Preghiera

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È classica la definizione di "una pia elevazione dell'anima a Dio per ben conoscerlo, adorarlo, ringraziarlo e domandargli quanto ci bisogna" ( CPio X n. 414 ) e può essere espressa nella tacita segretezza del cuore oppure pronunciata con parole.

Si sviluppa soprattutto in quattro direzioni, che sono quelle stesse della Messa ( v. ), la quale della preghiera è la sintesi più sublime, come la formulazione più perfetta ne è il Padre nostro, dettato da Gesù agli Apostoli.

La preghiera è un'esigenza fondamentale della religione, come è un impulso nativo della psicologia.

Sia Gesù ( Lc 18,1 ) che S. Paolo ( Ef 6,18; 1 Ts 3,10; 1 Ts 5,17 ) hanno invitato a "pregare sempre, senza interruzione": non intendevano certo una recita continua di formule devote, ma l'assiduo contatto dell'anima con Dio, un vivere alla sua presenza.

La preghiera non distoglie dall'azione, la permea, la illumina, la motiva, la rasserena; è come l'aria che non esclude gli oggetti, ma tutti li pervade e li avvolge.

Solleva al di sopra degli strati di nebbia che sovente aduggiano la superficie terrestre e chiarisce il senso della vita.

La preghiera, quale forma di intercomunicazione tra il piano umano e quello divino, è un elemento centrale in tutti i sistemi religiosi.

Le sue forme e i suoi contenuti dipendono essenzialmente dalla particolare concezione di Dio e dell'uomo presente nelle differenti religioni.

Il carattere specifico della preghiera biblica

Il proprium della preghiera biblica è legato alla rivelazione del Dio "Uno" ( Dt 6,4 ) che ha nome JHWH: rivelazione che comporta l'elezione del popolo dei figli d'Israele e il legarsi a esso da parte di JHWH.

Egli è "il Dio dei padri", "il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe" ( Es 3,6.15 ).

Secondo la Bibbia Dio si rivela ( egli dunque precede e fonda l'esperienza che l'uomo può fare di lui ) nella storia, si comunica all'uomo mediante una parola che richiede ascolto e che chiama a una relazione ( alleanza ) e a una responsabilità da viversi in una comunità.

È pertanto all'interno della struttura teologica dell'Alleanza che avviene la preghiera dell'uomo biblico: essa dunque si configura subito come esperienza storica e relazionale.

Infatti, attraverso l'Alleanza Dio si fa conoscere come Parola e Volontà che liberamente chiama e sceglie per amore, ponendo l'uomo come partner davanti a sé nella libertà e nella responsabilità.

L'uomo viene così costituito come libertà dialogante con Dio.

La preghiera biblica si struttura dunque come relazione "io-tu", come dialogo, come ascolto della Parola di Dio e risposta a essa in una molteplicità di modulazioni.

La Parola ( in ebraico: davar ) di Dio si comunica all'uomo nella storia, nell'evento storico ( parimenti in ebraico: davar ), e suscita, grazie all'ascolto, la preghiera come risposta di fede strutturata attorno alla polarità fondamentale lode/supplica.

La preghiera è dunque l'eloquenza della fede.

Al cuore dell'Antico Testamento i Salmi rappresentano il dialogo uomo-Dio in cui la Scrittura vuole far entrare ogni lettore.

E i Salmi mostrano al meglio l'articolazione della polarità lode/supplica nei movimenti di benedizione e ringraziamento da un lato, e di invocazione, domanda e intercessione dall'altro.

Poiché la Parola di Dio raggiunge l'uomo personalmente solo grazie all'inserimento di questo nel popolo dell'alleanza, la risposta orante dell'uomo sarà sia personale, sia comunitaria, liturgica.

Nell'Antico Testamento è caratteristica la sostanziale scarsità di testimonianze sulla preghiera nella sua dimensione personale e, al contrario, l'abbondanza di testimonianze riguardo alla sua dimensione comunitaria.

In particolare, soprattutto attraverso la presentazione di grandi figure di oranti ( Abramo, Mosè, Samuele, Geremia ), si attesta l'intercessione come forma di preghiera fondamentale e più diffusa.

Anche questo dato rivela come la preghiera biblica sia strettamente legata alla vita e alla storia: questi, infatti, sono gli ambiti dell'intervento salvifico di Dio.

La preghiera di Gesù

Il Nuovo Testamento, mostrando Gesù Cristo quale rivelatore definitivo del Padre, Parola di Dio fatta carne, alleanza nuova ed eterna, Figlio unigenito, fa di lui il mediatore della preghiera cristiana, che ormai avviene per Cristo, con Cristo e in Cristo e si rivolge nello Spirito Santo al Padre.

"Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me", dice Gesù nel Vangelo di Giovanni ( Gv 14,6 ).

La preghiera neotestamentaria non differisce certo da quella veterotestamentaria quanto ai movimenti e alla forme espressive, ma per il primato cristocentrico a cui essa è sottomessa: nella fede, nell'adesione personale a Gesù, il Figlio di Dio, i battezzati, mossi dallo Spirito del Figlio, si uniscono alla sua preghiera e invocano "Abbà! Padre!" ( Rm 8,15; Gal 4,6 ).

E poiché la preghiera di Gesù è espressione della sua particolarissima relazione di filialità col Padre, la preghiera dei cristiani esprime il loro ingresso e il loro permanere in tale relazione attraverso la fede nel Figlio.

Tale relazione di filialità è vissuta da Gesù attraverso e all'interno delle modalità di preghiera tipiche dell'ambiente spirituale e liturgico giudaico del tempo.

