Ecclesiam suam

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Superiori caratteristiche del colloquio della salvezza

73 Bisogna che noi abbiamo sempre presente questo ineffabile e realissimo rapporto dialogico, offerto e stabilito con noi da Dio Padre, mediante Cristo, nello Spirito Santo, per comprendere quale rapporto noi, cioè la Chiesa, dobbiamo cercare d'instaurare e di promuovere con l'umanità.

74 Il dialogo della salvezza fu aperto spontaneamente dalla iniziativa divina: Egli ( Dio ) per primo ci ha amati: ( 1 Gv 4,10 ) toccherà a noi prendere l'iniziativa per estendere agli uomini il dialogo stesso, senza attendere d'essere chiamati.

75 Il dialogo della salvezza partì dalla carità, dalla bontà divina: Dio ha talmente amato il mondo da dare il suo Figliuolo unigenito: ( Gv 3,16 ) non altro che amore fervente e disinteressato dovrà muovere il nostro.

76 Il dialogo della salvezza non si commisurò ai meriti di coloro a cui era rivolto, e nemmeno ai risultati che avrebbe conseguito o che sarebbero mancati; non hanno bisogno del medico i sani: ( Lc 5,31 ) anche il nostro dev'essere senza limiti e senza calcoli.

77 Il dialogo della salvezza non obbligò fisicamente alcuno ad accoglierlo; fu una formidabile domanda d'amore, la quale, se costituì una tremenda responsabilità in coloro a cui fu rivolta, ( Mt 11,21 ) li lasciò tuttavia liberi di corrispondervi o di rifiutarla, adattando perfino la quantità dei segni ( Mt 12,38ss ) alle esigenze e alle disposizioni spirituali dei suoi uditori e la forza probativa dei segni medesimi, ( Mt 13,13ss ) affinché fosse agli uditori stessi facilitato il libero consenso alla divina rivelazione, senza tuttavia perdere il merito di tale consenso.

Così la Nostra missione, anche se è annuncio di verità indiscutibile e di salute necessaria, non si presenterà armata di esteriore coercizione, ma solo per le vie legittime dell'umana educazione, dell'interiore persuasione, della comune conversazione offrirà il suo dono di salvezza, sempre nel rispetto della libertà personale e civile.

78 Il dialogo della salvezza fu reso possibile a tutti; a tutti senza discriminazione alcuna destinato; ( Col 3,11 ) il nostro parimenti dev'essere potenzialmente universale, cattolico cioè e capace di annodarsi con ognuno, salvo che l'uomo assolutamente non lo respinga o insinceramente finga di accoglierlo.

79 Il dialogo della salvezza ha conosciuto normalmente delle gradualità, degli svolgimenti successivi, ( Mt 13,31 ) degli umili inizi prima del pieno successo; anche il nostro avrà riguardo alle lentezze della maturazione psicologica e storica e all'attesa dell'ora in cui Dio lo renda efficace.

Non per questo il nostro dialogo rimanderà al domani ciò che oggi può compiere; esso deve avere l'ansia dell'ora opportuna e il senso della preziosità del tempo. ( Ef 5,16 )

Oggi, cioè ogni giorno, deve ricominciare; e da noi prima che da coloro a cui è rivolto.

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