L'iniziazione cristiana 3

Indice

Capitolo IV - Gli itinerari

41. « Mi ha detto tutto quello che ho fatto » ( Gv 4,39b; cf. Gv 4,29 ): con queste parole la donna samaritana riassume ai suoi concittadini l'esito dell'incontro e del dialogo con Gesù.

Iniziato in modo apparentemente casuale, l'incontro è diventato un dialogo coinvolgente, un percorso nel quale la donna è stata aiutata a esaminare tutto quello che aveva vissuto fino a quel giorno, tutti i dubbi del suo presente, tutte le speranze che ancora riponeva nel futuro.

Qualcosa di analogo accade, dopo la Pasqua, ai due discepoli sulla strada verso Emmaus, che si dicono l'un l'altro: « Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? » ( Lc 24,32 ).

L'esperienza fatta lungo quel cammino conduce i due discepoli a ritrovare il Signore Gesù, perduto nei giorni bui della passione e della morte in croce.

Mentre se ne tornano verso casa, allontanandosi da Gerusalemme, il Signore Risorto si fa loro compagno di viaggio e li conduce a una fede matura attraverso la sua presenza, che si manifesta nell'ascolto della Parola e nel segno del pane spezzato.

È questa, anche oggi, l'esperienza straordinaria di chi, nel percorso della propria vita, desidera riconoscere Gesù Cristo come « la via, la verità e la vita » ( Gv 14,6 ).

Si tratta di rivivere l'esperienza della Samaritana, di ripercorrere le tappe dei discepoli di Emmaus, di mettere in pratica il servizio a cui Gesù esortava i suoi, di conoscere sempre più Cristo nell'ascolto della Parola e nella celebrazione dei sacramenti, di testimoniare con entusiasmo e « senza indugio » ( Lc 24,33 ) l'incontro con il Signore della vita.

42. Tappe essenziali per un itinerario di fede

Il capitolo IV del Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti offre preziose indicazioni pastorali per accompagnare il cammino di fede di giovani e di adulti già battezzati,51 che intendono completare l'itinerario di iniziazione cristiana o che si propongono di rimotivare la loro appartenenza alla comunità ecclesiale.

Il cammino, che si articola in tempi ritmati da tappe rituali e sostenuti dall'accompagnamento della comunità, si snoda lungo l'anno liturgico per celebrare pienamente il mistero di Cristo.

In tale itinerario si distinguono diversi tempi:

- dell'accoglienza e della decisione;

- della conversione e della sequela;

- della preghiera e della riconciliazione;

- della presenza nella comunità e della testimonianza.

Pur rinviando alla comunità diocesana l'elaborazione di possibili itinerari nel rispetto delle diverse condizioni di vita, di cultura e di maturità spirituale, si intendono offrire qui alcune linee propositive per orientarne la progettazione, in coerenza con la verità sacramentale e con la condizione ecclesiale delle persone.

Si presenta una proposta, quasi un paradigma di riferimento, modulata su due forme:

un cammino mirato ad accompagnare coloro che si riaccostano alla fede cristiana e un altro pensato per quanti desiderano completare l'iniziazione cristiana.

Queste indicazioni potranno essere successivamente integrate da orientamenti per la redazione di sussidi che favoriscano l'attuazione degli itinerari.

43. Il tempo dell'accoglienza e della decisione

I candidati, inizialmente, vengono accolti e introdotti nel gruppo, nel quale si predispongono a incontrare Cristo e a partecipare alla vita della Chiesa.

Questa fase dell'itinerario è dedicata all'evangelizzazione ed è santificata « con azioni liturgiche, la prima delle quali è l'accoglienza degli adulti nella comunità, in cui essi riconoscono di aver parte in quanto già segnati dal Battesimo ».52

Durante questo tempo le persone vengono aiutate, attraverso un dialogo sincero, a verificare le proprie intenzioni, a fare proprie le motivazioni che fondano un cammino di fede; a valutare le situazioni di vita, familiari o professionali, che possono favorire o ostacolare l'accoglienza del Vangelo.

È in questo tempo che vengono poi proposti l'annuncio di Gesù morto e risorto, salvatore dell'uomo, e gli aspetti fondamentali del messaggio evangelico nel contesto della storia della salvezza, conosciuta attraverso le pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento.

