sentirete delle affermazioni raccapriccianti, quanto meno, perché?

Perché sebbene il 95 o il 98% degli italiani siano battezzati, in realtà la loro formazione umana non è cristiana, ma è laicista, non laica che sarebbe già buona, ma laicista.

Laico significa nel senso chiaro del termine il battezzato che non fa parte dell'ordine sacramentale; laicista invece è un atteggiamento che viene dichiarato laicista, ma che in realtà è anticlericale.

5) Laico - laicista - logica laicista

Laicista quindi è un termine che ci proviene dalla cultura massonica in cui siamo inseriti.

Allora, la stragrande maggioranza delle persone ha una cultura laicista, perché?

Perché i mezzi di comunicazione di massa, la cultura, e tutto ciò che fa pensiero nel mondo occidentale, in particolare in Italia, segue la logica laicista.

La logica laicista è una logica che si oppone a una visione cristiana perché la visione cristiana promuove e sostiene i valori cristiani.

E tutti mi direte: "ma certo è giusto che sia così".

Lo so che è giusto che sia così, siamo perfettamente d'accordo, però pensate bene che i valori cristiani se fossero autenticamente vissuti e incarnati, esigerebbero un cambiamento radicale dei rapporti tra le persone, per esempio nell'esercizio della giustizia.

Giustizia come carità, giustizia distributiva, giustizia remunerativa che sono principi dell'etica cristiana, che di cristiano nella pratica hanno solo più il nome, ma che in realtà non sono cristiani come vengono eseguiti.

La giustizia distributiva cristiana è una giustizia che non è quella latina: "a ciascuno il suo", ma segue, per esempio, il principio di sussidiarietà e di solidarietà, di cui non ricordo se ho parlato con la volta scorsa.

Allora questo vuol dire che la giustizia è dare a ciascuno il suo, ma mai dimenticando il principio della carità, che mi impone di usare la sussidiarietà e la solidarietà, perché se no la giustizia è semplicemente solo più un peso, una bilancia.

L'etica cristiana non è così, l'etica cristiana parte dalla carità per arrivare alla giustizia, ma passa attraverso la solidarietà e la sussidiarietà.

Questo significa che il principio cristiano della giustizia esige la correzione fraterna, esige sostegno, esige l'uscire da noi stessi per mettersi al servizio degli altri.

6) La struttura mentale laica

Cosa significa laica? Vuol dire che i grandi principi che abbiamo nella rivelazione e che naturalmente dovrebbero guidare la vita del cristiano per renderla, come possiamo dire, aderente a Gesù Cristo, non fanno parte della struttura mentale delle persone, fanno parte solo della struttura spirituale, come se ci fossero dei grandi scomparti che suddividono l'aspetto spirituale da quello mentale e quello corporeo.

7) I mezzi di comunicazione di massa non seguono un'etica cristiana e non danno informazioni asettiche

Ora non credo di dire una novità nell'informare, nel condividere tra di noi come i mezzi di comunicazioni di massa seguono un'etica che non è quella prettamente cristiana, ma è un'etica risorgimentale massonica che continua a perpetuare la sua influenza, di generazione in generazione perché, ha la sua longa manus in tutto quello che è il mondo della cultura.

Nel mondo della cultura evidentemente c'è interesse che i valori cristiani non siano difesi e sostenuti o meglio lo siano nella misura in cui fanno comodo all'esercizio di un certo tipo di potere.

Quindi io non vorrei turbare l'animo di nessuno, però vorrei anche che apriste gli occhi.

Le persone che incontrate, quelle che vedete al mercato, di qui di là, dove ricevono le notizie per interpretare i fatti che accadono intorno a loro?

Dalla radio, dalla televisione dai rotocalchi dai giornali ecc.

Però noi sappiamo che le informazioni che ci giungono non sono mai asettiche, sono sempre condizionate dalla penna di chi sta scrivendo.

Allora è impensabile che una persona abbia il tempo, oggi come oggi, di leggere su un giornale e poi su un altro e poi sentire questo o quell'altro per farsi un'idea un pochino più globale.

