Sacrosanctum concilium

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C) Norme derivanti dalla natura didattica e pastorale della liturgia

33 Benché la sacra liturgia sia principalmente culto della maestà divina, tuttavia presenta anche un grande valore pedagogico per il popolo credente.34

Nella liturgia, infatti, Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia ancora il suo Vangelo; il popolo a sua volta risponde a Dio con il canto e con la preghiera.

Anzi, le preghiere rivolte a Dio dal sacerdote che presiede l'assemblea nel ruolo di Cristo, vengono dette a nome di tutto il popolo santo e di tutti gli astanti.

Infine, i segni visibili di cui la sacra liturgia si serve per significare le realtà invisibili, sono stati scelti da Cristo o dalla Chiesa.

Perciò non solo quando si legge « ciò che fu scritto a nostra istruzione » ( Rm 15,4 ) ma anche quando la Chiesa prega o canta o agisce, la fede dei partecipanti è alimentata, le menti sono elevate verso Dio per rendergli un ossequio ragionevole e ricevere con più abbondanza la sua grazia.

Pertanto, nell'attuazione della riforma, si tenga conto delle seguenti norme generali.

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34 Conc. trid. Sess.XXII, 17 sett. 1562, Doctr. De ss. Missae sacrif, c. 8