L'annuncio, adattato alla condizione delle persone e alle loro domande, deve tenere conto, per quanto possibile, della formazione precedentemente ricevuta, probabilmente travisata da anni di lontananza e da esperienze negative, nonché da eventuali pregiudizi.

L'annuncio provoca la risposta della fede.

Esso deve essere proposto in modo che la richiesta di intraprendere il cammino nel gruppo sia frutto di una scelta consapevole e ferma.

Il gruppo, a sua volta, dovrà rendere concretamente visibile la prima accoglienza, già attuata nel giorno del Battesimo con l'incorporazione nella Chiesa, che ora si è chiamati a vivere in modo pieno ed efficace.

44. Il tempo della conversione e della sequela

Il tempo della conversione e della sequela è un percorso « lungo il cammino » in cui il Maestro spiega le Scritture ( cf. Lc 24,32 ).

Questo cammino di maturazione si concretizza seguendo le "vie" indispensabili per seguire Cristo:

adesione alle verità di fede per una piena conoscenza del mistero della salvezza;

cambiamento di mentalità e di atteggiamenti nell'esercizio della vita cristiana;

partecipazione alla vita liturgica;

esistenza cristiana in famiglia, nella professione e nelle relazioni sociali, testimoniando la fede nella vita.53

Questo è il tempo della catechesi, scandito dall'ascolto assiduo della Parola di Dio, dalla conoscenza organica del messaggio cristiano messo a confronto con le attese e le domande del mondo contemporaneo, dall'incontro vivo con Cristo e con la Chiesa.

L'esito di questa tappa dell'itinerario di iniziazione è l'acquisizione da parte dei candidati di uno stile di vita evangelico.

45. In questo tempo di catechesi è importante l'esperienza liturgica.

Infatti il progresso nella vita cristiana non può avvenire senza la luce e la forza dello Spirito, che agisce nelle celebrazioni sacramentali e attua l'incontro con il Padre, attraverso il Cristo vivente.

Il Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti sottolinea questo aspetto, pur non prescrivendo riti particolari.54

Si possono peraltro utilizzare « alcuni riti propri del catecumenato che rispondono alla condizione e all'utilità spirituale di questi adulti, come le consegne del Simbolo, della Preghiera del Signore ( Padre nostro ) e anche dei Vangeli ».55

Nella logica della traditio-redditio, il candidato conferma la professione della sua fede come segno di una decisa adesione a Cristo; allo stesso modo, con rinnovata consapevolezza, fa propria la preghiera del Padre nostro come segno dello spirito di orazione acquisito e consolidato.

Il Credo non propone una semplice elencazione di verità della fede, ma esprime l'azione di Dio che chiama tutti alla comunione con Lui e dona salvezza alla esistenza umana, fragile e precaria.

La consegna del Simbolo può sancire l'inizio o la conclusione della catechesi sistematica.

In modo analogo, la consegna del Padre nostro, che è modello degli atteggiamenti cristiani nella preghiera, si inserisce nel percorso di apprendimento a pregare in comunione con Gesù.

46. Si tenga presente che alcuni riti tipici del catecumenato e dell'iniziazione non si possono celebrare per i cristiani già battezzati.56

In quanto propri del catecumenato, non si devono ripetere l'elezione, gli scrutini, gli esorcismi e le unzioni con l'olio dei catecumeni.

Essi sono esclusivamente propedeutici al Battesimo da celebrare.

Analogamente, l'unzione con il crisma e la consegna della veste bianca esprimono un riferimento specifico al Battesimo appena ricevuto e, quindi, non trovano ragione d'essere in altre situazioni.

Si può tuttavia pensare a un momento di ammissione all'itinerario o al percorso di ricerca e, al termine di ciascuna tappa, si può inserire la valutazione, in un clima di dialogo, del cammino compiuto, da collegare, eventualmente, a un momento celebrativo.

47. Il tempo della preghiera e della riconciliazione

Questa parte dell'itinerario è caratterizza dallo spirito penitenziale.

L'annuncio chiama alla conversione e alla riconciliazione con Dio, alla verifica degli atteggiamenti maturati e al rinnovamento della vita.