E allora che cosa accade? Accade che i mezzi di comunicazione di massa si rendono sempre più appetibili e sempre più lievi, sempre più leggeri per dare una infarinatura di conoscenza o, se volete di cultura dando quindi l'impressione che le persone sappiano tante cose.

In realtà sono informate semplicemente di ciò che si vuole che siano informate.

8) La trasmissione "Novecento" su Pio XII, come esempio di TV menzognera

Non è una novità, lo sapevate anche voi tutto questo.

Volete un esempio? Tre settimane fa quell'orribile e oscena trasmissione di "Novecento" in cui hanno osato denigrare uno dei papi più santi del secolo ventesimo: Pio XII; per un'ora di trasmissione ho sentito una menzogna dopo l'altra, presentata come se fosse l'egida della cultura perché le persone invitate a discutere di questo altissimo personaggio, l'unica voce che durante il secondo conflitto mondiale abbia avuto il coraggio di annunciare, sia pure in un modo adeguato alla situazione in cui si trovava, i grandi soprusi che si stavano vivendo.

Ecco, scrittori inglesi come Cornwall e altri, o un drammaturgo tedesco, di cui ora non ricordo il nome, che nel '63 scrisse una commedia intitolata "Il Vicario", denigrando Pio XII accusandolo di essere stato "il Papa dei silenzi" perché non avrebbe parlato e non si sarebbe scagliato con veemenza e con verbosità nei confronti di Hitler.

E quindi con un insieme di pre comprensioni, di pregiudizi è stato presentato come l'unico capro espiatorio di tutti i soprusi e le atrocità che furono compiute, beninteso non da lui.

Ma sappiamo bene da chi, eppure le colpe le ha prese il povero Pio XII.

Io vorrei sapere quanti cristiani si sono resi conto di questo, si sono accorti che quanto diceva il Pippo Baudo e Corrado Augias erano delle menzogne plateali, che testimoniavano una pre comprensione e un pregiudizio viziato, cioè malizioso, voluto, nascondendo una quantità infinita di documenti che sono pubblicati.

Dunque quanti sono i cristiani che si sono resi conto di come sia stata viziata l'informazione nei loro confronti?

Ho subito scritto protestando contro queste cose.

9) Fine iniquo: ottenebrare la capacità critica dei giovani, per dominarli più facilmente

Voi vi rendete conto, c'è tutta una cultura che è basata e funziona in questo modo.

Le giovani generazioni, che vengono su, che sono il nostro futuro, sono giovani generazioni che sono prive di ogni senso critico, prive del senso della verità e della realtà, incapace di discernere perché sono state formate così.

Ed è questa la vera iniquità: che sono state formate così per un fine ben preciso, volete che vi dica qual è ? Nella valle dei cechi, chi è orbo fa il re.

Quindi se noi riusciamo in qualche modo a ottenebrare la capacità critica delle giovani generazioni, avremo modo di dominarle molto più facilmente.

Marx faceva così, il liberismo fa così, ma forse pochi sanno che la rivoluzione di ottobre del 1917 fu finanziata dalle logge massoniche tedesche con ben 14 milioni di marchi.

Vedete che la radice è la stessa, il materialismo si esprime in due modi.

Sappiamo molto bene che il Grande Oriente d'Italia alimenta tutta la corrente di sinistra della politica italiana.

La Gran Loggia nazionale d'Italia sostiene la parte avversa, sappiamo che il Grande Oriente è chiaramente ostile alla Chiesa e anticristiano e sappiamo che la Gran Loggia nazionale sia in Francia che in Italia non sono anticlericali.

Hanno altre concezioni, però non combattono direttamente contro la Chiesa.

Voi che dovrete essere i pastori non potete essere cechi, non potete confondere il lupo solo perché si è messo una pelle di agnello addosso. Capite?

10) Panem et circenses al popolo e il governo a noi ( oligarchia )

Dovete rendervi conto che cosa c'è dietro le notizie che vi dicono o che non vi dicono.