Egli frequentava la sinagoga, si recava al Tempio di Gerusalemme in occasione delle feste principali del calendario liturgico, recitava quotidianamente lo Shemà Israel ( preghiera e confessione di fede al tempo stesso, composta dai seguenti testi biblici: Dt 6,4-9; Dt 11,13-21; Nm 15,37-41 ), conosceva la Tefillà ( "Preghiera"; era la preghiera principale recitata a ogni ufficio liturgico ); pronunciava berakot ( "benedizioni"; Mt 11,25-27 ).

La sua preghiera era retta dalla fiducia nel Dio che ascolta la preghiera ( Gv 11,41-42 ); era finalizzata al fare la volontà del Padre ( Lc 22,42; Gv 12,28 ); era audace nel chiedere, nel domandare, mossa cioè dalla confidenza di un figlio verso il padre ( Mt 7,7-11 ).

Il suo insegnamento sulla preghiera avviene anzitutto con l'esempio, con i suoi frequenti ritiri nella solitudine per pregare ( Mt 14,23; Mc 1,35; Mc 6,46; Lc 5,16 ), e poi con ammaestramenti che svelano anzitutto come non pregare: non come gli ipocriti, per essere visti e lodati dagli uomini ( Mt 6,5-6 ), non moltiplicando parole e credendo di venire esauditi a forza di parole ( Mt 6,7 ).

Positivamente invece, occorre pregare con perseveranza ( Lc 11,5-13; Lc 18,1 ), con fiducia nell'esaudimento ( Mt 21,21-22 ), con grande fede nella bontà del Padre a cui ci si rivolge ( Mt 7,11 ), con umiltà, riconoscendo il proprio peccato ( Lc 18,9-13 ), con vigilanza, attendendo la venuta del Signore ( Lc 21,36 ), chiedendo soprattutto il dono grande dello Spirito Santo ( Lc 11,13 ); occorre pregare nel nome del Signore ( Gv 14,13 ), avendo chiaro che fine della preghiera è che noi facciamo la volontà del Padre, non il contrario ( Mt 6,10; Lc 22,42 ); occorre pregare con autenticità, cercando e operando la riconciliazione con il fratello ( Mt 5,23-24 ), mettendo in pratica il perdono ( Mt 6,12 ), accordandosi tra fratelli ( Mt 18,19-20 ).

Ma il culmine dell'insegnamento di Gesù circa la preghiera lo si ha nel Padre nostro, consegnateci in due redazioni, differenti dai Vangeli di Matteo ( Mt 6,9-13 ) e di Luca ( Lc 11,2-4 ).

Il Padre nostro non è tanto una formula, quanto un canovaccio, il programma di una relazione in cui immettersi.

E in cui il cristiano si immette accordando un deciso primato all'ascolto della Parola di Dio.

Preghiera come ascolto

Cristianamente, il vero orante è anzitutto colui che ascolta!

È l'ascolto che immette nella relazione di filialità con il Padre: "A quanti hanno accolto la Parola ha concesso di diventare figli di Dio" ( Gv 1,12 ).

L'ascolto è preghiera perché è accoglienza della presenza di Colui che parla, inizio della relazione con lui, dell'obbedienza a lui.

La lode

E l'ascolto della presenza del Signore diventa preghiera di lode, cioè espressione del proprio "sì", del proprio "amen" a Dio.

E questa la lode di Gesù stesso: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intellettuali e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, Padre, perché cosi è stato il tuo beneplacito dinanzi a te" ( Mt 11,25-26 ).

La lode del cristiano ripercorre questo movimento trovando il suo centro catalizzatore nel Cristo: "Tutte le promesse di Dio in Gesù Cristo sono diventate 'sì'.

Per questo, sempre attraverso Cristo sale a Dio il nostro 'Amen' per la sua gloria" ( 2 Cor 1,20 ).

All'interno della lode, il movimento del ringraziamento designa la modalità specifica con cui il cristiano si rapporta al mondo, alle cose e agli altri.

Ecco perché un gesto elementarmente vitale come il pasto viene contrassegnato da una preghiera di ringraziamento: questa appare come una confessione di fede che riconosce che sono dono di Dio tanto la vita ( il cibo ) quanto il senso della vita ( la relazionalità di cui è simbolo la convivialità che si realizza attorno alla tavola ).

Vita e senso della vita che nell'eucaristia, preghiera delle preghiere, sono sintetizzati nella persona del Cristo vivente che si dona come cibo di vita eterna, ricreando le relazioni di comunione tra i membri dell'assemblea.

Domanda/intercessione

Ma la preghiera è anche preghiera per gli altri, intercessione.

Inter-cedere significa "fare un passo tra", "interporsi", in una compromissione attiva che coinvolge tanto il rapporto con Dio quanto il rapporto con gli uomini.

Nell'intercessione il cristiano si apre al bisogno dell'altro facendone memoria davanti a Dio e ricevendo nuovamente l'altro da Dio illuminato dalla luce della volontà divina.

L'intercessione nell'Antico Testamento è soprattutto il compito delle guide e dei pastori del popolo, di coloro che ne portano in maniera più diretta la responsabilità di fronte a Dio.

Nel Nuovo Testamento l'icona dell'intercessore è il Cristo crocifisso che sulla croce stende le sue braccia per abbracciare l'umanità e presentarla al Signore.

Il limite estremo dell'intercessione è la sostituzione vicaria, il dono della vita.

Come già il Servo sofferente di Isaia ( Is 53,12 ), anche il Cristo crocifisso arriva a essere preghiera vivente, arriva a essere intercessione, non semplicemente intercessore.

Questo movimento è tipico della preghiera cristiana, che è irriducibile a una tecnica, a uno sforzo di autotrascendimento, e che coinvolge tutta quanta la persona.

Sicché il modello di orante nel cristianesimo non è tanto "uno che fa preghiere", quanto "uno che è diventato preghiera".

Nel suo cammino storico, poi, il cristiano sa di poter contare sull'intercessione del Cristo risorto, che sta alla destra del Padre ( Rm 8,34 ).

