Un intervento di Dio nella propria vita

7-1-2005

Don Mauro Agreste

Perché siamo qui questa sera? Perché siamo qui questa sera? Perché siamo qui stasera?

Ciascuno di noi avrebbe decine di risposte disponibili, è così?

Molte risposte dettate da autentiche necessità.

Non credo che ci sia nessuno tra di noi che non abbia veramente bisogno di un intervento di Dio nella propria vita, amen!

E meno male che il Signore è misericordioso; però, forse, la cosa principale che dobbiamo imparare a fare è a essere qui non per avere, ma per stare.

Vedete è molto facile scagliarsi contro il consumismo: "Ecco il Natale, il consumismo qui e la …" ma siamo tutti consumisti persino nella fede, nella religione.

Veniamo in chiesa per chiedere qualche cosa che ci serva, qualche cosa di cui abbiamo bisogno.

È vero che spesse volte accade così? Diciamo la verità, è vero eh!

Però questa sera il Signore ci invita a fare qualche cosa di diverso.

Intanto ci fa delle promesse per questo anno che è innanzi a noi, perché se il primo incontro del 2005 noi ci sentiamo dire dal Signore: Egli li guariva, non è una promessa del Signore?

Una delle famose 8000 promesse che sono contenute nella Bibbia, allora è una promessa di Dio, dice egli li guariva, e noi sappiamo che nella Scrittura, quando si usa l'imperfetto, perché nel greco è così, vuol dire che è una cosa che continua nel tempo.

Quello che Lui faceva allora lo fa anche adesso.

Quindi la volontà di Dio è che noi siamo tutti guariti.

Ma da che cosa? Certamente dalle malattie fisiche, perché sono quelle che più immediatamente ci coinvolgono, più immediatamente ci spaventano, e sono le più visibili; ma spesso non sono le più pericolose.

Voi lo sapete perché ne abbiamo parlato in tante occasioni: la malattia più pericolosa non è quella del corpo, invece è quella dell'anima.

Perché tanto lo sappiamo il nostro corpo è destinato a evolversi, anche a consumarsi e a fermarsi, è una legge di natura tutto ciò che inizia, finisce.

Solo Dio non finisce mai, perché Dio esiste da sempre e per sempre, Dio è l'Eterno.

E questa sera Lui ci fa questa promessa, ma attenzione questa promessa ci viene incontro con un itinerario di ragionamento, forse questo dobbiamo capirlo più di ogni altra cosa.

Il Signore vuole venire incontro a noi per guarire le nostre menti, i nostri corpi, ma soprattutto il nostro spirito, e ci dice anche come è possibile che questo avvenga, e io ci credo, voi ci credete?

Si, perché Egli è il Vivente, e nella lettera agli Ebrei ( Eb 13,8 ), chissà quante volte l'abbiamo detto specialmente nel 2000.

Quelli che erano già qui nel 2000 se lo ricordano, il motto di quell'anno era l'anno santo, vi ricordate?

Era proprio quello della lettera agli Ebrei, ( Eb 13,8 ) Gesù Cristo è lo stesso: ieri, oggi e sempre.

Diciamolo insieme: "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre."

Quindi ciò che Lui era allora lo è anche adesso e lo sarà sempre, fino alla consumazione dei secoli.

Ciò che faceva allora può farlo anche adesso, perché Lui è il Vivente.

Noi lo vediamo raffigurato qui sulla croce morente, ma vedete è una croce luminosa, illuminata per farci capire che è la croce della vittoria, non della sconfitta.

Egli è il Vivente.

Egli ha messo sotto i suoi piedi tutte le nostre distruzioni.

E come distruzione noi possiamo considerare il peccato, l'egoismo e tutto ciò che esso si trascina dietro, con le conseguenze che il peccato ha lasciato nella natura e nella natura umana, per esempio le malattie, per esempio la morte, Dio si è messo sotto i piedi tutto questo però ci lascia il modo per ottenere quello che Lui ha promesso.

Non so se avete fatto attenzione a queste parole, ma io credo che siano importanti e sono sicuro che se noi sapremo approfittarne, vedremo davvero delle cose straordinarie in tutta la nostra vita.