Provate a pensare, provate a considerare come da qualche mese a questa parte nei mezzi di comunicazione di massa non si trasmettono altro che varietà e disquisizioni sciocche inutili e giochi a premi.

Ma da quando cominciano a esserci questi venti di guerra, chi sa come mai, ogni televisione ogni tanto fa un revival di film di guerra.

Non avete notato? Perché bisogna creare la "forma mentis" fare entrare le persone nell'accettazione di una situazione di fatto.

Il principio è quello romano: panem et circenses, al popolo date da mangiare e date il gioco del circo e lasciate che siamo noi a governare.

Il principio romano è lo stesso principio, che viene perpetuato di generazione in generazione, affinché ci sia il nome di democrazia, ma in realtà sia una oligarchia.

11) Parlare alle persone è impresa ardua

a) Adorare il Signore e chiedergli il dono della parola che convince.

Sembra un'analisi cruda della realtà, però bisogna che noi apriamo gli occhi perché essere "Chiesa" non significa essere buonisti cioè stupidi; essere Chiesa essere battezzati significa aprire bene gli occhi sulla realtà e interpretare la realtà alla luce della verità di Gesù Cristo.

In fondo è Gesù che ci ha detto: "lo Spirito vi condurrà alla verità tutta intera".

Quindi non solo la verità sul nostro spirito, sulla nostra anima, sul nostro corpo, sulle relazioni tra le persone ecc., ma la verità tutta intera, quindi vuol dire anche le relazioni con il mondo con la società con gli altri e con Dio.

Quindi lo Spirito è Spirito, è eterno, è infinito, è Signore e da la vita, è Colui che santifica e rinnova tutte le cose, quindi vuol dire che è Lui che ci conduce alla visione, alla capacità di discernere e di intuire dove sta il vero e dove non sta il vero.

Tutto questo per rendervi conto che avrete a che fare con dei bambini, con dei ragazzi, con dei giovani, con degli adulti, che sono battezzati, magari cresimati, ma state tranquilli che non hanno una struttura mentale cristiana, hanno una struttura mentale laica nel migliore dei casi.

b) Lo Spirito Santo vi condurrà a discernere dove sta la verità

Allora ricordatevi che sarà un'impresa molto ardua, non riuscirete a parlare a una persona se prima non vi metterete in adorazione del Signore e vi chiederete di donarvi il dono della parola che convince, cioè a dire non siete voi che parlate, ma è il Cristo che parla attraverso di voi.

Perché voi non potete sapere le strutture mentali delle persone che vi stanno ascoltando e quindi voi parlate con le migliori intenzioni però, voi riuscite a capire cosa hanno capito queste persone?

E se hanno recepito qualche cosa, hanno recepito quello che tu intendevi comunicare o hanno capito tutto un'altra cosa?

Perché è così. A furia di spiegazioni, a furia di parole, le persone non sanno più dove sia la verità.

Chi spiega una cosa, chi ne spiega un'altra, chi dice uno, chi dice due ecc. ecc.

Alla fine, dopo che hai sentito tutte le campane, che si presentano tutte autorevoli, il risultato è che tu sei più in confusione di prima e non sai più chi abbia veramente ragione, perché è stato minato il principio assoluto della verità.

12) Distruzione dei principi assoluti e instaurazione del relativismo

Ecco il primo criterio di interpretazione del tempo in cui viviamo: la distruzione dei principi assoluti e l'instaurazione del relativismo diffuso.

Relativismo, potremmo dire relativismo assoluto.

Cosa significa relativismo assoluto? È semplice, non abbiamo più un punto di riferimento.

Nella vostra esperienza, tra le persone che conoscete, che avete incontrato, con cui avete parlato, mi potete confermare che è così?

Non c'è un punto di riferimento, perché si è fatto di tutto per togliere i principi assoluti.

L'unico principio assoluto che viene riconosciuto è: IO - IO e basta.

Voi capite bene che l'unica legge che vige è quella della giungla, l'anarchia.

Chi ha più potere, chi ha più forza per far valere la propria idea è colui che comanda.