In questa fiducia, il cristiano può rivolgersi a Dio nel proprio bisogno, domandando esaudimento.

Certo, il Padre nostro presenta una gerarchia di domande in base alla quale la santificazione del Nome, la venuta del Regno, la realizzazione della volontà di Dio devono essere preposte alle richieste circa i bisogni elementari dell'esistenza, il pane "quotidiano" ( Mt 6,11; o forse, "necessario" ).

Pur essendo la forma di preghiera più attestata nella Scrittura e pur essendo richiesta da Gesù stesso ( Mt 7,7; Mt 21,22 ), la preghiera di domanda ha sempre fatto problema alla tradizione cristiana, che vi ha visto una forma meno pura e disinteressata di preghiera rispetto alla lode.

In tempi a noi vicini, negli anni '60-'70, la secolarizzazione e l'impadronirsi da parte dell'uomo, grazie alla scienza e alla tecnica, di ambiti che prima sfuggivano alla sua presa e venivano delegati all'intervento di Dio, hanno posto ancor più in crisi questa preghiera, che invece è essenziale perché grazie a essa l'uomo riconosce di non disporre immediatamente della vita, delle cose, della realtà …

Potremmo dire che, autenticamente compresa, fuori cioè dalle deviazioni in senso magico e superstizioso, la preghiera di domanda è eminentemente contemplativa, in quanto è il modo proprio del credente di affermare la signoria di Dio sul mondo e sulle realtà create.

Dunque la preghiera di domanda è imprescindibile, ma per essere autenticamente evangelica, essa necessita di un processo di purificazione costante, di un discernimento dei bisogni, di una conversione costante alla volontà di Dio, di una sottomissione al principio: "non la mia, ma la tua volontà sia fatta" ( Lc 22,42 ).

E, in ogni caso, essa si muove all'interno di un esaudimento già avvenuto: "Tutto ciò che noi dobbiamo chiedere a Dio e dobbiamo attendere da lui si trova in Gesù Cristo.

Occorre cercare di introdurci nella vita, nelle parole, negli atti, nelle sofferenze, nella morte di Gesù, per riconoscere ciò che Dio ha promesso e realizza sempre per noi.

Dio infatti non realizza tutti i nostri desideri, ma realizza le sue promesse.

Egli resta il Signore della terra, protegge la sua Chiesa, ci da una forza sempre rinnovata, non ci impone carichi al di là delle nostre forze, ma ci riempie della sua presenza e della sua forza" ( D. Bonhoeffer ).

v. Ascolto; Padre nostro

… di Gesù

Nella tradizione dei Padri del deserto, del monachesimo antico e della spiritualità ortodossa è la preghiera continua ( "Pregate incessantemente", 1 Ts 5,16 ) che contiene il Santissimo Nome del Signore Gesù Cristo.

Essa riprende l'invocazione del cieco ( Lc 18,38 ) e quella del pubblicano ( Lc 18,13 ) e consiste nelle parole: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!".

La preghiera continua di Gesù non è un "metodo" paragonabile alla preghiera continua presente in altre religioni, perché si basa sul mistero unicamente cristiano dell'Incarnazione, che nella persona di Cristo realizza l'unione ineffabile fra Dio e la creatura.

I Padri orientali mettono in guardia dal confondere il "ricordo di Gesù" con gli effetti dell'immaginazione.

Il "ricordo" supera la "meditazione" sulla vita di Gesù e diventa esperienza di lui.

La "visione" alla quale porta la preghiera di Gesù non è un semplice simbolo, ma una teofania che rivela, come sul Monte Tabor, il corpo deificato di Cristo.

… di Gesù

Salì sul monte … a pregare: gli evangelisti, soprattutto Lc, notano spesso che Gesù prega, nella solitudine e nella notte ( Mt 14,23p; Mc 1,35; Lc 5,16 ), all'ora dei pasti ( Lc 14,19p ) e in occasione di avvenimenti importanti: per il battesimo ( Lc 3,21 ), prima di scegliere i dodici ( Lc 6,12 ), prima di insegnare il Pater ( Lc 11,1; Mt 6,5+ ), prima della confessione di Cesarea ( Lc 9,18 ), nella trasfigurazione ( Lc 9,28-29 ), nel Getsamani ( Mt 26,36-44 ), sulla croce ( Mt 27,46p; Lc 23,46 ).

Egli prega per i suoi carnefici ( Lc 23,34 ), per Pietro ( Lc 22,32 ), per i suoi discepoli e per coloro che li seguiranno ( Gv 17,9-24 ).

Prega anche per se stesso ( Mt 26,39p; Gv 17,1-5; Eb 5,7 ).

Queste preghiere manifestano un rapporto permanente con il Padre ( Mt 11,25-27p ) che non lo lascia mai solo ( Gv 8,29 ) e lo esaudisce sempre ( Gv 11,22.42; Mt 26,53 ).

Con questo esempio come con l'insegnamento, Gesù ha inculcato ai discepoli la necessità e la maniera di pregare ( Mt 6,5+ ).

Attualmente nella gloria, egli continua a intercedere per i suoi ( Rm 8,34; Eb 7,25; 1 Gv 2,1 ), come ha promesso ( Gv 14,16 ).

Mt 14,23

… dei cristiani

Quando pregate: con l'esempio ( Mt 14,23 ), come con le istruzioni, Gesù ha insegnato ai suoi discepoli il dovere e la maniera di pregare.

La preghiera deve essere umile davanti a Dio ( Lc 18,10-14 ) e davanti agli uomini ( Mt 6,5-6; Mc 12,40p ), fatta con il cuore piuttosto che con le labbra ( Mt 6,7 ), fiduciosa nella bontà del Padre ( Mt 6,8; Mt 7,7-11p ) e insistente fino all'importunità ( Lc 11,5-8; Lc 18,1-8 ).