Sentite che cosa dice qui il Vangelo di Matteo: "Gesù percorreva tutta la Galilea" quindi Gesù percorreva tutta e al posto di Galilea possiamo mettere la Terra, perché adesso Lui è risorto.

Perché Lui ha detto, l'ha detto Lui.

"Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo."

Quindi Lui è sempre con noi, allora percorreva solo la Galilea, adesso invece percorre tutta la terra, quindi adesso, e dice: "insegnando, predicando la buona novella del Regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità del popolo."

Fratelli e sorelle da tanti anni ormai ci troviamo, con alcuni di voi, tutti i mesi per questo incontro di preghiera, in questa Eucaristia straordinaria in cui la fede di tutti i cuori si unisce per implorare dalla potenza del Signore un segno della Sua benevolenza.

Ma questa sera in maniera esplicita il Signore ci sta dicendo come dobbiamo avvicinarci a Lui.

Perché Lui è sempre, sicuramente, vicino a noi.

Però ci dice anche in che modo noi possiamo fare si che il Regno di Dio entri nelle nostre vite.

Oh quante volte abbiamo parlato del Regno di Dio, Dio che regna sulla nostra vita; è bello vero?

Dio che regna nella nostra vita, pensa che bello.

Se glielo lasciassimo fare, se glielo lasciassimo fare come sarebbe bello.

Ma il nostro Dio non è un tiranno, non è un violento, non è uno che si impone, è un Dio che propone.

È un Dio che ci illumina e ci illustra la Sua via dicendo: "ecco la mia proposta, mi lasci guidare la tua vita?"

Ecco il Regno di Dio. Dio che guida la tua vita.

Ti lasci guidare da Lui? "E come facciamo a farci guidare da Lui?" ecco Lui viene, insegna nella nostra vita, predica la buona novella del Regno.

Allora se vogliamo davvero che tutte le promesse di Dio possano realizzarsi nella nostra vita, non dobbiamo fare altro che aprire il nostro cuore.

Questa sera nel Vangelo di Matteo, ( Mt 4,23 ) ci viene detto chiaro: "Egli li guariva."

Abbiamo bisogno di guarigione? Come facciamo a ottenere la guarigione?

Come è scritto qui nel Vangelo, ascoltando ciò che Lui ha da insegnarci.

Accogliendo dentro di noi il Regno di Dio.

Ed ecco che cosa succederà: "Egli curerà ogni sorta di malattie e di infermità del popolo."

Quindi la cura delle nostre malattie e delle nostre infermità, di qualunque genere, e la possibilità che un miracolo possa raggiungerci, dipende molto dalla nostra apertura di cuore.

Che Dio voglia il nostro bene è chiaro.

Siamo tutti d'accordo su questo aspetto? Lo sappiamo che Dio vuole il nostro bene? Lo sappiamo.

Però non sappiamo se siamo disposti ad accettare il modo con cui Lui farà il bene per noi, amen? Amen.

Perché noi siamo talmente furbi che saremmo capaci di insegnare a Dio come si fa ad essere Dio. È così?

"Signore fai questo, questo e quell'altro, ma prima questo, poi quello, poi quell'altro, come piace a me, quando piace a me."

È vero che facciamo così? Troppe volte, troppe volte.

Invece il Signore dice: "Io verrò, io verrò e ti curerò, io verrò e ti libererò.

Io verrò e ti salverò, io verrò e ti risolleverò, io verrò e ti perdonerò, io verrò e ti edificherò, ma come potrò farlo se tu non mi aprirai il cuore?"

Vi ricordate nel Vangelo di Giovanni, e anche nell'Apocalisse che si dice la medesima cosa: "Io sto alla porta e busso, se qualcuno mi apre la porta io verrò" ma bisogna che questa porta venga aperta.

E quella porta è un po' come le nostre porte di casa: hanno la serratura solo dall'interno, perché dall'esterno nessuno possa entrare in casa nostra se noi non vogliamo.

E così il Signore sta fuori della porta e aspetta che qualcuno gli apra.

Che cosa dobbiamo accogliere questa sera? Dobbiamo accogliere l'insegnamento di Gesù.

L'insegnamento di Gesù ci parla di un Dio che ci aspetta sempre.

Non un Dio tiranno che è pronto a puntare il dito contro di noi.

