Tabernacolo

Tabernaculum era il diminutivo di taberna ( "capanna fatta di tavole", "tugurio", "bottega", "magazzino" ) ed indicava "baracca", "tenda", "padiglione".

Per gli Ebrei fu un santuario portatile usato durante la loro peregrinazione nel deserto fino alla costruzione del Tempio di Salomone e veniva da loro detto "tenda": la sua struttura, le suppellettili ed i riti sono particolareggiatamente descritti in Esodo 25,10 - 27,19.

Per i Latini fu la "tenda augurale", luogo scelto dall'augure fuori Roma per prendere gli auspici prima dei comizi.

Nell'esercito romano, oltre ad essere la tenda legionaria, fu quella costruita secondo precise norme rituali perché il comandante vi potesse prendere gli auspici.

Nella liturgia cattolica è un'edicola chiusa ed elevata dove si conserva l'Eucaristia: anticamente fu posta in sacristia o sotto la mensa dell'altare o nei muri che gli si ergevano a fianco; talora assunse forme curiose a richiamo simbolico ( torri, colombe ), mentre dal secolo XV è fisso ed immobile, collocato al centro dell'altare.

L'uso della celebrazione della Messa con il sacerdote rivolto all'assemblea comportò, in un primo momento, una sua dislocazione laterale … talora fin troppo disinvoltamente laterale …

Paolo VI richiamò invece che nelle Chiese dev'essere situato "in luogo distintissimo, col massimo onore" ( CChC 1183 ), è infatti nello spirito della liturgia che esso manifesti la verità della presenza reale del Signore e ne stimoli l'adorazione ( CChC 1379): una soluzione pratica che ha salvato preziosi valori spirituali ed artistici è stata la collocazione avanzata di un altare mobile riservato alla Messa.

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Per una certa somiglianza, "tabernacolo" indicò anche nicchie per immagini sacre collocate sulle case lungo le vie o disseminate in piloni nelle campagne: è celebre quello al quale Don Abbondio "la sera del giorno 7 novembre dell'anno 1628" rivolse lo sguardo.

Il termine ( dal latino tahernaculum: tenda ) sta a indicare il luogo della conservazione dell'eucaristia nelle chiese.

Venne introdotto intorno al sec. XI e dopo varie collocazioni e configurazioni ( tabernacoli murali, edicole del Sacramento, colombe eucaristiche ecc. ) dal sec. XVI venne situato sulla mensa dell'altare.

Con la riforma liturgica del concilio Vaticano II il tabernacolo dovrebbe essere staccato dall'altare, a motivo della necessità di non produrre simultaneamente il segno della presenza sacramentale e la celebrazione eucaristica.

Il tabernacolo va posto in un luogo architettonico veramente importante, normalmente distinto dalla navata della chiesa, adatto all'adorazione e alla preghiera soprattutto personale.

Si prescrive inoltre che sia unico, inamovibile e solido, non trasparente, inviolabile, indicato da una lampada dalla fiamma perenne, quale segno di onore reso al Signore.

Concilio Ecumenico Vaticano II

… eucaristico

Sua disposizione e sicurezza Sacrosanctum concilium 128

Catechismo della Chiesa Cattolica

Dove celebrare? 1183
Come viene chiamato questo sacramento? 1330
La presenza di Cristo operata dalla potenza della sua Parola e dello Spirito Santo 1379
Comp. 246; 286

Codice Diritto Canonico

sia unico, inamovibile e non trasparente 938 §§ 1 e 3