È esaudita se è fatta con fede ( Mt 21,22p ), in nome di Gesù ( Mt 18,19-20; Gv 14,13-14; Gv 15,7.16; Gv 16,23-27 ), e chiede cose buone ( Mt 7,11 ) come lo Spirito Santo ( Lc 11,13 ), il perdono ( Mc 11,25 ), il bene dei persecutori ( Mt 5,44p; Lc 23,24 ), soprattutto l'avvento del regno di Dio e la perseveranza al momento della prova escatologica ( Mt 24,20p; Mt 26,41p; Lc 21,36; Lc 22,31-32 ); vi è tutta la sostanza della preghiera-modello, insegnata da Gesù ( Mt 6,9-15p ).

Mt 6,5

Frazione del pane: vedere v 46; At 20,7.11; At 27,35; Lc 24,30.35

L'espressione per sé richiama un passo giudaico, nel quale chi presiede, prima di dividere il pane, pronuncia una benedizione.

Ma nel linguaggio cristiano si intende il rito eucaristico ( 1 Cor 10,16; 1 Cor 11,24; Lc 22,19p; Lc 24,35+ )

Questo ( v 46 ) non veniva celebrato nel tempio, ma in qualche casa e non era disgiunto da un vero pasto ( 1 Cor 11,20-34 ).

At 2,42

Secondo i disegni di Dio: seguendo Gesù ( Mt 6,5+; Mt 14,23+ ) e conforme all'uso dei primi cristiani ( At 2,42+ ), Paolo raccomanda spesso di pregare continuamente ( Rm 12,12; Ef 6,18; Fil 4,6; Col 4,2; 1 Ts 5,17+; 1 Tm 2,8; 1 Tm 5,5; 1 Cor 7,5 )

Egli stesso prega senza interruzione per i suoi fedeli ( Ef 1,16; Fil 1,4; Col 1,3.9; 1 Ts 1,2; 1 Ts 3,10; 2 Ts 1,11; Fm 4 ) come pure domanda loro di pregare per lui ( Rm 15,30; 2 Cor 1,11; Ef 6,19; Fil 1,19; Col 4,3; 1 Ts 5,25; 2 Ts 3,1; Fm 22; Eb 13,18 ) e gli uni per gli altri ( 2 Cor 9,14; Ef 6,18 ).

Per la preghiera a favore dei fratelli peccatori e malati 1 Gv 5,16; Gc 5,13-16.

Oltre le grazie del progresso spirituale, queste preghiere domandano l'allontanamento degli ostacoli esterni ( 1 Ts 2,18; 1 Ts 3,10; Rm 1,10 ) e interni ( 2 Cor 12,8-9 ) come pure il bene dell'ordine sociale ( 1 Tm 2,1-2 ).

Paolo insiste molto sulla preghiera di ringraziamento ( 2 Cor 1,11+; Ef 5,4; Fil 4,6; Col 2,7; Col 4,2; 1 Ts 5,18; 1 Tm 2,1 ) che deve accompagnare ogni azione ( Ef 5,20; Col 3,17 ), in particolare i pasti ( Rm 14,6; 1 Cor 10,31; 1 Tm 4,3-5 ).

Egli stesso inizia con tale preghiera tutte le lettere ( Rm 1,8 ) e vuole che penetri le relazioni dei cristiani tra di loro ( 1 Cor 14,17; 2 Cor 1,11; 2 Cor 4,15; 2 Cor 9,11-12 ).

La preghiera di eucaristia e di lode è l'anima delle assemblee liturgiche ( 1 Cor 11-14 ), dove i fratelli si edificano mutuamente con cantici ispirati ( Ef 5,19; Col 3,16 ).

Poiché la preghiera cristiana ha la sua sorgente nello Spirito Santo, anziché riprendere i temi sapienziali tradizionali sulle condizioni e sull'efficacia della preghiera ( Gc 1,5-8; Gc 4,2-3; Gc 5,16-18; 1 Gv 3,22; 1 Gv 5,14-16 ), Paolo ne garantisce l'efficacia per la presenza dello Spirito del Cristo nel cristiano, che lo fa pregare come un figlio ( Rm 8,15.26-27; Gal 4,6; Ef 6,18; Gd 20 ), mentre il Cristo stesso, alla destra di Dio, intercede per noi ( Rm 8,34; Eb 7,25; 1 Gv 2,1 ).

Così il Padre esaudisce in modo sovrabbondante ( Ef 3,20 ).

I cristiani sono quelli che invocano il nome di Gesù Cristo ( 1 Cor 1,2; Rm 10,9-13; 2 Tm 2,22; Gc 2,7; At 2,21+; At 9,14.21; At 22,16 ).

Circa l'atteggiamento esteriore nella preghiera 1 Cor 11,4-16; 1 Tm 2,8

Rm 8,27
Generosamente oppure anche « semplicemente », « senza condizione » Gc 1,5
Preghi: la caratteristica comune dei vv 13-18 è la preghiera, con particolare insistenza sui casi del malato e del peccatore, poi, nei vv 16b-18, sulla potenza di colui che prega bene. Gc 5,13

Schedario biblico

Cristo in preghiera B 17
Preghiera ( A. T. ) D 65
Salmi D 66
Il « Padre nostro » D 67
Preghiera ( N. T. ) D 68
Amen D 69
Guarigione dei muti B 101
Fico sterile B 102
Come Cristo E 43
Speranza E 49

Magistero

La preghiera, le lagrime, l'amore, sono in realtà grandi cose: sono i doni che ogni mattina voi presentate al Cuore di Gesù per mezzo del Cuore immacolato di Maria nella vostra offerta quotidiana dell'Apostolato della preghiera; sono i doni del cuor vostro al Cuore di Cristo, perché conforti voi e il mondo nei travagli e affanni di quaggiù.

