Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 23

Lunedì santo

I Giudei decidono di far morire Gesù

1 Gli Ebrei indignati dal fatto che Gesù Cristo compiva molti miracoli e che grandi folle correvano dietro a lui e lo consideravano un Profeta, decisero di mandarlo a morte, e tennero consiglio ( Gv 11,45-53 ) per trovare il modo per arrestarlo.

Ma, dato che temevano il popolo ( Lc 22,1-2 ) che nutriva per lui una particolare stima, decisero di essere molto prudenti; ma l'odio prese il sopravvento: cercarono allora di farlo passare per un novatore e studiarono ogni espediente per rovinarlo.

Ammirate l'odio che gli Ebrei avevano per Gesù e l'opposizione che Gesù faceva loro, in modo particolare ai Farisei che riuscirono a farlo morire.

Pensate fino a quali eccessi possono giungere l'invidia e la rabbia dei malvagi che arrivano a far morire un innocente, un santo, un profeta e un uomo che aveva rivelato in tanti modi la sua divinità.

2 Nonostante l'odio che gli Ebrei gli portavano e i malvagi progetti che ordivano contro di lui, Gesù Cristo non smise di parlare dei fatti che lo riguardavano e lo fece con la maggiore dolcezza che si possa immaginare.

Una volta disse loro: Ho compiuto tra di voi molte cose buone; vi prego perciò di dirmi per quale di esse volete farmi morire ( Gv 10,32 ).

Essi, nell'assemblea che tennero, dettero questa risposta: Se lo lasciamo in vita, tutti crederanno in lui ( Gv 11,48 ).

Intervenne Pilato replicando: Che male ha fatto costui? non ho trovato nulla in lui che meriti la morte ( Lc 23,22 ).

Ma bastò che Gesù fosse in odio agli Ebrei, perché rimproverava i loro vizi, per essere ritenuto colpevole dal loro tribunale e essere giudicato degno di morte.

Essi infatti, ispirandosi alle parole del Saggio, conclusero: Condanniamolo a una morte infame ( Sap 2,20; Mt 27,43; At 12,3 ).

Adorate la disposizione interiore di Gesù nei riguardi della cabala farisaica; egli ne accetta coraggiosamente le decisioni perché erano in perfetto accordo con quelle del suo Padre celeste: Tu non avresti alcun potere su di me - disse infatti a Pilato - se non ti fosse stato dato dall'alto ( Gv 19,11 ).

3 Gli Ebrei avevano un altro motivo per mandare a morte Gesù e lo dichiararono nella loro Assemblea; è perché temevano che, dato il gran numero di persone che credevano in lui, lo seguivano e l'onoravano come loro Re, i Romani sarebbero venuti a distruggere la città e la nazione ( Gv 11,48 ).

Ragionando così, dimostrarono di essere davvero ciechi, dice Sant'Agostino; perché, in realtà, fu in conseguenza delle crudeltà da essi commesse contro l'Unto del Signore, che la loro città fu assediata, conquistata e rasa al suolo dai Romani, tanto che non rimase di essa pietra su pietra che non venisse diroccata ( Mt 24,2 ), come del resto aveva predetto Gesù stesso.

Ce ne dà solenne conferma Giuseppe Flavio, scrittore di quei tempi e appartenente alla setta dei Farisei, il quale dichiara cha la distruzione avvenne perché i suoi connazionali avevano fatto morire Gesù Cristo.

Così ordinariamente si comporta Dio, che sconvolge i progetti degli uomini e attua proprio il contrario di quanto hanno deciso, perché imparino ad avere fiducia in lui e ad abbandonarsi interamente alla sua Provvidenza, non facendo nulla di testa loro, perché devono volere ciò che egli vuole.

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