Crociata della sofferenza  

B246-A10

Anno XXV - Lettera N. 99 - Gennaio 1988

Gesù è passato dovunque facendo del bene e guarendo tutti quelli che il demonio teneva sotto il suo potere: Dio infatti era con lui. ( At 10,38 )

Fratelli,

il cammino di fede, iniziato con Maria in quest'Anno Mariano, ha portato la luce della speranza nei nostri cuori e deve accendervi il fuoco ardente della carità.

Maria è la messaggera della carità, dell'amore di Dio per noi ed è l'esempio vivo e vissuto dell'Amore che deve ispirare i pensieri e le azioni della nostra vita verso i nostri fratelli.

La carità è atto che si dona per il bene del prossimo, non dona qualcosa ma dona se stesso.

Dio da al mondo il suo Figlio per liberare l'uomo dal male.

« Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna » ( Gv 3,16 ).

L'esempio primo di Carità è Dio: Dio è Carità.

E il Figlio suo Gesù ce ne ha dato prova con l'esempio e con l'insegnamento.

Gesù ci rivela la carità, oltre che con la donazione di se stesso, anche con la sua vita in cui « si è avvicinato incessantemente al mondo dell'umana sofferenza: passò facendo del bene e questo suo operare riguardava prima di tutto i sofferenti e coloro che attendevano aiuto.

Egli guariva gli ammalati, consolava gli afflitti, nutriva gli affamati, liberava gli uomini dalla sordità, dalla cecità, dalla lebbra, dal demonio e da diverse minorazioni fisiche: tre volte restituì ai morti la vita.

Era sensibile a ogni umana sofferenza, sia a quella del corpo che a quella dell'anima.

E al tempo stesso ammaestrava, ponendo al centro del suo insegnamento le otto beatitudini, che sono indirizzate agli uomini provati da svariate sofferenze nella vita temporale » ( Salvifici Doloris -16 ).

Ma da soprattutto se stesso, volontariamente, per la salvezza degli uomini mediante la sua grazia, il suo amore, perché proprio per mezzo di questa sofferenza egli deve far sì « che l'uomo non muoia, ma abbia la vita eterna », proprio perché per mezzo della sua Croce si compia l'opera della salvezza.

« Quest'opera, nel disegno dell'eterno Amore, ha un carattere redentivo ».

Per questo San Paolo scriverà di Cristo: « Mi ha amato e ha dato se stesso per me » ( S.D. 16 ).

La Madre sua e Madre nostra accogliendo dalla voce dell'Angelo la sua missione verso l'umanità ci conferma e ci rivela come anche nel cuore dell'uomo deve e può esprimersi e manifestarsi l'amore di Dio e l'amore di Gesù.

« Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze.

Si pone " in mezzo " cioè fa da mediatrice non come un'estranea, ma nella sua posizione di Madre, consapevole che come tale può - anzi ha " il diritto " - di far presente al Figlio i bisogni degli uomini.

La sua mediazione dunque, ha un carattere di intercessione: Maria " intercede per gli uomini ".

Non solo: come Madre desidera anche che si manifesti la potenza messianica del Figlio ossia la sua potenza salvifica a soccorrere la sventura umana, a liberare l'uomo dal male che in diversa forma e misura grava sulla sua vita » ( Redemptoris Mater - 21 ).

Con queste parole Giovanni Paolo II ci presenta, nella Redemptoris Mater, la posizione e l'azione della Madre del Redentore nelle nozze di Cana.

C'è là una presenza che si ripete in tanti casi della vita: due giovani sposi in difficoltà, Gesù, sua Madre.

Nel suo affetto materno Maria si pone tra il Figlio suo e il disagio dei giovani sposi: le da certezza la sua fede nella potenza dell'Uomo-Dio.

Non chiede: espone una penosa situazione: « Non hanno più vino ».

Non presenta soluzioni: segna la via da seguire: « Fate quello che egli vi dirà ».

« L'evento di Cana ci offre quasi un preannunzio della mediazione di Maria, tutta quanta orientata verso il Cristo e protesa alla rivelazione della sua potenza salvifica » ( R.M. 22 ).

Sul Calvario si realizza il compimento di quanto preannunziato alle nozze di Cana.

Anche qui c'è Gesù in croce che muore per la redenzione dei suoi fratelli, ci sono gli uomini rappresentati da Giovanni, c'è la Madre.

E anche qui la Madre si pone tra il Figlio e i suoi fratelli.

È la voce di Gesù morente che la chiama a mettersi tra il Figlio suo e l'umanità: « Donna, ecco il tuo figlio! - Ecco la madre tua! ».