Con appropriati riti liturgici si celebra la misericordia di Dio, il quale accoglie i suoi figli peccatori che, pentiti, ritornano a lui.

In particolare, si possono proporre preghiere di benedizione e di supplica, per chiedere la conversione e la purificazione del cuore; ci si può ispirare anche alle orazioni di esorcismo previste per i catecumeni,57 o alle celebrazioni contenute nel Rito della Penitenza,58 preferendo in ogni caso la forma deprecativa e facendo riferimento unicamente alle colpe personali, evitando allusioni alla colpa originale.

È bene inserire tali preghiere in una liturgia della parola o in una celebrazione penitenziale non sacramentale.

48. Il cammino di conversione e di purificazione culmina, nel tempo quaresimale, con la celebrazione del sacramento della Penitenza o Riconciliazione.

Una preparazione adeguata deve prevedere la valorizzazione del Battesimo ricevuto, vivendo la Penitenza sacramentale in stretto riferimento al Battesimo: « a buon diritto la Penitenza è stata chiamata dai santi Padri "un Battesimo laborioso" ( S. Gregorio Nazianzeno, Oratio 39, 17; S. Giovanni Damasceno, De fide orthodoxa, 4, 9 ) »,59 che riconcilia con Dio e con i fratelli.

Al fine di evidenziare la dimensione ecclesiale del sacramento, è opportuno che l'azione liturgica sacramentale sia celebrata in forma comunitaria,60 mediante il rito per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l'assoluzione individuale.

Il sacramento della Penitenza si colloca a sua volta all'interno di un esercizio penitenziale continuo, che coinvolge tutta la comunità, collegato all'articolarsi dell'anno liturgico, e che comprende catechesi, esperienza di vita cristiana, opere di misericordia e di carità, preghiera e celebrazioni.

49. Il tempo della presenza nella comunità e della testimonianza

La vita liturgica ha il suo culmine nella celebrazione eucaristica domenicale, alla quale coloro che sono inseriti nell'itinerario di ripresa della vita cristiana sono invitati a partecipare regolarmente.

Il ritorno di questi adulti già battezzati a una partecipazione regolare all'Eucaristia domenicale deve avvenire in un contesto di consapevolezza del rito, dei suoi contenuti e modalità, del suo significato: senza Eucaristia non si può essere cristiani né essere membra del corpo di Cristo che è la Chiesa.

Il completamento dell'iniziazione cristiana, con la celebrazione della Confermazione e con la partecipazione all'Eucaristia, consente di tendere alla santità nelle condizioni ordinarie dell'esistenza: in famiglia, nel lavoro, nello svago, nell'azione sociale e in ogni altro ambito in cui il cristiano è chiamato a incarnare il Vangelo secondo la propria vocazione.

L'assiduità alla celebrazione eucaristica e il ricorso regolare al sacramento della Penitenza costituirà d'ora in poi il concreto alimento del cammino verso la santità.

L'inserimento nella dimensione ecclesiale dell'esistenza cristiana, a partire dalla vita liturgica, viene ulteriormente sviluppato mediante la progressiva introduzione alla vita della comunità, in particolare quella parrocchiale, nei contatti con le persone e con i gruppi che vi operano e attraverso l'espletamento di qualche servizio.

50. Il tempo della mistagogia

L'itinerario di iniziazione si completa attraverso la mistagogia: « Gli adulti completeranno la loro formazione cristiana e realizzeranno il loro pieno inserimento nella comunità, vivendo insieme coi neofiti il tempo della mistagogia ».61

L'esperienza viva dello Spirito e la grazia dei sacramenti guideranno e sosterranno l'inserimento nella comunità ecclesiale storica e visibile e abiliteranno alla testimonianza della fede.

L'Eucaristia ricevuta, infatti, apre l'esistenza del cristiano a una vita rinnovata.

La persona in ricerca, da sola o nel gruppo, e gli accompagnatori, continueranno a riunirsi per verificare concretamente le modalità della testimonianza di fede resa all'interno della comunità parrocchiale, nella vita familiare e professionale.

Sarà opportuno curare anche forme adeguate di partecipazione alla vita della società civile, per offrire anche in quell'ambito una testimonianza di fede, di speranza e di carità, secondo lo stile evangelico del lievito che fermenta la massa.

