Giovedì, 22 marzo 2018

Dio ama ciascuno come un padre e come una madre

Dio ama ciascuno di noi « come un padre e come una madre »: per ricordarlo Papa Francesco ha suggerito l'immagine di quel delicato fiore chiamato proprio « non ti scordar di me » che in Argentina si regala alle mamme nel giorno della loro festa: « di colore azzurro soave se la mamma è viva e di colore viola se la mamma è defunta ».

Perché proprio « come una mamma » Dio, « fedele nella speranza », non si scorda mai di un suo figlio, ha affermato il Pontefice nella messa celebrata giovedì mattina, 22 marzo, a Santa Marta.

« Alle porte della settimana santa - ha fatto subito presente il Papa - la Chiesa ci fa riflettere sul Signore che non dimentica, sul nostro Dio fedele ».

E infatti « abbiamo ripetuto nel salmo ( Sal 105,8 ): "Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza" ».

Il Signore, ha rilanciato il Pontefice, « mai dimentica, mai, perché Lui è fedele, non può non essere fedele: Lui è la fedeltà ».

« Nella prima lettura - ha spiegato Francesco facendo riferimento al libro della Genesi ( Gen 17,3-9 ) - c'è il racconto del cambio di nome di Abramo, quando il Signore gli dice: "Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te" ».

Dunque, Dio non farà un'alleanza « con quelli, no: con te ».

Ecco, allora, che « il Signore fa un'alleanza con Abramo, un'alleanza che si allargherà, si allungherà; nella storia diventerà un popolo: un popolo che ne ha fatte tante ».

Del resto « i peccati del popolo li conosciamo » ha affermato il Papa: « Tante volte, nel deserto, dopo la liberazione dall'Egitto, l'idolatria, le cose che ha fatto il popolo ».

Eppure « il Signore è fedele ».

E « questa è l'immagine che la Chiesa vuole per noi all'inizio della settimana santa: noi andremo in cammino col Signore fedele, che ci ha scelti, che mi ha scelto e non si dimentica di me, perché Lui ha quell'amore viscerale, che non fa dimenticarsi ».

Proprio « questa è la fedeltà di Dio ».

« Nella mia terra - ha confidato Francesco - c'è un fiore piccolino che si regala alle mamme il giorno » della festa « della mamma e ha due colori: un azzurro soave per le mamme vive, e un viola per le mamme defunte ».

Sì, questo fiore « ha due colori e si chiama no me olvides - non ti scordar di me, non scordarti di me ».

Proprio « questo è l'amore di Dio, come quello della mamma: Dio non si scorda di noi, mai, non può, è fedele alla sua alleanza ».

Certamente, ha aggiunto, « questo ci dà sicurezza » tanto che « di noi possiamo dire "ma, la mia vita è tanto brutta, sono in questa difficoltà, sono un peccatore, una peccatrice" ».

Però « Lui non si dimentica di te, perché ha questo amore viscerale ed è padre e madre: tutto lì ».

E « con questo amore noi entriamo nella settimana santa ».

« E poi questa fedeltà di Dio ci porta alla gioia » ha spiegato il Pontefice, riproponendo il contenuto del passo evangelico di Giovanni ( Gv 8,51-59 ), proposto oggi dalla liturgia: è esattamente « quello che Gesù rispose ai giudei: "Abramo vide il mio giorno, esultò nella speranza" ».

Dunque « la nostra gioia è esultare nella speranza ».

Forse « perché io sono buono? No, perché Lui è fedele ».

« Esultare nella speranza » ha insistito il Papa, perché « ognuno di noi sa che non è fedele, nessuno di noi è fedele, ma Lui sì ».

Ecco « la nostra speranza e la nostra gioia: la sua fedeltà che ci prende per mano e non ci lascia, non ti lascia ».

A questo proposito Francesco ha suggerito di pensare « al buon ladrone: il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama ».

E « questa è la fedeltà di Dio ».

Proseguendo nella sua meditazione, il Pontefice ha spiegato anche l'atteggiamento giusto da tenere « quando noi ci accostiamo al sacramento della penitenza: per favore, non pensiamo che andiamo alla tintoria a togliere le sporcizie, no ».

Piuttosto noi « andiamo a ricevere l'abbraccio di amore di questo Dio fedele, che ci aspetta sempre. Sempre! ».

E « questo ci porta alla gioia, a esultare in speranza ».

Proprio « con questo sentimento noi dobbiamo incominciare la settimana santa: il sentimento di un Dio che non si scorda di noi, che è fedele nella speranza ».

« C'è un'ultima cosa » ha affermato ancora il Papa: « Il Vangelo di oggi finisce con un versetto interessante, dice che questi dottori della legge "allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio" ».

Le pietre, dunque, « per lapidare i peccatori ».

Invece « la fedeltà a Dio mai lapida un peccatore ».

« Le pietre per oscurare la verità della resurrezione, davanti al sepolcro, chiusa lì; le pietre per uccidere » ha rilanciato Francesco.

« Ma se noi non riconosciamo la fedeltà di Dio, lo stesso Signore ci dice: "Grideranno queste pietre, saranno più forti di noi" ».

« Io non vorrei aggiungere qualche cosa: è tanto chiaro questo » ha concluso il Papa, esortando: « incominciamo la settimana così: Lui è fedele, Lui mi conosce, Lui mi ama, mai mi lascerà solo, mi porta per mano: cosa posso volere?

Cosa di più? Cosa devo fare?

Esulta in speranza, esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre ».