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Auspicio conclusivo

35 Al termine di questo Documento, sento echeggiare in me e desidero ripetere a voi tutti l'esortazione che il primo Vescovo di Roma, in un'ora critica degli albori della Chiesa, volle indirizzare « ai fedeli nella diaspora ( … ), eletti secondo la prescienza di Dio Padre: siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili ». ( 1 Pt 1,1s; 1 Pt 3,8 )

L'Apostolo raccomandava: « Siate tutti concordi… »; ma subito proseguiva col segnalare i peccati contro la concordia e la pace, che bisogna evitare: « Non rendete male per male, ne ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo, poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione ».

E concludeva con una parola di incoraggiamento e di speranza: « Chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? ». ( 1 Pt 3,9.13 )

Oso riallacciare la mia Esortazione, in un'ora non meno critica della storia, a quella del Principe degli Apostoli, che per primo sedette su questa Cattedra romana, come testimone di Cristo e pastore della Chiesa, e qui « presiedette alla carità » di fronte al mondo intero.

Anch'io, in comunione con i Vescovi successori degli apostoli, e confortato dalla riflessione collegiale che molti di essi, riuniti nel Sinodo, hanno dedicato ai temi e problemi della riconciliazione, ho voluto comunicarvi con lo stesso spirito del pescatore di Galilea quanto egli diceva ai nostri fratelli di fede, lontani nel tempo e così uniti nel cuore: « Siate tutti concordi ( … ), non rendete male per male ( … ), siate ferventi nel bene ». ( 1 Pt 3,8.9.13 )

E aggiungeva: « È meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene piuttosto che fare il male ».( 1 Pt 3,17 )

Questa consegna è tutta pervasa da parole, che Pietro aveva ascoltato dallo stesso Gesù, e da concetti, che facevano parte della sua « lieta novella »: il nuovo comandamento dell'amore vicendevole; l'anelito e l'impegno all'unità; le beatitudini della misericordia e della pazienza nella persecuzione per la giustizia; il ripagare il male col bene; il perdono delle offese; l'amore ai nemici.

In tali parole e concetti è la sintesi originale e trascendente dell'etica cristiana o, meglio e più profondamente, della spiritualità dell'Alleanza Nuova in Gesù Cristo.

Affido al Padre, ricco di misericordia, affido al Figlio di Dio, fatto uomo come nostro redentore e riconciliatore, affido allo Spirito Santo, sorgente di unità e di pace, questo mio appello di padre e di pastore alla penitenza e alla riconciliazione.

Voglia la Trinità santissima e adorabile far germinare nella Chiesa e nel mondo il piccolo seme, che in quest'ora consegno alla terra generosa di tanti cuori umani.

Perché ne provengano in un giorno non lontano copiosi frutti, vi invito tutti a rivolgervi con me al Cuore di Cristo, segno eloquente della divina misericordia, « propiziazione per i nostri peccati », « nostra pace e riconciliazione », ( 1 Gv 2,2; Ef 2,14; Rm 3,25; Rm 5,11 )88 per attingervi la spinta inferiore verso la detestazione del peccato e la conversione a Dio, e trovarvi la benignità divina che risponde amorosamente al pentimento umano.

Vi invito pure a rivolgervi con me al Cuore Immacolato di Maria, Madre di Gesù, nella quale « si è operata la riconciliazione di Dio con l'umanità ( … ), si è compiuta l'opera della riconciliazione, perché Ella ha ricevuto da Dio la pienezza della grazia in virtù del sacrificio redentore di Cristo ».89

In verità, Maria è diventata « l'alleata di Dio », in virtù della sua maternità divina, nell'opera della riconciliazione.90

Alle mani di questa Madre, il cui « fiat » segnò l'inizio di quella « pienezza dei tempi », nella quale fu attuata da Cristo la riconciliazione dell'uomo con Dio, e al suo Cuore Immacolato - al quale abbiamo ripetutamente affidato l'intera umanità, turbata dal peccato e straziata da tante tensioni e conflitti - affido ora in special modo questa intenzione: che, per sua intercessione, l'umanità stessa scopra e percorra la via della penitenza, l'unica che potrà condurla alla piena riconciliazione.

A tutti voi, che con spirito di ecclesiale comunione nell'obbedienza e nella fede, ( Rm 1,5; Rm 16,26 ) vorrete accogliere le indicazioni, i suggerimenti e le direttive contenute in questo Documento, studiandovi di tradurle in vitale prassi pastorale, imparto ben volentieri la confortatrice Benedizione Apostolica.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 2 dicembre, I domenica di Avvento, dell'anno 1984, settimo del mio Pontificato.

Giovanni Paolo II

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88 Litanie del Sacro Cuore
89 Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza generale del 7 Dicembre 1983. n. 2: Insegnamenti. VI, 2 ( 1983 ), 1264
90 Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza generale del 4 Gennaio 1984: Insegnamenti, VII, 1 ( 1984 ), 16-18