Discorso Pio XII
17-1-1943

Ricordate quei punti, quelle petizioni del Pater noster: sette di numero, perfette e magnifiche di comprensione e di significato.

Catechesi Giovanni XXIII
28-10-1959

Tutto dipende da Dio, perché Lui è la sorgente prima ed unica d'ogni cosa, anche nel regno della libertà umana; e tutto dipende dall'uomo in quanto egli liberamente sceglie la posizione che vuole rispetto all'azione di Dio; cioè Dio è causa, l'uomo condizione.

Perché l'azione di Dio si svolga nel campo dei nostri interessi in maniera a noi favorevole, dobbiamo metterci in condizione - in fase, direbbe il linguaggio meccanico moderno - per agevolare, per rendere possibile l'intervento divino misericordioso.

Questo studio, questo sforzo di metterci in condizione d'essere favoriti dall'operazione di Dio in noi, si chiama preghiera.

Catechesi Paolo VI
10-11-1965

Se vogliamo sapere che cosa fa la Chiesa, dobbiamo osservare ch'essa è una scuola d'orazione.

Essa ricorda ai fedeli l'obbligo dell'orazione;

essa sveglia in essi l'attitudine e il bisogno dell'orazione;

essa insegna come e perché si deve pregare;

essa fa della preghiera il « grande mezzo » della salvezza,

e nello stesso tempo la proclama il fine sommo e prossimo della vera religione.

Catechesi Paolo VI
20-7-1966

Non stancatevi dal tentare di far sorgere dal fondo del vostro spirito, con la vostra intima voce, questo: Tu! rivolto all'ineffabile Iddio, a questo misterioso Altro, che ci osserva, ci aspetta, ci ama; e certamente non sarete delusi e derelitti, ma proverete la gioia nuova d'una risposta inebriante.

Catechesi Paolo VI
13-8-1969

La preghiera corale del Corpo mistico, ch'è la Chiesa, si va estendendo ed animando il Popola di Dio; si fa cosciente e comunitaria; un aumento di fede e di grazia già lo percorre; e così la fede soprannaturale si risveglia, la speranza escatologica guida la spiritualità ecclesiale, la carità riprende il suo primato vivificante ed operante, e proprio in questo secolo sordo alle voci dello spirito, profano e quasi pagano.

Catechesi Paolo VI
3-9-1969

La preghiera è un dialogo, una conversazione con Dio.

E subito vediamo che essa dipende dal senso di presenza di Dio, che noi riusciamo a rappresentare al nostro spirito, sia per intuito naturale, sia per una certa figurazione concettuale, sia per un atto di fede; il nostro è un atteggiamento come quello d'un cieco che non vede, ma sa d'avere davanti a sé un Essere reale, personale, infinito, vivo, che osserva, ascolta, ama l'orante.

Catechesi Paolo VI
14-2-1973

Perché dobbiamo riconoscere che l'irreligiosità di tanta gente del nostro tempo rende ben difficile l'accensione della preghiera facile, spontanea, gaudiosa negli animi dei nostri contemporanei.

Catechesi Paolo VI
22-8-1973

Noi siamo convinti che il mondo moderno ha bisogno d'imparare di nuovo a pregare.

Cioè ad esprimere se stesso davanti a Dio: due misteri che s'incontrano: la coscienza dell'uomo e l'Essere infinito e ineffabile, Principio e Fine d'ogni cosa.

Catechesi Paolo VI
10-10-1973

L'incontro con Dio può avvenire come e dove e quando Egli vuole; ma conosciamo la linea delle sue preferenze, prima delle quali, per quanto ci riguarda, è il desiderio da parte nostra, è la ricerca, è la preghiera.

La preghiera è la nostra veglia in attesa della luce.

Catechesi Paolo VI
12-12-1973

Una semplice inchiesta sulle abitudini religiose della gente del nostro tempo ci documenterebbe tristemente della totale, o quasi totale, assenza di preghiera personale in moltissime persone, aliene ed alienate ormai da ogni espressione di interiore religiosità: anime spente, labbra mute, cuori chiusi all'Amore, alla Fede, alle sollecitazioni o alle urgenze dello spirito!

Catechesi Paolo VI
23-1-1974

La preghiera è il primo dialogo, che l'uomo può ambire di tenere con Dio.

Ammessa l'esistenza d'un rapporto con Dio, cioè una religione, nasce spontaneo e poi doveroso il bisogno di rivolgere a Lui una nostra parola.

Catehesi Paolo VI
30-1-1974

La scienza nostra non solo non giudica superfluo l'influsso dell'azione divina nel gioco delle cause naturali, ma lo riconosce e in certa misura ( dove la libertà di Dio e la nostra specialmente sono operanti ) lo postula, lo invoca, lo prega con cresciuta intelligenza delle cose divine e umane

Catechesi Paolo VI
23-10-1974

Intendiamo per preghiera forte un'invocazione a Dio, Padre di misericordia, espressa con intensità di sentimento religioso, con fiducia filiale che, al di là delle circostanze difficili e sfavorevoli, implori un soccorso che il gioco delle causalità naturali conosciute non lascerebbe supporre

Catechesi Paolo VI
17-3-1976

Come non avvertire dalle vicende difficili, che scuotono la normalità, l'ordine, il benessere, la pace nel mondo, un bisogno di soccorso divino, che l'orazione ci conforta a sperare dall'alto, dalla Provvidenza? speranza e preghiera vivono insieme.

Catechesi Paolo VI
2-6-1976

Ai nostri giorni la preghiera, e tutta la psicologia e la pedagogia, tutta la moralità, la vita sociale, la visione della vita, che essa suppone, e promuove, possono e debbono essere sostituite da altra mentalità e da altre attività, dall'ateismo cioè, e dal secolarismo, dal laicismo nelle loro espressioni radicali ed esclusive, anche se per sé umane e lodevoli.