51. Itinerari per il risveglio della fede cristiana

Oggi, non di rado, accade che degli adulti interpellino singoli credenti o le comunità cristiane per cercare, in qualche circostanza particolare della loro vita, risposte a interrogativi e speranza nelle angosce.

La Chiesa si trova così a vivere situazioni inedite, per offrire agli uomini e alle donne in ricerca di Cristo uno spazio per riscoprire la fede.

"Può forse un uomo entrare una seconda volta nel grembo ecclesiale, dopo il Battesimo, per riscoprire il Signore Gesù?" ( cf. Gv 3,4 ): questa parafrasi della domanda posta a Gesù da Nicodemo può essere l'interrogativo che, in modo implicito, viene rivolto nel segreto della confessione dopo anni di lontananza, o in occasione di un grande dolore che colpisce e mette in crisi un'esistenza, o semplicemente durante un incontro per la richiesta di un sacramento.

52. Istituzione di percorsi di ricerca

Le proposte offerte fin qui non sembrano sufficienti ad accompagnare chi inizia un cammino di ricerca.

Il colloquio con un sacerdote, la lettura di un testo di spiritualità, la frequenza di un corso di teologia, l'inserimento in un gruppo parrocchiale o nel cammino formativo di un'aggregazione ecclesiale devono essere integrate con l'offerta di esperienze di accompagnamento che offrano spazi di dialogo e di ricerca.

Occorre rendere disponibili luoghi e tempi in cui uomini e donne credenti possano accogliere, senza pregiudizi e asprezze, coloro che ricercano un nuovo senso cristiano per la propria vita.

Le comunità ecclesiali sapranno venire incontro a quanti vivono insoddisfatti e delusi, e cercano in Gesù di Nazareth le riposte ai loro interrogativi,

se esprimeranno la gioia di vivere in autentica fraternità,

se si presenteranno come luoghi in cui ognuno sperimenta rispetto e fiducia senza essere giudicato,

se accoglieranno con disponibilità chi intraprende un cammino di ricerca.

È necessario, a tale scopo, dare vita a esperienze significative di ricerca e di ascolto, a percorsi di esplicitazione delle domande "profonde", in una parola a veri e propri itinerari di riscoperta della fede, per coloro che – talvolta anche senza saperlo – si lasciano toccare dalla grazia del ritorno o di un nuovo inizio.

Si tratta di opportunità che esigono tempi prolungati e che hanno nel modello catecumenale il loro punto di riferimento.62

53. Caratteristiche dei percorsi

Le situazioni personali di chi è in ricerca sono molto diverse tra loro e richiedono perciò percorsi appropriati.

La celebrazione dell'anno liturgico, e in esso la celebrazione del mistero di Cristo, scandirà i ritmi convenienti alle singole persone in ricerca.

In particolare occorrerà curare che il percorso sia raccordato con il tempo liturgico e tenga conto dei ritmi e delle esigenze di ciascuno.

54. Il modello di itinerario qui delineato è utile punto di riferimento per assicurare l'impostazione catecumenale al cammino delle persone che si riaccostano alla Chiesa nelle più diverse situazioni.

Tra queste, una particolare attenzione andrà riservata ai genitori che chiedono il Battesimo per il loro figlio.

In questi casi si dovrà curare di coinvolgerli nella riscoperta della fede e della vita cristiana, aiutandoli non solo in vista di una efficace e fruttuosa celebrazione del sacramento, ma ponendosi al loro fianco negli anni successivi per aiutarli a vivere la fede in famiglia.

Una particolare attenzione andrà riservata anche ai fidanzati che intendono celebrare il sacramento del Matrimonio.

Bisogna evitare in ogni modo una preparazione affrettata, che si traduca in un mero adempimento formale, avviando invece un itinerario di fede e di partecipazione ecclesiale vissuto in coppia.

Particolare accompagnamento richiedono i penitenti che celebrano il sacramento della Riconciliazione dopo molti anni di lontananza da Cristo e dalla Chiesa; a loro va proposto un progetto di recupero della propria identità di discepoli del Signore, mediante una più sentita appartenenza ecclesiale.

