Segretario del Crocifisso

Incarico della diffusione

Il 29 giugno 1914, Fra Leopoldo scriveva nel suo Diario: « Dopo essersi tenuta nascosta per venti e più anni,

finalmente, come piacque al Signore, quest'anno 1914, nel mese di maggio,

la santa Adorazione-Divozione andò a mettere radici nella Reverendissima Congregazione,

tanto umile per amor di Dio, dei Fratelli carissimi nel Signore, delle Scuole Cristiane. »

« E sarà una vera benedizione per codesta Congregazione ».

« Il Signore toglie sensibilmente il velo e si manifesta un po': ogni tempo ha il suo tempo ».

« Iddio amorevolmente ci presenta la Croce invitando le anime innocenti, per mezzo della fortunata Congregazione

dei Fratelli delle Scuole Cristiane, per riformare il mondo col mezzo del SS. Crocifisso. »

« In mezzo alla società vi sono ancora anime di buona volontà, esse pure vengano in nostro aiuto,

diffondendo la santa Adorazione per riformare i costumi e glorificare Iddio Gesù Crocifisso. »

« Le colpe e le iniquità si danno la mano ( per moltiplicarsi );

il solo rimedio è quello di ricorrere amorevolmente alla Croce che è l'unica speranza di pace e di salvezza » ( D 1632 ).

Il giorno 18 gennaio 1915, mentre Fra Leopoldo pregava Gesù Crocifisso, udì queste parole:

« È mio desiderio che passi dai Fratelli delle Scuole Cristiane ciò che Io ho cooperato per mezzo tuo » ( D 1705 ).

Verso il mese di marzo 1915, il Rev. Don Giuseppe Maria Pastorino, Terziario Francescano

e Padre spirituale di Fra Leopoldo, ebbe qualche dubbio sulla convenienza o no di lasciare

nelle mani dei Fratelli delle Scuole Cristiane l'incarico di diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso.

In quella circostanza egli insisteva perché Fra Leopoldo domandasse, nelle sue preghiere,

la grazia di conoscere se veramente si doveva lasciare ai Fratelli tale incarico.

Il 6 marzo 1915, mentre Fra Leopoldo pregava Gesù Crocifisso, udì queste parole:

« La pianta della pia Unione dei giovani e dell'Adorazione ( Divozione ) al SS. Crocifisso,

voglio che rimanga dai Fratelli delle Scuole Cristiane.

Qui c'è tutto ciò che desidera di sapere il tuo Padre spirituale Giuseppe Maria Pastorino » ( D 1714 ).

Nei mesi di aprile e di maggio del medesimo anno 1915, Fra Leopoldo ebbe a sostenere

le pressioni di un altro personaggio importante che, nella Divozione a Gesù Crocifisso,

non voleva la recita del Pater ed Ave, per ognuna delle cinque piaghe, ma solo il Gloria.

Voleva poi togliere ai Fratelli delle Scuole Cristiane l'incarico di diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso.3

Circa le preghiere da togliere, il Servo di Dio stava già per arrendersi, quando,

sostenuto dal suo Direttore spirituale, risolse di non cambiare nulla.

Fu allora che Fra Leopoldo, la mattina del 2 maggio 1915, udì queste parole di Gesù:

« Io desidero che la mia Madre Maria Santissima sia nominata nella mia Divozione, essendone Essa la Patrona.

Lascio però sempre la decisione alla discrezione dei Superiori ».

Nella medesima giornata, mentre Fra Leopoldo stava per incominciare il S. Rosario

dinanzi ad una statuetta della SS. Vergine Consolatrice, udì queste parole:

« Ah! Leopoldo, tu volevi già togliermi d'accanto al mio Divin Figlio!

Non dare ascolto a chiunque, lascia la cosa com'è » ( D 1765 ).

Riguardo al tentativo di togliere ai Fratelli delle Scuole Cristiane l'incarico di diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso,

le insistenze di quel personaggio furono tante, che il Servo di Dio aveva pensato di recarsi

da S. Ecc. Mons. Angelo Bartolomasi, Vescovo Ausiliare, per trattare dell'affare, ma poi mi scrisse quanto segue:

« La sera del giorno 5 giugno 1915, alle ore 23, mentre stavo ai piedi della Croce studiando,

domandando a Gesù, nel frangente attuale, come stabilire l'Opera di Dio

e il modo che dovevo tenere nel presentarmi a Mons. Vescovo Angelo Bartolomasi,

il buon Gesù mi fece sentire così: " Lascia che la corrente dell'Opera di Dio vada veloce come fece finora;

i Fratelli delle Scuole Cristiane nulla debbono abbandonare " » ( L 136 ).

Indice

3 Bollettino: L'Amore a Gesù Crocifisso, anno XLI, n. 3-4, Maggio-Agosto 1957