Catechesi Paolo VI
9-6-1976

Cristo ha stabilito la comunicazione fra l'uomo e Dio; e questa comunicazione, che prevale su tutte le nostre moderne e meravigliose comunicazioni tecniche e sociali, ha per sua prima, normale espressione, la preghiera.

Catechesi Paolo VI
16-6-1976

Espressione della nostra insufficienza, della nostra debolezza, della nostra colpevolezza, la preghiera del Signore può diventare la nostra forza, la nostra fiducia, la nostra speranza: « Chiedete, e vi sarà dato », dice il Signore.

Catechesi Paolo VI
23-6-1976

La preghiera ci palesa un mondo spirituale, vasto, splendido, misterioso, come il cielo che sovrasta il nostro capo e descrive lo sconfinato cielo della Realtà in cui, troppo spesso ciechi, miopi, insensibili, noi viviamo.

Catechesi Paolo VI
14-6-1978

La preghiera, infatti, raggiunge il suo culmine, e perciò diventa fonte di luce interiore, quando lo spirito dell'uomo aderisce a quello di Dio e le loro volontà si fondono quasi a formare un tutt'uno.

Angelus Benedetto XVI
8-3-2009

E proprio a causa dei bisogni e delle difficoltà di ogni giorno, Gesù esorta con forza: "Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Angelus Benedetto XVI
25-7-2010

Innanzitutto, il primato della preghiera, senza la quale tutto l'impegno dell'apostolato e della carità si riduce ad attivismo.

Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale.

Inoltre, la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l'orazione riconduce al cammino, all'azione.

Angelus Benedetto XVI
24-2-2013

Pregare dunque significa « avere il coraggio di andare da Gesù e chiedergli così: "Ma tu hai detto questo, fallo!

Fa' che la fede vada avanti" ».

Meditazione Francesco
3-5-2013

La preghiera per chiedere un'azione straordinaria - ha spiegato il Pontefice - deve essere una preghiera che ci coinvolge tutti, come se impegnassimo tutta la nostra vita in quel senso.

Meditazione Francesco
20-5-2013

Tuttavia esiste « anche il coraggio davanti al Signore, la parresia davanti al Signore: andare dal Signore coraggiosi per chiedere delle cose ».

Meditazione Francesco
1-7-2013

È la preghiera sempre e comunque, ha precisato, la strada che dobbiamo percorrere per affrontare i momenti difficili, come le prove più drammatiche e il buio che talora ci avvolge in situazioni imprevedibili.

Meditazione Francesco
25-9-2013

Il primo compito nella vita è questo: la preghiera.

Ma non la preghiera delle parole come i pappagalli, ma la preghiera del cuore », attraverso la quale è possibile « guardare il Signore, ascoltare il Signore, chiedere al Signore.

Meditazione Francesco
8-10-2013

L'atteggiamento è importante perché « una preghiera che non sia coraggiosa - ha affermato il Pontefice - non è una vera preghiera ».

Meditazione Francesco
10-10-2013

Nel nostro cammino quotidiano, specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male fuori e dentro di noi, il Signore non è lontano, è al nostro fianco; noi lottiamo con Lui accanto, e la nostra arma è proprio la preghiera, che ci fa sentire la sua presenza accanto a noi, la sua misericordia, anche il suo aiuto.

Angelus Francesco
20-10-2013

Gesù ha le piaghe sulle mani, sui piedi, sul fianco.

E quando prega fa vedere al Padre il prezzo della giustificazione e prega per noi.

Meditazione Francesco
28-10-2013

Questa è la forza dell'uomo, la preghiera, « anche la preghiera dell'uomo umile » ha precisato, perché se in Dio mai ci fosse una debolezza, ha spiegato ancora, questa si manifesta proprio nei confronti della preghiera del suo popolo, « è la debolezza di Dio.

Il Signore è debole soltanto in questo ».

Meditazione Francesco
16-11-2013

I « due atteggiamenti » della preghiera: « è bisognosa ed è sicura ».

Meditazione Francesco
6-12-2013

È allo Spirito Santo, ha aggiunto il Papa, che dobbiamo chiedere di insegnarci a pregare « come ha pregato Mosè, a "negoziare" con Dio con libertà di spirito, con coraggio ».

Meditazione Francesco
3-4-2014

Gesù ha pregato e continua a pregare « per noi: è l'intercessore.

Anche adesso, che è davanti al Padre, nel cielo, il suo lavoro - ha affermato il vescovo di Roma - è questo: di intercedere, di pregare.

È il grande intercessore ».

Meditazione Francesco
9-9-2014

La vera preghiera viene dal cuore, dal momento che uno vive ».

È appunto « la preghiera nei momenti del buio, nei momenti della vita dove non c'è speranza » e « non si vede l'orizzonte »; al punto che « tante volte si perde la memoria e non abbiamo dove ancorare la nostra speranza ».

Meditazione Francesco
30-9-2014

Del resto, ha aggiunto il Papa con un esempio più attuale, « anche la lampadina, quando incomincia a indebolirsi, ci dice che dobbiamo ricaricare la batteria ».

La conclusione è comunque la stessa: « Qual è l'olio del cristiano?

Qual è la batteria del cristiano per fare la luce?

Semplicemente la preghiera ».

Meditazine Francesco
7-6-2016

I pagani, dice Gesù, « credono di venire ascoltati a forza di parole », come fossero quasi « parole magiche ».

Per questo egli raccomanda: « non siate come loro, Dio non ha bisogno di parole », perché « il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno, prima ancora che gliele chiediate ».

Così « quando io dico "Padre" arrivo fino alle radici della mia identità: la mia identità cristiana è essere figlio e questa è una grazia dello Spirito ».

Meditazione Francesco
16-6-2016

Il Signore non si volta dall'altra parte davanti alle nostre necessità e, se a volte sembra insensibile alle richieste di aiuto, è per mettere alla prova e irrobustire la nostra fede.