Molte sono le occasioni per incontrare il Signore Gesù.

In ciascuna si richiede spirito di accompagnamento, gradualità, accoglienza, sostegno per offrire disponibilità al dono che viene dall'alto.

55. Itinerario per completare l'iniziazione cristiana

L'itinerario dei giovani e degli adulti battezzati, che domandano di completare l'iniziazione cristiana con la Confermazione e l'Eucaristia, si propone con una scansione che ricalca l'esperienza dei discepoli di Emmaus secondo l'articolazione in tappe sopra descritta.

Ci si limita, qui, a formulare qualche adattamento, richiesto dalla situazione di coloro che non sono stati ancora pienamente iniziati.

56. Elementi concernenti le celebrazioni

Nella prima fase dell'itinerario è opportuno celebrare un rito di accoglienza, che potrà assumere forma diversa, ma senza mai tralasciare questi elementi:

liturgia della parola,

dichiarazione di impegno a percorrere l'itinerario,

segno dell'accoglienza nel gruppo,

preghiera di benedizione per i candidati,

consegna dei Vangeli come libro della fede che accompagnerà il cammino di formazione.

Questa celebrazione può trovare idonea collocazione nel tempo dell'Avvento, nel corso di una liturgia della parola o anche della celebrazione eucaristica domenicale, cosicché la comunità, o almeno una sua parte, possa partecipare.

Situazioni particolari, tuttavia, potranno suggerire una scelta diversa.

Secondo le opportunità, si possono svolgere ulteriori riti.

Le benedizioni e le preghiere comunitarie sul candidato lo rafforzano con il sostegno di Dio e lo fanno crescere nella comunione con i fratelli e le sorelle della comunità.

Il rito della luce, con l'accensione delle candele al cero pasquale, richiama la grazia del Battesimo.

La consegna delle Beatitudini, nella comunione con il Signore risorto, sollecita verso una vita secondo le esigenze del Vangelo; un analogo significato assume la processione al battistero con la celebrazione della memoria del Battesimo.

Il rito della lavanda dei piedi sottolinea la centralità del comandamento dell'amore nella vita del cristiano, chiamato a diventare imitatore di Cristo servo.

Il pellegrinaggio alla chiesa cattedrale pone in risalto il legame con il vescovo e la comunità diocesana.

57. Il cammino battesimale e penitenziale che caratterizza la Quaresima, conduce alla celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione abitualmente durante la Veglia pasquale, « nella quale gli adulti professeranno la fede battesimale, riceveranno il sacramento della Confermazione e parteciperanno all'Eucaristia ».63

Con l'effusione dello Spirito e la partecipazione piena al banchetto eucaristico si compie l'iniziazione sacramentale, celebrata nella Veglia pasquale, come partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo.

Ragioni di opportunità pastorale possono suggerire di spostare la celebrazione dei sacramenti nelle domeniche del tempo pasquale o a Pentecoste.

In tal caso il tempo della preghiera e della riconciliazione si dilata per abbracciare tutto il tempo di Pasqua.

È evidente che il carattere penitenziale sarà proprio della Quaresima, nel corso della quale avrà luogo la celebrazione della Penitenza; nel tempo pasquale, caratterizzato dalla gioia dello Spirito, sarà opportuno celebrare il sacramento della Confermazione, che ne comunica i doni.

58. Per favorire la celebrazione della Cresima e dell'Eucaristia durante la Veglia pasquale, il vescovo potrà opportunamente scegliere di concedere al parroco o a un altro presbitero la facoltà di conferire la Confermazione,64 specialmente se nella stessa liturgia si celebra il Battesimo di uno o più adulti.

Fuori del tempo pasquale sia il vescovo, o un sacerdote suo delegato, a presiedere la celebrazione della Cresima, che potrà opportunamente svolgersi a livello interparrocchiale, cittadino o vicariale.

In questi casi andrà prestata particolare attenzione affinché la celebrazione, tenuta di norma in una chiesa parrocchiale, sia adeguatamente preparata e animata, con la partecipazione dei fedeli della comunità locale.

Qualora non sia possibile la celebrazione della Confermazione nel tempo pasquale, l'adulto che ha completato il cammino di preparazione potrà essere ammesso alla celebrazione della Cresima con i ragazzi del luogo, curando che la sua collocazione all'interno del gruppo dei cresimandi sia ben compresa da costoro e dall'interessato.