Non un Dio violento e arrogante che impone le Sue leggi, un Dio che è Padre.

Un Dio che è Padre e che vuole la verità per me e per te guardate che molto spesso i guai più grandi, che ci trasciniamo nella nostra vita, vengono in noi perché non accettiamo la verità, perché nascondiamo la verità, perché cambiamo la verità, amen? Amen.

E così ci facciamo del male.

Quale persona che sente un male, e va dal medico, dice che il suo male lo sente nella mano sinistra mentre lui ha male al gomito destro?

Quale persona farebbe così? Una persona sciocca.

Tanto spesso facciamo la stessa cosa con Dio, non vogliamo accettare la situazione in cui noi ci troviamo.

Non accettiamo di essere noi quelli che lo hanno rifiutato; non accettiamo di essere noi i pigri; posso dirla questa parola?

Non accettiamo di essere noi i pigri.

La pigrizia, oh nessuno accetta di sentirsi dire questo.

"Scherzi nel nostro tempo così pieno di attivismo, siamo tutti di corsa, tutto il giorno, tutta la settimana, tutto il mese, tutto l'anno."

È vero o no? Siamo tutti indaffarati per le cose del mondo.

E per dare spazio a Dio?

Eppure non è che questa cosa noi non la sappiamo, perché in una situazione simile, Gesù aveva detto chiaramente come la pensava, ma noi siamo molto sordi su questo aspetto, forse cosa dite dobbiamo invocare il Signore che ci tolga la sordità?

Forse la prima guarigione che dobbiamo chiedere è quella dalla sordità, non quella fisica, quella spirituale. Amen.

Vediamo un po' se ricordate, si trattava di due sorelle, come si chiamavano? Marta e Maria.

Una era sempre indaffarata e l'altra ascoltava, non addormentata eh. Ascoltava.

E quando Marta si lamentò della sua stanchezza: "Eh ma Signore dille qualcosa non vedi che tocca fare tutto a me?"

Il Signore le disse: "Chi ha detto di fare tutte queste cose, te l'ho detto io? Io no, sei tu, Marta che le vuoi fare, sei tu che ti agiti, sei tu che ti preoccupi di tante cose, perché stai facendo tutte queste cose Marta, perché?".

Questa è la domanda che ci raggiunge questa sera, questa è la domanda che ci fa aprire il cuore, questo è l'insegnamento che Gesù vuole farci avere questa sera, questo è l'annuncio del Regno di Dio.

Perché fai tante cose, perché? Qual è il vero motivo per cui tu fai tante cose?

Quali sono le tue priorità, cosa viene prima?

Gesù dice: "Vedi, Marta ha capito benissimo ciò che è più importante e ciò che è meno importante.

E io dovrei dirle di fare cose meno importanti, quando sta già facendo le più importanti?"

Allora capita spesso di incontrare delle persone che dicono: "Ah ma io non ho tempo di andare a Messa."

Ne avete incontrate? Dei treni interi.

"Ah io non ho tempo di pregare, confessarsi?

Quando mai:" però poi hanno tutta la giornata impegnata da mille impegni.

Se ci fosse il Signore, che non ha tanta paura di dire certe cose, potrebbe guardare negli occhi quelle persone e dire: "Ma perché stai facendo tutto questo?" ed ecco che qui si vede se siamo tra quelli che cambiano la verità; perché la verità è solo una: "Perché mi piace fare quella cosa".

È vero o no? Poi il Signore potrebbe continuare e dire: "Perché ti piace?" e se noi fossimo sinceri, gli diremmo: "È perché mi gratifica, perché mi fa sentire importante, perché mi fa riscattare dal mio senso di inferiorità, perché mi fa sentire qualcuno, perché mi fa togliere dal mio senso di emarginazione, perché mi fa dimenticare le mie sofferenze, perché voglio diventare qualcuno, perché voglio raggiungere questo fine quest'altro, perché mi sono prefisso questo traguardo e lo voglio raggiungere."

Buono, una cosa meritevole, ma per quello che riguarda la tua anima che traguardo ti sei posto innanzi?

Quale traguardo vuoi raggiungere?

Vedete che la guarigione parte di lì.