Lo Spirito infonde audacia nel cuore dei credenti; dà alla nostra vita e alla nostra testimonianza cristiana la forza del convincimento e della persuasione; ci incoraggia a vincere l'incredulità verso Dio e l'indifferenza verso i fratelli.

Angelus Francesco
20-8-2017

E così facendo ci insegna, ha suggerito il Papa, che « sempre, quando ci avviciniamo al Signore per chiedere qualcosa, si deve partire dalla fede e farlo nella fede: io ho fede che tu puoi guarirmi, io credo che tu puoi fare questo ».

Meditazione Francesco
12-1-2018

E ha spiegato che a chi chiede « Per favore, preghi per me che ho questo … », non si può promettere preghiera e risolvere il tutto con « un Padre Nostro e un'Ave Maria » e poi dimenticarsi.

La preghiera di intercessione richiede coraggio!

Meditazione Francesco
15-3-2018

La preghiera è un lavoro: un lavoro che ci chiede volontà, ci chiede costanza, ci chiede di essere determinati, senza vergogna.

Perché? Perché io sto bussando alla porta del mio amico.

Meditazione Francesco
11-10-2018

Gesù pregava con intensità nei momenti pubblici, condividendo la liturgia del suo popolo, ma cercava anche luoghi raccolti, separati dal turbinio del mondo, luoghi che permettessero di scendere nel segreto della sua anima: è il profeta che conosce le pietre del deserto e sale in alto sui monti.

Catechesi Francesco
5-12-2018

La preghiera di domanda è autentica, è spontanea, è un atto di fede in Dio che è il Padre, che è buono, che è onnipotente.

Catechesi Francesco
12-12-2018

È bello pensare che il nostro Dio non ha bisogno di sacrifici per conquistare il suo favore!

Catechesi Francesco
2-1-2019

La preghiera di Gesù pare attutire le emozioni più violente, i desideri di vendetta e di rivalsa, riconcilia l'uomo con la sua nemica acerrima, riconcilia l'uomo con questa nemica, che è la morte.

Catechesi Francesco
9-1-2019

Per un cristiano, pregare è dire semplicemente "Abbà", dire "Papà", dire "Babbo", dire "Padre" ma con la fiducia di un bambino.

Catechesi Francesco
16-1-2019

Nella preghiera cristiana, nessuno chiede il pane per sé: dammi il pane di oggi, no, dacci, lo supplica per tutti, per tutti i poveri del mondo.

Catechesi Francesco
13-2-2019

L'espressione "nei cieli" non vuole esprimere una lontananza, ma una diversità radicale di amore, un'altra dimensione di amore, un amore instancabile, un amore che sempre rimarrà, anzi, che sempre è alla portata di mano.

Catechesi Francesco
20-2-2019

Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza.

Catechesi Francesco
27-2-2019

Il Regno di Dio è certamente una grande forza, la più grande che ci sia, ma non secondo i criteri del mondo; per questo sembra non avere mai la maggioranza assoluta.

Catechesi Francesco
6-3-2019

Nella preghiera, chiediamo che la ricerca di Dio vada a buon fine, che il suo disegno universale di salvezza si compia, primo, in ognuno di noi e poi in tutto il mondo.

Catechesi Francesco
20-3-2019

Questa preghiera contiene un atteggiamento di empatia, un atteggiamento di solidarietà.

Catechesi Francesco
27-3-2019

Siamo debitori anzitutto perché in questa vita abbiamo ricevuto tanto: l'esistenza, un padre e una madre, l'amicizia, le meraviglie del creato …

Catechesi Francesco
10-4-2019

Siamo tutti debitori verso Dio e verso tante persone che ci hanno regalato condizioni di vita favorevoli.

La nostra identità si costruisce a partire dal bene ricevuto.

Catechesi Francesco
24-4-2019

Se siamo tentati di compiere il male, negando la fraternità con gli altri e desiderando un potere assoluto su tutto e tutti, Gesù ha già combattuto per noi questa tentazione: lo attestano le prime pagine dei Vangeli.

Catechesi Francesco
1-5-2019

Ecco che cos'è l'uomo: un essere votato alla vita, che sogna l'amore e il bene, ma che poi espone continuamente al male sé stesso e i suoi simili, al punto che possiamo essere tentati di disperare dell'uomo.

Catechesi Francesco
15-5-2019

Se noi preghiamo così: con fede che il Signore può intervenire, con perseveranza e con coraggio

