Credo la vita eterna

Scheda N° 49

Per il cristiano, che unisce la propria morte a quella di Gesù, la morte è come andare verso di lui ed entrare nella vita eterna. ( Cfr. CCC 1020 )

" Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l'umanità, e non sappiamo il modo in cui sarà trasformato l'universo.

Passa certamente l'aspetto di questo mondo, deformato dal peccato.

Sappiamo, però, dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini ". ( Cfr. CCC 1048 )

" Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dell'umanità nuova che già riesce a offrire una certa prefigurazione che adombra il mondo nuovo.

Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del Regno di Cristo, tuttavia, nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, tale progresso è di grande importanza ". ( Cfr. CCC 1049 )

" Infatti … tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, allorquando Cristo rimetterà al Padre il Regno eterno e universale ".

Dio allora sarà " tutto in tutti " ( 1 Cor 15,28 ), nella vita eterna.

La vita, nella sua stessa realtà e verità, è il Padre, che attraverso il Figlio nello Spirito Santo, riversa come fonte su tutti noi i suoi doni celesti.

E per la sua bontà promette veramente anche a noi uomini i beni divini della vita eterna. ( Cfr. CCC 1050 )

Vita eterna … c'è chi trova più comodo negarla e basta;

chi, come ad esempio l'Islam, la riempie dei desideri rimasti insoddisfatti nella vita;

chi, come i Testimoni di Geova, la vedono come un universo di violette unifamiliari con piscina …

Tra i cristiani stessi girano molte concezioni strane, se non addirittura sfasate.

Il Concilio Vaticano il parla della "vita eterna" come pienezza nella comunione di vita con Cristo e i fratelli, più che di qualcosa che verrà alla fine dei tempi o dell'esistenza terrena.

La speranza che anima i cristiani tende verso il futuro, un futuro già cominciato e radicato nel presente.

"Di fronte all'evoluzione attuale dei mondo, diventano sempre più numerosi quelli che si pongono o sentono con nuova acutezza gli interrogativi capitali:

Cos'è l'uomo?

Qual è il significato del dolore, del male, della morte, che, malgrado ogni progresso, continuano a sussistere?

Cosa valgono queste conquiste a così caro prezzo raggiunte?

Cosa ci sarà dopo questa vita? " ( GS 10 ).

I credenti incontrano la risposta a questi interrogativi nella fede;

essa assicura che la vita fiorirà in pienezza dopo la morte.

La speranza della vita futura non è e non deve essere un narcotico, un sonnifero alienante.

Ma la vita fiorisce in tutta la sua pienezza unicamente in coloro che hanno alimentato la vita su questa terra, che ne hanno difeso il diritto, che ne hanno protetto la dignità e che hanno accettato la stessa morte, pur di testimoniare la vita.

"E la sala si riempì di commensali"

Gesù riprese a parlare loro in parabole e disse:

"Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.

Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.

Di nuovo mandò altri servi a dire:

Ecco ho preparato il mio pranzo;

i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto;

venite alle nozze.

Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;

altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

Poi disse ai suoi servì: il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;

andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali ( Mt 22,1-10 ).

"Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno"

Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:

" Ecco la dimora di Dio con gli uomini!

Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro".

E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate".

E Colui che sedeva sul trono disse:

"Ecco, io faccio nuove tutte le cose"; e soggiunse:

"Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.

Ecco sono compiute! lo sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine.

A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita.

Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio" ( Ap 21,2-7 )