Se noi vogliamo convertirci ci raggiungeranno anche i miracoli.

Se noi non vogliamo convertirci possiamo pregare per una settimana intera, il miracolo non ci raggiungerà.

Perché il braccio di Dio non si è accorciato, persino nel libro del Siracide si dice: "Le misericordie di Dio non sono finite, il braccio della misericordia non si è accorciato" siamo noi che non gli apriamo la porta.

Perché aprire la porta non significa dire: "Signore, Signore dammi qui, dammi la" non significa questo; significa dire: "Va bene, basta con le cose meno importanti, prima le più importanti e poi le altre."

Il Signore mica disse: "Bene, visto che la cosa più importante è parlare di cose spirituali, noi oggi non mangeremo, non riposeremo, non berremo" non ha detto così a Marta, ha detto così? No, ha detto: "Adesso si fa questo."

E a me piace pensare, e mi immagino anche la scena, che al termine dell'insegnamento di Gesù, di questa condivisione, chissà quali cose meravigliose stava raccontando se una donna come Maria, così attenta a tutto, si era fermata ad ascoltare quello che diceva il Maestro.

Si vede che diceva delle cose così importanti che tutto il resto era diventato nulla, e a me piace pensare che dopo l'insegnamento di Gesù, ecco Marta, Maria, Lazzaro e qualcun altro dei discepoli di Gesù si fossero alzati insieme e avessero preparato insieme tutto ciò che era necessario per pranzare.

Perché il Signore era una persona che sapeva stare nel mondo, di Lui dicevano che era un mangione e un beone, ma noi sappiamo che non era così.

Lui incontrava le persone dove alle persone piace stare insieme.

Bene credo che noi siamo qui questa sera perché ci piace stare insieme con Lui. È vero?

Allora Lui ci vuole incontrare. Stiamo bene alla Sua presenza e Lui è qui perché ci vuole incontrare, chissà, sarà forse questa la sera in cui tu aprirai il tuo cuore? In cui tu non avrai paura ad accettare la verità su te stesso, non avrai paura di apparire veramente quello che sei.

Forse questa sera è la sera speciale, straordinaria, meravigliosa in cui la verità busserà alla tua porta; e tu aprile subito.

Perché le promesse di Gesù sono troppo importanti.

Avrei potuto fare un insegnamento sulle meravigliose guarigioni che il Signore può compiere.

Nessuno di noi ha dei dubbi che il Signore sia vivo perché è risorto, sia qui in mezzo a noi e possa fare delle cose meravigliose, vero?

Forse la paura che questo non accada ci blocca un pochino, ma la speranza che questo accada è importante ed è grande, ma vedete potremmo parlare di queste cose meravigliose per tanto tempo ma se non apriamo il cuore questo non ci servirebbe a nulla.

Perché la misericordia di Dio raggiunga il nostro cuore dobbiamo aprire il cuore.

Allora tra le tante parole ascolta questa del Signore, è per noi questa sera.

"Convertitevi perché il Regno dei Cieli è vicino".

Convertirsi non vuol dire far più niente, vuol dire: puntare dritto alla meta, a quella vera.

E se nella tua vita ci sono delle sofferenze che ti hanno prodotto delle emarginazioni, dei rifiuti, dei sensi di inferiorità, bene tu non fare tutte le cose che stai facendo in questo momento per riscattarti, fai queste cose perché Dio ti ama, falle per Lui.

Qualunque cosa tu faccia nella tua vita impara a farla per Lui, e ti accorgerai che la farai con Lui, fino al punto in cui tu e Lui sarete una cosa sola, e succederà quello che diciamo nella Messa, nel momento più importante, e che solitamente cantiamo, per Cristo, con Cristo e in Cristo.

Questo è il senso della vita cristiana. Sapete come si chiama questo? Regno di Dio.

Dio che regna dentro di te.

Vedi così tu diventi santo senza neanche accorgertene, e il Signore non ti chiede di partire per il Burkina Faso a fare il missionario, non ti ha chiesto questo.

Il Signore ti ha chiesto di fare tutto quello che tu stai facendo, fallo per Lui ma veramente non a parole:"Ah ma io l'ho faccio per Lui" non è vero lo fai per te stesso.

