Vecchi cattolici

Chiesa costituitasi in autonomia nel 1871 in Germania in opposizione ai dogmi del concilio Vaticano I circa il primato e l'infallibilità pontifici e richiamandosi alla fede della Chiesa antica, secondo la fisionomia rispecchiantesi nei primi 7 concili ecumenici.

Nel 1873 i "vecchi cattolici" ebbero il loro primo vescovo in J. Reinkens, che ricevette la consacrazione da un vescovo della Chiesa giansenista di Utrecht, costituitasi nel 1724, mantenendo la successione apostolica.

Nel 1889 altre comunità ecclesiali slegate da Roma, in Svizzera, Austria e Croazia, si confederarono appunto nell'Unione di Utrecht, a cui aderirono nel 1897 nuclei di cattolici polacchi del Nordamerica e la Chiesa Filippina Indipendente ( Iglesia Filipina Independiente ).

Attualmente i "vecchi cattolici" contano circa 1.500.000 di fedeli.

Le otto Chiese vecchie-cattoliche storiche dell'Unione di Utrecht contano 400.000 fedeli in oltre 600 comunità, con circa 20 vescovi.

Vecchi credenti

Dissidenti della Chiesa ortodossa russa ( conosciuti anche col nome di raskolniki, in russo: scismatici ), che durante il regno dello zar Alessio Mikajlovic ( 1645-76 ) si opposero alle riforme del patriarca di Mosca Nikon, specie nel settore liturgico.

I "vecchi credenti" si rifiutarono di seguire tali innovazioni e si riunirono in gruppi autonomi.

Subirono aspre persecuzioni e conobbero divisioni interne, ma mantennero un'originale fisionomia, nell'arcaismo delle tradizioni e nel fervore escatologico, influendo sulla mentalità collettiva e su parecchie espressioni letterarie.

I "vecchi credenti" erano circa 15 milioni all'inizio del '900 e nel 1971 si sono riuniti alla Chiesa ortodossa russa.

Schedario biblico

Concilio Ecumenico Vaticano II

Catechismo della Chiesa Cattolica

Compendio della dottrina sociale