Leone

... I Magno

Papa, santo ( forse Volterra sec. IV - Roma 461 ); festa: Chiesa latina 10 novembre, Chiese orientali 18 febbraio.

Da alcuni identificato con l'accolito Leone di cui parla Agostino in una lettera del 418, ricoprì vari incarichi ecclesiastici.

Eletto pontefice nel 440 mentre stava svolgendo in Gallia una missione pacificatrice per conto dell'imperatore Valentiniano III, si trovò ad affrontare situazioni irte di difficoltà, dal punto di vista sia religioso, sia politico.

Le controversie cristologiche in Oriente e le dispute sulla grazia divina in Occidente diffondevano dubbi inquietanti su aspetti nevralgici della dottrina cristiana.

Le pressioni alle frontiere e le invasioni barbariche accentuavano l'inesorabile declino dell'impero romano in Occidente.

Leone considerò l'intrico dei problemi con atteggiamento positivo; l'umanità è ormai strappata al male, redenta da Cristo con l'assunzione della natura umana; il mondo, nonostante tutte le evidenze in contrario, resta fondamentalmente buono perché creato da Dio; l'iniziativa e la responsabilità dell'uomo meritano fiducia.

Nel 452 guidò l'ambasciata presso il re unno Attila che riuscì a salvare Roma.

Mediante una capillare organizzazione caritativa prestò soccorso alle indigenti popolazioni.

Sul piano del magistero, va ricordato il celebre Tomo a Flaviano, una lettera ( 449 ) al patriarca di Costantinopoli in cui impostava con terminologia nitida il problema delle due nature nell'unica persona di Cristo: primaria rimaneva in Leone la preoccupazione di sottolineare la solidarietà del Figlio di Dio con la natura umana, perché solo così quest'ultima poteva essere salvata.

... XIII

Papa, al secolo Vincenzo Gioacchimi Pecci ( Carpinete Romano 1810 - Roma 1903 ).

Uomo di vasta cultura, con la breve ma intensa esperienza della nunziatura a Bruxelles ( 1842-46 ) ebbe modo di sperimentare le possibilità che si aprivano alla Chiesa nei regimi costituzionali, maturando così un atteggiamento verso la modernità meno chiuso rispetto a Pio IX ( v. ).

Dopo un lungo governo della diocesi di Perugia ( 1846-78 ), fu eletto papa nel 1878 e si mantenne in sostanziale continuità con Pio IX in campo culturale ( condanna del razionalismo e rilancio del tomismo ) e politico ( condanna di liberalismo, massoneria e socialismo; conferma della dottrina tradizionale dello Stato cristiano, dell'astensionismo politico dei cattolici e dell'intransigenza sulla questione romana ).

Tuttavia una disposizione maggiormente propositiva lo spinse a prospettare la possibilità di una ricristianizzazione dei tempi e delle istituzioni moderne attraverso la capillare presenza cattolica in ogni dimensione del vivere sociale.

Da qui l'incoraggiamento al movimento cattolico ( v. ) e alla nascente democrazia cristiana ( v. ), e la stessa enciclica Rerum novarum ( v. ), con la quale nel 1891 inaugurò la dottrina sociale della Chiesa ( v. ).