Ma le idee, i principi non sono più basati sul principio di verità e sul principio di autorità della verità, ma sono basate sul principio dell'Io, quindi vedete la crisi della verità:

epoca patristica la verità è Dio;

epoca scolastica la verità è ciò che Dio ha rivelato;

epoca rinascimentale la verità è nell'uomo;

epoca illuministica la verità è nelle cose;

epoca moderna la verità non c'è più.

Certo, da Dio alla sua parola all'uomo alle cose all'individuo equivale a dire non c'è più.

Perché se tu sei Dio e io sono Dio e tutto quello che tu dici e quello che io dico ha valore assoluto e io non devo giustificarmi affatto di quello che penso o quello che dico, significa che la mia verità non è la tua verità, non è la sua verità, ma sono tutte verità.

Allora c'è un principio di non contraddizione che dice questo: due infiniti non sussistono perché uno elide l'altro, allora se ci sono due infiniti vuol dire che ci sono due semi-infiniti e se sono due semi-infiniti vuol dire che non sono infiniti.

Se il mio IO è assoluto e intoccabile e il tuo IO è assoluto e intoccabile allora vuol dire che il mio io non è assoluto e neanche il tuo.

Vuol dire che la mia verità non è la verità, ma è una verità, e anche tu non avrai la verità, ma la tua verità.

Postulato: la verità non esiste, non c'è una verità ci sono tante verità, ci sono tanti modi per arrivare alla verità.

13) Crisi del pensiero umano

Questa crisi del pensiero umano, quest'involuzione del pensiero umano, decadimento della dignità della persona, porta con sé evidentemente, come possiamo dire, notevole crisi a livello umano: psicologico, sociologico; ecco, l'uomo che ha sempre bisogno di difendersi ( l'altra volta il Fratel Franco ha accennato qualcosa su questo argomento ).

È il sintomo della insicurezza che l'uomo vive e che tenta di esorcizzare cercando in tutti i modi di affermare una propria individualità, una propria difesa, non sa bene neanche lui a quali principi appellarsi.

14) Con l'antropologia cristiana avere idee ben chiare sull'uomo e Colui che l'ha creato

Vedete che il discorso è molto più ampio di quello che sembra.

Parlare di antropologia cristiana significa avere le idee molto chiare su che cosa è l'uomo e su che cosa è l'uomo dal punto di vista di Colui che lo ha creato.

Esige prima di tutto un atteggiamento di grande umiltà da parte nostra, cioè la capacità di riconoscere Dio, come dice il catechismo di S. Pio X: l'essere perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra.

È una verità di fede indubitabile; tra credenti questo dovrebbe essere affermato.

Se avete da parlare con dei credenti, ricordatevi di mettere in chiaro i principi fondamentali prima di fare un discorso.

Non puoi costruire una cattedrale sulla sabbia, devi accertarti che sotto ci siano solide fondamenta.

In Francia c'è una splendida cattedrale è la cattedrale, gotica di "Bové": stupenda!

L'hanno ricostruita quattro volte, perché quando l'hanno costruita non sapevano che diversi metri sotto terra ci sono delle falde acquifere e tutte le volte che la costruivano durava 50 anni e crollava, perché ovviamente le falde acquifere cambiano.

Voi potete immaginare la delicatezza degli equilibri delle architetture gotiche, dove tutti i pesi sono calibrati in una maniera incredibile.

Bene se voi andate adesso a Bové vedrete solo la parte che doveva essere il presbiterio, che è già enorme immensa, infinita, però quello è solo il presbiterio.

Sul principio di quella cattedrale di Bové, su quel progetto li hanno poi costruito la cattedrale di Colonia quindi è la copia di quella doveva essere la cattedrale di Bové che è una delle cattedrali più grandi, più maestose, più architettoniche che possiate immaginare.

Questo per dire che cosa? il discorso non deve essere come a Bové, ma dev'essere come a Colonia.

Il discorso deve basarsi su dei principi, che dovete mettere in chiaro, allora il principio, per esempio. che noi partiamo dal dato della Rivelazione.

Si parla tra credenti, allora noi crediamo che Dio è l'essere perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra e qui concludo.