59. Elementi concernenti il cambiamento di vita e di costumi

Durante il cammino, e in ogni caso prima dell'ammissione alla celebrazione dei sacramenti, andranno esaminate con cura le eventuali situazioni di vita non conformi alle esigenze del Vangelo, sia sotto il profilo familiare che sotto il profilo professionale.

Anche con l'aiuto degli accompagnatori e dei padrini designati, il presbitero che segue l'itinerario spiegherà con rispetto e con franchezza per quali ragioni una determinata situazione si pone in obiettivo contrasto con il cammino di fede, che il soggetto sta percorrendo, e con la celebrazione sacramentale.

Dovrà quindi proporre una via per armonizzare lo stato di vita con la disciplina della Chiesa, tenendo anche presente – se i tempi fossero ristretti o se non fosse possibile evitare un "grave incomodo" – che il diritto lascia aperta la possibilità di celebrare la Confermazione dopo il Matrimonio.65

Nel corso dell'itinerario si compia la scelta del padrino o della madrina per la Confermazione, curando che sia persona matura nella fede, rappresentativa della comunità, approvata dal parroco, capace di accompagnare il candidato nel cammino verso i sacramenti e di seguirlo nel resto della vita con il sostegno e l'esempio.

La funzione di padrino o di madrina può essere assunta più opportunamente dal catechista accompagnatore.

60. Durata e modalità dell'itinerario

È opportuno che i giovani e gli adulti cristiani che chiedono di completare il processo di iniziazione con la celebrazione della Confermazione - e talvolta anche con l'ammissione all'Eucaristia – seguano un itinerario di tipo catecumenale, sia pure con gli opportuni adattamenti.

Questa impostazione comporta alcune conseguenze rilevanti sotto il profilo pastorale.

Anche quando la Confermazione viene richiesta da persone che non sono lontane dalla pratica di vita cristiana, ad esempio in vista della celebrazione del Matrimonio, è necessario che l'itinerario abbia una durata adeguata, in modo da consentire un vero incontro con il Signore risorto, che conduca verso una maturità di fede e verso un più convinto inserimento nella Chiesa.

Pur senza fissare a priori una durata generalizzata di tale itinerario, considerate le iniziative pastorali già in atto in molte Chiese locali, l'anno liturgico appare il contesto più idoneo per strutturare efficaci itinerari di fede.

È opportuno inoltre completare l'itinerario con incontri personali tra il candidato e il catechista e con incontri tenuti all'interno di un piccolo gruppo ( preferibilmente a livello interparrocchiale ) da un presbitero o da un diacono; così pure è consigliato di celebrare a livello interparrocchiale o vicariale alcuni dei riti previsti.

Particolare cura deve essere riservata alle celebrazioni penitenziali - sacramentali e non sacramentali - che sempre a livello interparrocchiale o vicariale potrebbero coinvolgere più presbiteri e rappresentanze di fedeli delle comunità parrocchiali di appartenenza dei candidati.

Indice

51 Cf. Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 300-305
52 Ibid., 300
53 Cf. Ibid., 19
54 Cf. Ibid., 301
55 Ibid., 302
56 Cf. Congr. Culto, Riflessioni sul capitolo IV dell'Ordo initiationis christianae adultorum, Notitiae 9 ( 1973 ) 274-282
57 Cf. Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 113-118
58 Cf. Rito della Penitenza, Appendice II
59 Cf. Conc. di Trento, Sessione XIV.
Dottrina sul sacramento della Penitenza, cap. 2
60 Cf. Rito della Penitenza, 22
61 Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 305
62 Cf. Sinodo dei Vescovi, Messaggio al popolo di Dio De cathechesi hoc nostro tempore tradenda, 8 ( 28 ottobre 1977 );
Congr. Clero, Direttorio Generale per la Catechesi, 90-91;
Cons. Ep. Permanente, L'iniziazione cristiana. 1.
Orientamenti per il catecumenato degli adulti, 40-41
63 Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, 304
64 Cf. Codice di diritto canonico, can. 882
65 Cf. Ibid, can. 1065, § 1