Concilio di Nicea II

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Canone XIII

Sono degni di condanna quelli che riducono i monasteri a comuni abitazioni

Durante la calamità che ha colpito le nostre chiese a causa dei nostri peccati, alcuni episcopi e monasteri sono stati ridotti a comuni abitazioni di proprietà privata.

Se i possessori credono di restituirle, perché siano riportate alla loro destinazione originaria, ottimamente!; in caso contrario, essi appartengono al clero, siano deposti; se sono monaci o laici, siano scomunicati: sono, infatti, già condannati dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito santo; e siano destinati là dove il verme non muore, e il fuoco non si spegne, ( Mc 9,47 ) perché si oppongono alla voce del Signore: Non trasformate la casa del Padre mio in un mercato. ( Gv 2,16 )

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