Impara a farlo veramente per Lui, anche quando ti costa.

Impara a essere sorridente anche quando ti costa.

Impara a perdonare anche quando ti costa.

Se lo fai per te stesso non lo farai mai, se lo fai per gli altri non lo farai mai, se lo fai per il Signore forse sì.

Questo vuol dire il Regno di Dio nella tua vita.

Tutto il resto diventa una conseguenza.

È inutile che io ti parli delle conseguenze se non ti parlo dell'apertura della porta. Io non ti posso dire: "Oh, fuori della porta c'è un paesaggio meraviglioso" se non ti dico come si fa ad aprire la porta.

Allora tu apri la porta poi tutto il resto viene dopo, di conseguenza, e noi faremo questo cammino un po' per mese, ogni volta, aiutandoci a vicenda con la parola del Signore; ma questa sera Lui ci dice: "Convertitevi."

Ossia: "Aprite il cuore, lasciatemi regnare sulla vostra vita", non è brutto, non è difficile, non è opprimente il Regno di Dio, perché non c'è nessuno che ci ami più di Lui, nessuno.

Dove tu non ti ami, Lui invece ti ama; dove tu ti disprezzi Lui invece ti ama: dove tu ti odi Lui ti ama; dove tu ti vergogni Lui ti ama, non c'è assolutamente nulla di te che Lui non sappia e non c'è assolutamente nulla di te che Lui non ami.

Accetta questo insegnamento di Dio, Gesù dice: "Accettate l'insegnamento, il Regno di Dio verrà dentro di voi."

Ma vi ricordate S. Paolo nella lettera ai Romani ( Rm 8,15 ): "Lo Spirito di Dio grida nei nostri cuori Abbà" è una parola che non si può quasi tradurre.

Lo facciamo con una parola italiana che non esiste però tutti ci capiamo: mio carissimissimo paparino, questo vuol dire Abbà.

Ora come facciamo a rivolerci a Dio con tutto questo affetto se non lo lasciamo entrare nella nostra vita?

L'amore di Dio scende veramente dentro di noi, e dopo, tutto cambia, e quando Dio viene nella vita di una persona ti stupisce se poi avvengono dei miracoli in quella vita? Ti stupisci? Io no.

Se noi adoriamo Gesù che è qui presente ci stupiamo se possono accadere dei miracoli, delle guarigioni, ci stupiamo? No.

C'è da stupirsi se ciò non avviene, forse i nostri cuori non si sono aperti.

Allora la prima cosa che chiediamo questa sera, che segna anche l'inizio del nostro cammino nell'anno 2005, è proprio questo: chiediamo al Signore che ci insegni ad aprirgli la porta, che venga a regnare nei nostri cuori, che venga a guidarci, che ci faccia sentire la Sua voce, che ci renda capaci di mettere da parte quello che è sbagliato.

Che ci faccia capire quando ci comportiamo come Marta e quando invece dobbiamo comportarci come Maria, ci faccia capire se lo stiamo ascoltando o se lo stiamo riempiendo di parole.

Quando lo ascoltiamo la nostra vita cambia, il Regno di Dio si estende e noi diventiamo persone diverse e, lo sapete, tutti se ne accorgono, tutti.

Fino adesso nella direzione spirituale di tante persone, anche tanti di voi, non mi è mai capitato di una persona che ha detto: "No, nessuno si è accorto che il Signore è dentro di me."

Tutti mi avete detto: "Tutti si accorgono che qualcosa è cambiato nella mia vita".

Quando cambia quel qualcosa entrate nella pace e nella gioia.

Signore ti ringraziamo perché ancora una volta, la Tua parola è parola di verità, perché ancora una volta Tu ci prendi per mano, e ci insegni a uscire fuori dalle nostre tenebre.

Tenebre che abbiamo fatto noi, che abbiamo messo noi.

Abbiamo sollevato così tanto fumo, così tanta fuliggine che la Tua luce è quasi sparita, allora ci vedi brancolare nel buio.

Vieni ci prendi per mano, ci riporti sotto la Tua luce e noi, finalmente, entriamo nella pace.

Guidaci o Signore ancora oggi, te lo chiediamo perché da soli non siamo capaci di farlo.

Sia lodato Gesù Cristo.