X giornata mondiale per le vocazioni

10 marzo 1973

La Giornata Mondiale di preghiere per le vocazioni è giunta alla sua decima celebrazione.

Ancora una volta abbiamo la gioia, e sentiamo la responsabilità, di rivolgerci a tutti voi, figli dilettissimi, in questo giorno benedetto che cade a metà percorso del tempo pasquale, nella luce di Cristo risorto e nell'attesa della Pentecoste.

Diciamo a voi, venerabili Fratelli nell'Episcopato, a voi sacerdoti e diaconi, a voi religiosi e religiose, a voi membri di Istituti Secolari, a voi missionari in ogni terra, a voi genitori ed educatori credenti, e a voi, soprattutto, giovani carissimi, che state cercando le strade del vostro avvenire.

La nostra voce forse vi raggiunge durante l'assemblea liturgica, nel momento più intimo e profondo della comune partecipazione al mistero eucaristico, dove Cristo è presente tra voi nel suo Sacrificio e nell'annuncio della sua Parola ( Cfr. Sacrosanctum Concilium, 7 ).

Vorremmo dunque prendere ispirazione dal Vangelo, affinché sia Lui che vi parla, mentre noi vi parliamo.

Lo facciamo seguendo il nostro rito romano, certi però che i dilettissimi figli appartenenti ad altri riti troveranno eguale ispirazione meditando la Parola del Signore secondo le venerande tradizioni delle loro Chiese.

Quale ricchezza di insegnamenti ci è offerta dalla indimenticabile pagina evangelica, che ci presenta la figura del buon pastore, anzi, del vero pastore, dell'unico pastore!

La figura del Signore Gesù che offre la sua vita - e liberamente la offre - per le sue pecore; che le conosce, e da esse è conosciuto; che pensa a quelle che non sono ancora del suo ovile, e che pure deve condurre, e che ascolteranno la sua voce, e diventeranno un solo gregge e un solo pastore ( Gv 10,11-18 ).

Ma da tanta ricchezza di pensieri vorremmo sceglierne uno solo, che sia come il tema e il ricordo della decima Giornata Mondiale.

Questo: Io offro la mia vita … ma la offro da me stesso ( Gv 10,17s ).

È impressionante vedere come il nostro Vangelo ritorna ed insiste su questo punto: generosità piena nel donarsi, in perfetta libertà.

Quale lezione, figli carissimi, quale esempio!

Come voi sapete, la « vocazione », nel senso completo che noi cristiani riconosciamo a questa parola, è un mistero grande di fede.

E infatti Dio Padre, Creatore e Signore del cielo e della terra, che chiama ogni cosa all'esistenza, ogni creatura vivente alla vita, ogni essere spirituale alla conoscenza e all'amore di Lui.

E chiama anche l'uomo a collaborare con Lui per dominare e completare la creazione: L'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani ( Sal 8,6s; cfr. Gaudium Spes, 12 et 67 ).

È Gesù Salvatore che chiama tutti al suo Regno: Venite a me, voi tutti … ( Mt 11,28 ) e chiama alcuni a partecipare più direttamente alla sua missione di salvezza: Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini ( Mc 1,17 ).

È lo Spirito del Padre e di Gesù, che continua a far risuonare nell'intimo di ciascuno le chiamate più personali: « Lo Spirito Santo che, distribuendo a ciascuno i suoi doni come vuole ( 1 Cor 12,11 ), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere e uffici per il rinnovamento e la più ampia edificazione della Chiesa, poiché a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune » ( 1 Cor 12,7; Lumen Gentium, 12 ).

Tutto, dunque, il Signore ha affidato a voi, tutto ha deposto nelle vostre mani: le cose che riguardano questo mondo, e quelle che riguardano l'edificazione della sua Chiesa e l'annuncio del suo Vangelo di salvezza universale.

Ora una cosa è necessaria: che a tanta generosità di Dio nell'offrire, corrisponda la vostra generosità nel collaborare.

Come ha fatto, per primo, Cristo: Io offro la mia vita … ( Gv 10,17s ).

È un invito alla generosità, che vi riguarda tutti, quale che sia la scelta che avete compiuta o che vorrete compiere, perché è dal mistero stesso del vostro Battesimo che giunge incessante la chiamata ad una vita cristiana piena, nella fede e nelle opere: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste ( Mt 5,48 ).

È un invito alla generosità, che riguarda, in modo speciale, voi che avete scelto una consacrazione a servizio della Chiesa, in forza di una singolare chiamata.

E ora questa chiamata vi segue, vi incalza, perché la vostra risposta sia ogni giorno migliore del giorno che è passato: In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto ( Gv 15,8 ).

Dovete dare molto, perché molto vi è stato dato.

Se vi diciamo questo, è anche perché sappiamo che i giovani guardano a voi.

È infine un invito alla generosità che rivolgiamo, con particolare affetto, a voi giovani, che non avete ancora compiuto una scelta definitiva.

Molte sono le chiamate, molte le strade che si aprono davanti a voi, anche nel servizio alla Chiesa, Popolo di Dio.

Ve ne hanno parlato.

Le conoscete.

Saranno chiamate senza risposta?

Strade deserte?

Di chi e di che cosa avete paura?

Voi siete generosi: siate generosi anche in questo.

Nulla sembra poter resistere a Dio che chiama: Chi può infatti resistere al suo volere? ( Rm 9,19 )

Eppure non è così.

Dio si ferma con rispetto di fronte alla libertà dei suoi figli, che ha creato liberi.

La sua chiamata, ogni chiamata, riveste dunque la forza e la dolcezza di un invito, che nulla perde della sua divina potenza e nulla toglie alla vostra libertà.

Voi siete liberi: dunque, decidete.

Come ha fatto, per primo, Cristo: la mia vita la offro da me stesso ( Gv 10,17s ).

Diciamo a tutti voi, figli dilettissimi, giovani e meno giovani: non permettete che persone o idee o avvenimenti riescano a bloccare le vostre scelte e le vostre decisioni.

Perché fermarvi ed attendere?

Intanto l'immagine di questo mondo si trasforma rapidamente.

Altre schiere di uomini arrivano su questa terra.

Il Vangelo deve essere annunciato a tutti.

Ai poveri di ieri si aggiungeranno quelli di domani.

Ci sono e ci saranno gli affamati, gli assetati, i carcerati, i malati nel corpo e nello spirito.

Essi vi attendono: in essi vi attende Cristo ( Cfr. Mt 25,35ss ).

C'è lavoro per tutti.

C'è un posto anche per voi.

Che il Signore vi benedica in questo giorno di meditazione e di preghiera.

Vi benedica nella vostra generosità e nella vostra libertà.

Renda più grande la vostra generosità e liberi la vostra libertà da ogni ostacolo che possa trattenere.

E come pegno vi giunga, piena di affetto, la nostra Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 10 marzo 1973, decimo del nostro Pontificato.

PAULUS PP. VI