Dal costato aperto di Gesù scaturirà la Chiesa che già trova nel suo nascere una Madre che Gesù le ha consegnato.

Ma soprattutto è una Madre che si trova affidato un figlio: la Chiesa.

Un impegno e una missione che Gesù, nel momento del « Tutto è compiuto! », affida alla Madre sua e della Chiesa.

Da quel momento nel cuore di Maria accanto al Figlio primogenito si pone la Chiesa generata dal sacrificio di Gesù.

Maria accetta questa nuova maternità e rivolge alla Chiesa di Gesù, diventata sua Chiesa, tutte le cure materne, tutte le premure, tutte le affettuose attenzioni che ha prestato a Gesù nella sua vita.

Il primo atto di questa Maternità, Maria lo compie unendosi alla Chiesa primitiva nella preghiera « Erano tutti concordi, e si riunivano regolarmente per la preghiera con le donne, con Maria, la madre di Gesù, e con i suoi fratelli » ( At 1,14 ).

Come una buona Mamma,insegna ai suoi figli a pregare.

La preghiera attirerà sulla Chiesa nascente la discesa dello Spirito Santo.

Si chiude così quasi un ciclo che racchiude l'opera della Redenzione.

Lo Spirito Santo che scende in Maria nell'Annunciazione; Maria che conduce la Chiesa allo Spirito Santo nella Pentecoste.

Quale grande Anno Mariano!

La Madre della Chiesa continua nei secoli la sua sollecitudine materna verso i suoi figli: Maria abbraccia, con la sua nuova maternità nello Spirito, tutti e ciascuno nella Chiesa.

Sentiamo questo abbraccio materno nella nostra vita in tutti i momenti, e rifugiamoci tra quelle braccia soprattutto nei momenti più tristi: abbiamo la tenera fiducia del bimbo verso la Mamma e non abbiamo timore di versare le nostre cocenti lacrime nelle braccia della nostra Madre.

Nel nome della Madre di Cristo e Madre nostra ci sentiamo veri fratelli e sorelle.

Con Lei, Madre della Chiesa, condividiamo le sue pene per i suoi figli più lontani e specialmente per le anime consacrate che più si sentono in difficoltà o di accettare il suo invito o di continuare a seguirlo.

Come in una buona famiglia, mettiamo nelle mani della Madre quanto possiamo dare per i fratelli più bisognosi: le nostre sofferenze, i nostri meriti, le nostre preghiere.

La Madre di tutti rivolgerà a noi quegli occhi suoi misericordiosi e ci ringrazierà per il suo Figlio Gesù.

Anche noi sentiremo nel cuore il desiderio di rispondere con il nostro « Grazie! » per quanto fai per me, per noi, per la Chiesa di Gesù.

Intenzione generale per il prossimo trimestre

Per la mediazione di Maria Madre nostra e Madre di Gesù, si rinnovi nei nostri cuori l'amore per i nostri fratelli specialmente per quelli che più ne hanno bisogno.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti

- le vocazioni dell'Unione Catechisti

- le intenzioni di tré Catechiste che hanno iniziato il loro periodo di formazione

- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza: P.G. ( Trieste ); R.P.; M. e C.; G.S.: C.G.; M.A.; R.N.: B.G.P.; D'A.M. tutti di Catania; B.M. ( S. Mauro Torinese ); S.l. ( Modena ) per persona inferma; G.R. ( Marina di Andora ); M.M. ( Favria Canavese ); R.L. ( Barcelona ); M.M.V. ( Bologna ); N.D.M. ( Torino ) per conversione di parenti; B.F. ( Mantova ) e tutte le altre intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- Le anime di Fr. Armando Riccardi delle Scuole Cristiane, biografo di Fr. Teodoreto, della Signora Myriam Reggi ved. Tanzi, benefattrice della Casa di Carità, della Signora Stroppiana Lina ved. Rua e della Signora Laiolo Eleonora ved. Grossi

- le anime raccomandate dai parenti: R.P. ( Catania ) in suffragio di Francesco Lo Cicero; N.G. ( Roma ) per i suoi cari defunti; G.R. ( Marina di Andora ) per i suoi defunti; in suffragio di Carmelo Greco ( Licata ); M.R. ( Torino ) in suffragio del papa; defunti della famiglia Ruffinello ( Avigliana - To ); suffragio di Pietro Rolla ( Bra ) e della famiglia Leonatti ( Torino ) e tutti i defunti della Crociata della sofferenza.

La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!