Del gran mezzo della preghiera

Per conseguire la salute eterna e tutte le grazie che desideriamo

Al Verbo Incarnato Gesù Cristo

diletto dall’eterno Padre benedetto del Signore, autore della vita, re della gloria, Salvatore del mondo, aspettato dalle genti, desiderio dei colli eterni, Padre celeste, giudice universale, mediatore tra Dio e gli uomini, maestro delle virtù, agnello senza macchia, uomo dei dolori, sacerdote eterno e vittima d’amore, speranza dei peccatori, fonte delle grazie, pastore buono, innamorato delle anime, Alfonsopeccatore quest’opera consacra

Dedica a Gesù ed a Maria

O Verbo Incarnato, voi avete dato il sangue e la vita per ottenere alle nostre preghiere ( come già avete promesso ) tanto di valore, che impetrano quanto chiedono; e noi, oh Dio! siamo così negligenti della nostra salute che neppure vogliamo domandare le grazie che ci abbisognano per salvarci!

Voi, con tal mezzo di pregare, ci avete data la chiave di tutti i vostri divini tesori, e noi per non pregare vogliamo restare miseri quali siamo!

Deh, Signore, illuminateci e fateci conoscere quanto valgono appresso il vostro Eterno Padre le suppliche fatte in nome di Voi e per i vostri meriti.

Io vi consacro questo mio libretto, beneditelo Voi, e fate che tutti quelli che l’avranno nelle mani s’invoglino a sempre pregare, e si adoprino ad infiammare anche gli altri affinché si valgano di questo gran mezzo della loro salute.

A Voi anche raccomando questa mia operetta, o gran madre di Dio Maria: Voi proteggetela con ottenere a tutti coloro, che la leggeranno, lo spirito di pregare con ricorrere sempre in tutti i loro bisogni al vostro Figlio, ed a Voi, che siete la dispensatrice delle grazie, e siete la Madre della misericordia, che non sapete lasciare scontento alcuno che a Voi si raccomanda, e siete all’incontro la Vergine potente, che ottenete da Dio ai vostri servi, quanto chiedete.

Introduzione

Io ho dato alla luce diverse operette spirituali, ma stimo di non aver fatta opera più utile di questo libretto, in cui parlo della preghiera, per essere ella un mezzo necessario e sicuro, al fine di ottenere la salute, e tutte le grazie che per quella ci bisognano.

Io non ho questa possibilità, ma se potessi, vorrei di questo libretto stamparne molte copie, quanti sono tutti i fedeli che vivono sulla terra, e dispensarle ad ognuno, affinché ognuno intendesse la necessità, che abbiamo tutti di pregare per salvarci.

Dico ciò, perché vedo da una parte quest’assoluta necessità della preghiera, tanto per altro inculcata da tutte le Sacre Scritture, e da tutti i Santi Padri; ed al contrario vedo, che i cristiani poco attendono a praticare questo gran mezzo della loro salute.

E quel che più mi affligge, vedo che i predicatori e confessori poco attendono a parlarne ai loro uditori e penitenti; e vedo che anche i libri spirituali, che oggidì corrono per le mani, neppure ne parlano abbastanza.

Mentre invece tutti i predicatori, confessori e tutti i libri, non dovrebbero insinuare altra cosa con maggior premura e calore, che questa del pregare.

Essi infatti inculcano tanti buoni mezzi alle anime per conservarsi in grazia di Dio: la fuga delle occasioni, la frequenza dei Sacramenti, la resistenza alle tentazioni, il sentir la divina parola, il meditare le Massime eterne, ed altri mezzi ( non lo nego ) utilissimi: ma a che servono, io dico, le prediche e meditazioni e tutti gli altri mezzi che danno i maestri spirituali senza la preghiera, quando il Signore si è dichiarato che non vuol concedere le grazie se non a chi prega?

Chiedete ed otterrete ( Gv 16,24 ).

