Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 98

San Sulpizio ( 644 o 647 )
19 gennaio; non figura più nel nuovo calendario

1 Fin dalla sua infanzia san Sulpizio mostrò di avere una grande predilezione per la virtù, per questo fu chiamato « il pio » e il Vescovo l'obbligò a prendere la tonsura.

Quant'è bello e vantaggioso dedicarsi presto alla virtù ( Sir 6,18 ) perché è così che la sua pratica ci diventa facile e si diventa pii per via quasi naturale.

Questo vantaggio lo si gode in pieno nelle case lontane dal mondo dove quelli che amano la loro vocazione trovano grande piacere e grande soddisfazione negli esercizi di pietà che vi si compiono, perché ne hanno loro reso dolce e piacevole.

Vi trovate in questa disposizione?

Amate al di sopra di tutto la vita religiosa e ciò che in essa si pratica?

2 La pietà di questo Santo si diffuse dovunque e il re lo invitò a corte.

Benché fosse piuttosto difficile conservare in quell'ambiente lo spirito religioso, il nostro Santo vi si comportò con tanta saggezza che il profumo della sua pietà si diffuse dovunque e tutti lo onoravano.

La professione che esercitate vi chiede di avere qualche rapporto con il prossimo al di fuori dell'ambiente comunitario.

State molto attenti a presentarvi sempre in modo edificante e ad essere così modesti, riservati e discreti da essere considerati come il buon odore di Gesù Cristo ( 2 Cor 2,15 ).

Fate in modo che il vostro aspetto, ogni vostra parola e ogni vostro atto ispirino la virtù; è questo lo scopo per cui Dio vi vuole in religione: disponetevi dunque, nel ritiro, a corrispondere alle sue intenzioni.

3 Era allora vacante la sede arcivescovile di Bourges; il re ricevette diverse richieste, ma la sua scelta cadde su Sulpizio, preferito a tutti gli altri per la sua pietà.

Fu essa che gli diede la forza di lavorare con zelo e con successo alla salvezza delle anime.

È proprio vero ciò che afferma san Paolo che la pietà è utile a tutto ( 1 Tm 4,8 ) e che produce molto bene non solo in quelli che la possiedono ma anche in quelli che li osservano, che parlano con loro e che accolgono i loro insegnamenti, perché tutto in essi esalta la pietà.

Si può dire altrettanto di voi? di voi che dovete trasmettere la pietà ai fanciulli di cui siete guida?

Può bastare osservarvi per essere saggi?

Il vostro solo aspetto è sufficiente per impegnarli a essere virtuosi?

Le vostre parole producono in essi lo spirito di pietà e di religione?

È questo il bene più grande che dovete fare loro e quanto di meglio potete lasciare loro quando vi lasceranno.

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