Inculturazione

L'espressione "inculturazione del Vangelo" o "della fede" descrive il processo mediante il quale la Chiesa si inserisce in una cultura determinata, sia come metodologia missionaria sia come visione complessiva dell'evangelizzazione.

Nel magistero pontificio, troviamo per la prima volta tale espressione nell'enciclica Slavorum apostoli,
pubblicata nel 1985 in occasione dell'undicesimo centenario dell'opera di evangelizzazione dei santi Cirillo e Metodio; in essa Giovanni Paolo II scrive: "Nell'opera di evangelizzazione che essi intraprendono, da pionieri, nei territori abitati dagli slavi, troviamo anche un modello di quello che oggi viene detta inculturazione: l'incarnazione del Vangelo in culture autoctone, e nel contempo, l'introduzione di queste culture nella vita della Chiesa" ( n. 21 ).

v. Missione; Missioni

In generale è così chiamato un processo in cui si cerca di dare ai segni di una cultura dei significati diversi appartenenti ad un'altra.

In linguaggio liturgico, l'inculturazione è quel processo grazie al quale un rito pre-cristiano viene dotato di un significato cristiano.

Esempi di inculturazione già presenti nel NT sono quelli del Battesimo, dell'Eucaristia, dell'Unzione dei malati, ma anche delle feste giudaiche cristianizzate ( Pasqua, Pentecoste, ecc. ) o della stessa lettura cristiana dell'AT.

Paolo stesso cercò di fare una prima inculturazione del messaggio su Gesù morto e risorto; esso era al principio formulato in categorie ebraiche, Paolo cercò di « inculturarlo » in categorie greco-ellenistiche per il mondo pagano da lui evangelizzato.

Un buon esempio a questo proposito può essere il discorso all'Areopago di At 17.

Oggi si è molto più attenti a cercare di ricuperare il valore autentico dei segni tipici del « genio » dei vari popoli, specie di quelli di continenti molto diversi dall'Europa ( Africa, America Latina, Asia ).

Lingua, tradizioni autentiche, segni e termini propri sono così studiati e recepiti, se intrinsecamente buoni, per riempirli del significato cristiano.

Tale processo non è naturalmente né semplice, né individualistico, ma richiede pazienza, attenzione e guida costante da parte dei pastori della Chiesa. ( Acculturazione ).

Magistero

Voi, aborigeni di questo paese e delle sue città, dovete dimostrare che state operando attivamente per la vostra dignità di vita.

Da parte vostra, dovete mostrare che potete anche voi camminare a testa alta e imporre il rispetto che ogni uomo si aspetta di ricevere dal resto della famiglia umana.

Discorso Giovanni Paolo II
29-11-1986

Compendio della dottrina sociale

Antropologia cristiana e inculturazione 523
Istituzioni educative e inculturazione 532