Apocatastasi

Dizionario

1) rel. Dottrina che sostiene il ritorno del mondo, dopo la distruzione, alla sua primitiva perfezione, come finale compimento delle promesse di Dio

2) astr. Compimento del giro di rivoluzione di un astro


Dal greco apocatdstasis ( reintegrazione, restaurazione ), il termine designa nel linguaggio teologico il ristabilimento finale e definitivo di tutta la creazione in uno stato di perfetta beatitudine.

Tale dottrina, sviluppata soprattutto dalla patristica greca, nella sua formulazione radicale implicava la salvezza universale, e dunque anche del diavolo.

Dottrina secondo la quale tutti gli angeli e gli uomini condannati, alla fine, purificati dal fuoco e pentiti, torneranno all'amicizia con Dio, in modo che " Dio sia tutto in tutti ", secondo 1 Cor 15,38.

Fu difesa da Origene ed è stata respinta da diversi papi.

Secondo Origene, alla fine dei tempi avverrà la redenzione universale e tutte le creature saranno reintegrate nella pienezza del divino, compresi Satana e la morte: in tal senso, dunque, le pene infernali, per quanto lunghe, avrebbero un carattere non definitivo ma purificatorio.

I dannati esistono, ma non per sempre, poiché il disegno salvifico non si può compiere se manca una sola creatura: Riteniamo comunque che la bontà di Dio per opera di Cristo richiamerà tutte le creature ad unica fine, dopo aver vinto e sottomesso anche gli avversari. ( De principiis, I, VI, 1 )

Il concilio di Costantinopoli ( 553 d.C. ) condannò la tesi della certezza della salvezza di tutte le creature.

Simile certezza è in contrasto con l'Evangelo e svaluta l'irriducibilità della libertà umana.

Come insegna la tradizione dell'Oriente cristiano non si specula sull'inferno, ma si prega perché tutti siano salvati.

È intesa come « definitiva riconciliazione universale di tutte le cose ».

Essa ha radici bibliche ( At 3,22: « i tempi della restaurazione di tutte le cose », in greco « apocatastasi » ), era già presente nella gnosi, e fu una dottrina insegnata particolarmente da Origene.

Essa sarebbe quella riconciliazione definitiva data da Dio a tutti, peccatori compresi, dopo un periodo di « fuoco purificatore »; si negava così l'eternità della pena dell'inferno per coloro che, sebbene peccatori, erano rimasti tuttavia nella fede e nella Chiesa visibile ( un orientamento simile è presente in parecchi « Padri misericordiosi » del IV secolo, come Ilario, Girolamo, Ambrogio ).

L'apocatastasi intesa come negazione della pena eterna per il peccato è stata esplicitamente rifiutata dal Magistero ecclesiastico.

Filosofia

Nello stoicismo, che trae l'ipotesi dalla fisica di Eraclito, l'apocatastasi indica il "ristabilimento" dell'universo nel suo stato originario, e si collega alla dottrina dell'eterno ritorno: quando gli astri assumeranno la stessa posizione che avevano all'inizio dell'universo, avverrà una grande conflagrazione ( ἐκπύρωσις, ecpirosi ), e il tempo e il mondo ricominceranno un nuovo ciclo ( πάλινγένεσις, palingenesi, ovvero "che nasce di nuovo" ).

Secondo alcuni stoici tale ciclo sarà identico al precedente, secondo altri non necessariamente uguale.

Nel neoplatonismo con apocatastasi si indica il ritorno dei singoli enti all'unità originaria, all'Uno indifferenziato da cui l'intera realtà proviene, un ritorno possibile tramite l'ascesi filosofica.


Magistero

Catechesi Paolo VI 23-7-1969
Cristo principio e fine del cosmo