« Padre nostro »

Il Padre nostro è la preghiera insegnata da Gesù ai discepoli.

Ci è giunto nelle versioni di Matteo ( Mt 6,9-13 ) e di Luca ( Lc 11,2-4 ).

Fra le due versioni non mancano le differenze: sette domande in Matteo e cinque in Luca; esistono poi alcune varianti all'interno delle domande comuni del pane e del perdono.

I primi cristiani nella loro memoria non si sentivano legati alle parole.

Già dal punto di vista formale il Padre nostro è una preghiera con tratti originali.

Mancano completamente quelle espressioni che si trovano in tutte le preghiere; ti prego, ti supplico, ti lodo, ti ringrazio.

Le richieste del Padre nostro sono asciutte, senza preamboli, senza aggettivi, tutte all'imperativo.

Il Padre nostro è una preghiera curata fin nei minimi particolari.

Il fatto che le domande siano sette in Matteo e cinque in Luca non intacca la struttura generale, che resta comune.

L'ordine delle domande è identico, e sostanzialmente identico è il significato.

Quasi una fotografia della spiritualità e della vita di Gesù, il Padre nostro è la preghiera propria del discepolo di Gesù.

Tuttavia, anche un ebreo lo può recitare senza difficoltà, e probabilmente lo stesso potrebbe fare anche un fedele di altre religioni.

Il Padre nostro è una preghiera ecumenica.

Le singole espressioni del Padre nostro si possono tutte, o quasi, rintracciare nell'Antico Testamento e nella preghiera giudaica, ma non tutte insieme ne con tale forza.

Le pietre sono antiche, ma la costruzione è nuova.

v. Preghiera

  Mt 6,9

Magistero

Leggendo il "Padre nostro", preghiera che lo stesso Divin Maestro ci ha insegnato, possiamo comprendere più facilmente quale sia la sorgente dell'impegno apostolico della Chiesa e quali le motivazioni fondamentali che la rendono missionaria "fino agli estremi confini della terra".

Messaggi Giovanni Paolo II
23-5-1999

Catechismo della Chiesa Cattolica

Comp. 544; 569; 578-598

Summa Teologica

  II-II, q. 83, a. 9