Senza la preghiera ( parlando secondo la Provvidenza ordinaria ) resteranno inutili tutte le meditazioni fatte, tutti i nostri propositi, e tutte le nostre promesse.

Se non preghiamo saremo sempre infedeli a tutti i lumi ricevuti da Dio, ed a tutte le promesse da noi fatte.

La ragione sta qui: che a fare attualmente il bene, a vincere le tentazioni, ad esercitare le virtù, insomma ad osservare i divini precetti non bastano i lumi da noi ricevuti, e le considerazioni e i propositi da noi fatti, ma vi è bisogno di una grazia attuale di Dio; e il Signore questo aiuto attuale ( come appresso vedremo ) non lo concede, se non a chi prega.

I lumi ricevuti, le considerazioni ed i buoni propositi concepiti, servono a stimolarci a pregare nei pericoli e nelle tentazioni per ottenere il divino soccorso, che ci preservi poi dal peccato.

Ma se allora non preghiamo, saremo perduti.

Ho voluto, lettore mio, premettere questo mio sentimento a tutto quello che appresso scriverò, affinché ringraziate il Signore, che, per mezzo di questo mio libretto, vi dona la grazia di riflettere maggiormente sull’importanza di questo gran mezzo della preghiera; poiché tutti quelli che si salvano ( parlando degli adulti ), ordinariamente per questo unico mezzo si salvano.

E perciò dico, ringraziatene Dio; perché è una misericordia troppo grande quella che Egli fa a coloro ai quali dà la luce e la grazia di pregare.

Io spero che voi, amato mio fratello, dopo aver letta questa breve operetta, non sarete più trascurato d’ora innanzi a ricorrere sempre a Dio coll’orazione, quando sarete tentato ad offenderlo.

Se mai per il passato vi trovaste aggravata la coscienza di molti peccati, intendiate che questa n’è stata la cagione: la trascuratezza di pregare e di cercare a Dio l’aiuto per resistere alle tentazioni, che vi hanno assalito.

Vi prego intanto di leggerlo e rileggerlo e con tutta l’attenzione, non già perché è frutto del mio ingegno, ma perché egli è mezzo che il Signore vi porge per bene della vostra eterna salute: dandovi con ciò ad intendere in modo particolare, che vi vuol salvo.

E dopo averlo letto; vi prego di farlo leggere ad altri ( come potrete ) amici o paesani, con cui converserete.

Or cominciamo in nome del Signore.

Scrisse l’Apostolo a Timoteo: Raccomando adunque prima di tutto, che si facciano suppliche, orazioni, voti, ringraziamenti ( 1 Tm 2,1 ).

Spiega l’Angelico san Tommaso ( 2,2.ae, q. 83, art. 17 ), che l’orazione è propriamente il sollevare la mente a Dio.

La postulazione poi è propriamente la preghiera; la quale, quando la domanda contiene cose determinate, come quando diciamo: Muoviti, o Dio, in mio soccorso … si chiama supplica.

La obsecrazione è una pia adiurazione, ossia contestazione, per impetrare la grazia, come quando diciamo: Per la tua croce e passione, liberaci, o Signore.

Finalmente l’azione di grazie è il ringraziamento per i benefici ricevuti, col quale, dice san Tommaso, che noi meritiamo di ricevere benefici maggiori: Rendendo grazie meritiamo beni maggiori.

L’orazione presa in particolare, dice il santo Dottore, significa il ricorso a Dio; ma presa in generale, contiene tutte le altre parti di sopra nominate; e tale noi l’intenderemo nominandola da qui in avanti col nome di orazione o di preghiera.

Per affezionarci poi a questo gran mezzo della nostra salute quale è la preghiera, bisogna considerare, quanto sia ella a noi necessaria, e quanto valga ad ottenerci tutte le grazie che da Dio desideriamo, se sappiamo domandarle come si deve.

Quindi parleremo prima della necessità e del valore della preghiera, e poi delle condizioni della medesima, affinché ella riesca efficace appresso Dio.

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