Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Ambiente e condivisione dei beni

481 Anche nel campo dell'ecologia la dottrina sociale invita a tener presente che i beni della terra sono stati creati da Dio per essere sapientemente usati da tutti: tali beni vanno equamente condivisi, secondo giustizia e carità.

Si tratta essenzialmente di impedire l'ingiustizia di un accaparramento delle risorse: l'avidità, sia essa individuale o collettiva, è contraria all'ordine della creazione.1005

Gli attuali problemi ecologici, di carattere planetario, possono essere affrontati efficacemente solo grazie ad una cooperazione internazionale capace di garantire un maggiore coordinamento sull'uso delle risorse della terra.

482 Il principio della destinazione universale dei beni offre un fondamentale orientamento, morale e culturale, per sciogliere il complesso e drammatico nodo che lega insieme crisi ambientale e povertà.

L'attuale crisi ambientale colpisce particolarmente i più poveri, sia perché vivono in quelle terre che sono soggette all'erosione e alla desertificazione o coinvolti in conflitti armati o costretti a migrazioni forzate, sia perché non dispongono dei mezzi economici e tecnologici per proteggersi dalle calamità.

Moltissimi di questi poveri vivono nei sobborghi inquinati delle città in alloggiamenti di fortuna o in agglomerati di case fatiscenti e pericolose ( slums, bidonvilles, barrios, favelas ).

Nel caso si debba procedere al loro trasferimento e per non aggiungere sofferenza a sofferenza, è necessario fornire un'adeguata e previa informazione, offrire alternative di alloggi dignitosi e coinvolgere direttamente gli interessati.

Si tenga presente, inoltre, la situazione dei Paesi penalizzati dalle regole di un commercio internazionale non equo, nei quali permane una scarsità di capitali spesso aggravata dall'onere del debito estero: in questi casi la fame e la povertà rendono quasi inevitabile uno sfruttamento intensivo ed eccessivo dell'ambiente.

483 Lo stretto legame che esiste tra lo sviluppo dei Paesi più poveri, mutamenti demografici e un uso sostenibile dell'ambiente, non va utilizzato come pretesto per scelte politiche ed economiche poco conformi alla dignità della persona umana.

Nel Nord del pianeta si assiste ad una « caduta del tasso di natalità, con ripercussioni sull'invecchiamento della popolazione, incapace perfino di rinnovarsi biologicamente »,1006 mentre nel Sud la situazione è diversa.

Se è vero che l'ineguale distribuzione della popolazione e delle risorse disponibili crea ostacoli allo sviluppo e ad un uso sostenibile dell'ambiente, va riconosciuto che la crescita demografica è pienamente compatibile con uno sviluppo integrale e solidale:1007 « Siamo tutti d'accordo che una politica demografica è soltanto una parte di una strategia di sviluppo globale.

Di conseguenza è importante che tutti i dibattiti sulle politiche demografiche prendano in considerazione lo sviluppo attuale e futuro delle nazioni e delle regioni.

Allo stesso tempo è impossibile non tener conto dell'autentica natura del significato del termine "sviluppo".

Qualsiasi sviluppo degno di questo nome deve essere completo, ossia rivolto al bene autentico di ogni persona e dell'intera persona ».1008

484 Il principio della destinazione universale dei beni si applica naturalmente anche all'acqua, considerata nelle Sacre Scritture come simbolo di purificazione ( Sal 51,4; Gv 13,8 ) e di vita ( Gv 3,5; Gal 3,27 ): « In quanto dono di Dio, l'acqua è elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e, pertanto, un diritto di tutti ».1009

L'utilizzazione dell'acqua e dei servizi connessi deve essere orientata al soddisfacimento dei bisogni di tutti e soprattutto delle persone che vivono in povertà.

Un limitato accesso all'acqua potabile incide sul benessere di un numero enorme di persone ed è spesso causa di malattie, sofferenze, conflitti, povertà e addirittura di morte: per essere adeguatamente risolta, tale questione « deve essere inquadrata in modo da stabilire criteri morali basati proprio sul valore della vita e sul rispetto dei diritti e della dignità di tutti gli esseri umani ».1010

485 L'acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera mercé tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale.

La sua distribuzione rientra, tradizionalmente, fra le responsabilità di enti pubblici, perché l'acqua è stata sempre considerata come un bene pubblico, caratteristica che va mantenuta qualora la gestione venga affidata al settore privato.

Il diritto all'acqua,1011 come tutti i diritti dell'uomo, si basa sulla dignità umana, e non su valutazioni di tipo meramente quantitativo, che considerano l'acqua solo come un bene economico.

Senza acqua la vita è minacciata.

Dunque, il diritto all'acqua è un diritto universale e inalienabile.

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1005 Gaudium et Spes 69;
Paolo VI, Populorum progressio 22
1006 Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 25;
Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae 16
1007 Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 25
1008 Giovanni Paolo II, Messaggio alla Signora Nafìs Sadik, Segretario generale della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo ( 18 marzo 1994 ), 3: AAS 87 ( 1995 ) 191
1009 Giovanni Paolo II, Messaggio al Cara. Geraldo Majella Agnolo in occasione della Campagna della Fraternità della Conferenza Episcopale del Brasile ( 19 gennaio 2004 ): L'Osservatore Romano, 4 marzo 2004, p. 5
1010 Giovanni Paolo II, Messaggio al Card. Geraldo Majella Agnolo in occasione della Campagna della Fraternità della Conferenza Episcopale del Brasile ( 19 gennaio 2004 ): L'Osservatore Romano, 4 marzo 2004, p. 5
1011 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2003, 5;
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Water, an Essential Element for Life.
A Contribution of thè Delegation of thè Holy See on thè occasion of thè 3 Worid Water Forum, Kyoto, 16-23 marzo 2003