Pubblicani

Al tempo del NT, erano chiamati così gli esattori delle tasse, funzionali dei dominatori romani e odiati dalla popolazione ebraica perché esosi, peccatori e collaborazionisti.

Termine ( in greco: telónai ) con cui nel Nuovo Testamento sono designati gli agenti commerciali privati a cui veniva appaltata dal governo romano la riscossione delle tasse.

Generalmente malvisti, in Israele lo erano ancor di più perché essi apparivano come collaboratori dell'occupante romano.

L'atteggiamento verso questi rifiutati, assimilati ai peccatori ( Mt 9,10; Mt 11,19; Mt 21,31 ), è benevolo.

Chiama uno di loro, Levi-Matteo, alla sua sequela ( Mc 2,14; Lc 5,27-28; Mt 9,9 ) e ne fa uno dei dodici apostoli ( Mt 10,3 ).

La disponibilità a sedere a tavola con pubblicani e peccatori ( Mc 2,15-17; Mt 9,9-13; Mt 5,29-32 ) fu un tratto tipico del Signore, che gli fruttò la qualifica spregiativa di "amico dei pubblicani e dei peccatori" ( Mt 11,19; Lc 7,34; Lc 15,1-2 ).

Tale comportamento era la concreta manifestazione dell'amore misericordioso di Dio ( Mt 9,12-13; Lc 15,3-32 ).

Pubblicani: esattori d'imposte; il loro mestiere, esercitato con esosità, votava al disprezzo pubblico ( Mt 9,10; Mt 18,17+ ).

Mt 5,46

Catechismo della Chiesa Cattolica

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Gesù e Israele 574
Gesù e la fede d'Israele nel Dio unico e Salvatore 588
La preghiera di domanda 2631
Rimetti a noi i nostri debiti 2839