Meditazione Francesco
23-3-2020

Concilio Ecumenico Vaticano II

Lo Spirito Santo prega nei fedeli Lumen gentium 4
Cristo presente quando la Chiesa prega nella Liturgia Sacrosanctum concilium 7
La Sacra Scrittura tesoro di … Sacrosanctum concilium 90
  Dei verbum 15
lettura della Sacra Scrittura e … Dei verbum 25
La Chiesa unanime nella … fin dagli inizi Sacrosanctum concilium 6
  Dei verbum 10
prega perché tutti diventino Popolo di Dio Lumen gentium 17
l'Ufficio divino … pubblica della Chiesa Sacrosanctum concilium 90
con la quale prega in nome di tutto il genere umano con Cristo Presbyterorum ordinis 13
personale Sacrosanctum concilium 12
  Sacrosanctum concilium 90
comunitaria Sacrosanctum concilium 7
  Sacrosanctum concilium 12
  Sacrosanctum concilium 26-32
  Sacrosanctum concilium 33
  Sacrosanctum concilium 41
  Sacrosanctum concilium 99
  Presbyterorum ordinis 5
azione materna della comunità nella … Presbyterorum ordinis 6
famigliare Apostolicam actuositatem 11
  Gaudium et spes 48
dei coniugi Gaudium et spes 49
… sacrificio spirituale Lumen gentium 10
  Lumen gentium 12
  Lumen gentium 34
  Presbyterorum ordinis 4
… mezzo di santità Lumen gentium 42
… principio di unione e unità Lumen gentium 13
Perseveranza nella … Christus Dominus 15
… per i defunti Lumen gentium 50
… per le Missioni Ad gentes 39
dei sofferenti Ad gentes 38
Per le vocazioni Presbyterorum ordinis 11
  Optatam totius 2
Per la pace Gaudium et spes 82
Per i propri peccati Lumen gentium 40
Per i peccatori Sacrosanctum concilium 109
I Vescovi presiedono la … comunitaria Sacrosanctum concilium 41
pregano per il popolo Lumen gentium 26
  Lumen gentium 27
  Lumen gentium 41
I sacerdoti pregano a nome di tutti i fedeli nella Liturgia Sacrosanctum concilium 33
  Lumen gentium 41
e nell'Ufficio Sacrosanctum concilium 86
  Presbyterorum ordinis 13
penetrano con la … il mistero di Cristo Presbyterorum ordinis 14
sono legati tra loro col vincolo delle … Presbyterorum ordinis 8
… e ministero Presbyterorum ordinis 18
Il diacono presiede la … dei fedeli Lumen gentium 29
I chierici assidui nella … Lumen gentium 41
Il missionario uomo di … Ad gentes 25
i catechisti presiedono la … nelle Missioni Ad gentes 17
I religiosi coltivino la … Perfectae caritatis 6
importanza della … dei contemplativi Ad gentes 40
e dei religiosi per le Missioni Ad gentes 15
I laici partecipano nella … all'ufficio sacerdotale di Cristo Lumen gentium 34
pregano per i superiori Lumen gentium 37
La … anima del movimento ecumenico, … private e in comune per l'unità dei cristiani Unitatis redintegratio 4
  Unitatis redintegratio 8
  Unitatis redintegratio 18
  Lumen gentium 24
La … dei Musulmani Nostra aetate 3
v. Orazione mentale; Ufficio divino

Catechismo della Chiesa Cattolica

La preghiera nella vita della fede 17
Il desiderio di Dio 28
L'Antico Testamento 122
La formazione del dogma trinitario 249
La Provvidenza e le cause seconde 307
Gesù 435
Signore 451
La nostra comunione ai Misteri di Gesù 520
« Credo nello Spirito Santo » 688
« Gioisci, piena di grazia » 726ss
La Chiesa - istituita da Gesù Cristo 764
La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica 811ss
La partecipazione dei laici all'ufficio sacerdotale di Cristo 901
La vita eremitica 920
Le vergini e le vedove consacrate 924
La comunione dei beni spirituali 949
La comunione della Chiesa del cielo e della terra 958
La purificazione finale o Purgatorio 1032
L'inferno 1037
« Amen » 1061
Preghiera e Liturgia 1073
La comunione dello Spirito Santo 1109
I sacramenti della salvezza 1127
Canto e musica 1157
Le sacre immagini 1162
Il tempo liturgico 1165
Il memoriale del sacrificio di Cristo e del suo Corpo, la Chiesa 1368
I frutti della Comunione 1398
L'Eucaristia - « Pegno della gloria futura » 1403
Il Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione 1422
Le molteplici forme della penitenza nella vita cristiana 1434
La soddisfazione 1460
L'unzione degli infermi 1499ss
« A nome di tutta la Chiesa » 1552ss
I Sacramentali 1667ss
La vita di Cristo 1692
In sintesi 1743
La formazione della coscienza 1785
La speranza 1820
La nuova Legge o Legge evangelica 1968
  1971
Il merito 2010
La Chiesa, madre e maestra 2031
I precetti della Chiesa 2041
La preghiera 2098
Il nome cristiano 2157
Giorno di grazia e di cessazione dal lavoro 2188
La famiglia cristiana 2205
Il rispetto dei morti 2299ss
L'integrità della persona 2340
Castità e omosessualità 2359
Verità, bellezza e arte sacra 2502
La lotta per la purezza 2520
v. Domanda; Petizione
Comp. 56; 146; 186; 243; 245; 281; 291; 301; 318; 349; 351; 355; 374; 443; 534-598
v. Padre nostro; Salmi; Liturgia delle Ore
… eucaristica Comp. 277; 283
… consacratoria Comp. 331

Rinnovamento Catechesi

L'appartenenza a Cristo nella Chiesa 43
L'iniziazione al culto della Chiesa 44
Vocazione alla carità 47
Il movimento ecumenico 49
L'attività missionaria 50
La compaginazione gerarchica e sacramentale del popolo di Dio 87
Gesù inizio, centro e fine della storia della salvezza 101
Che cosa attingere dalla Scrittura 108
Tradizione, Scrittura e magistero 110
La liturgia, catechesi in atto 114
Fonte inesauribile 117
I fanciulli 136
La catechesi familiare 152
Indicazioni pratiche 165
Sapersi ritirare e saper attendere 167
Le formule dottrinali 177
Sensibilità pastorale del catechista 181
I catechisti qualificati 184
Il catechista è educatore 188

Compendio della dottrina sociale

Gesù prega il Padre 34
Divorziati risposati e preghiera 226
Lavoro umano, carità e preghiera 266
Cristiani ed esempio pubblico di preghiera 286
Preghiera per i governanti 381
Creazione e preghiera di Israele 452
Riconciliazione e preghiera di Gesù 492
Preghiera e pace 519
Preghiera per la pace ed Eucaristia 519
Giornata Mondiale per la Pace e preghiera 520
Religioni e Incontri di Preghiera di Assisi 537
Pastorale sociale, religiosi/e e preghiera 540
Fedeli laici e preghiera personale 546
Aggregazioni ecclesiali e preghiera 550

Summa Teologica

  II-II, q. 83