Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 137

San Paolino vescovo di Nola ( 353-431 )
22 giugno

1 San Paolino ha sempre manifestato un grande distacco dai piaceri, dalle comodità della vita e da tutti i beni della terra.

Appena celebrate le nozze, chiese a sua moglie di vivere in continenza, come fratello e sorella.

Qualche tempo dopo vendettero tutti i loro averi e distribuirono la maggior parte del ricavato ai poveri; con il rimanente fecero costruire una chiesa in onore di san Felice, nella quale Paolino trascorse in preghiera tutte le notti, per il resto della sua vita.

Una volta Paolino fu fatto prigioniero dai Goti e minacciato di morte se non consegnava loro i suoi tesori.

Egli pregò Dio di non permettere che fosse tormentato a motivo dell'oro e dell'argento, perché sapeva molto bene dov'erano andate a finire le sue ricchezze.

Sant'Agostino prende lo spunto da questo fatto per assicurare che il vero bene di san Paolino risiedeva in Dio, perché egli non voleva possedere altro bene all'infuori di lui.

La rinuncia a tutti i piaceri l'aveva messo in questa disposizione.

Voi avete rinunciato esteriormente al mondo e a tutte le soddisfazioni che gli uomini ricercano: fate in modo che questa rinuncia sia completa e, perché sia tale, fatela anche interiormente.

Chiedetela a Dio per intercessione di san Paolino.

2 L'amore che questo Santo aveva per i poveri era davvero ammirevole e, per vivere come loro, si fece volontariamente povero per Gesù Cristo e non negò l'elemosina.

Un giorno uno di questi poveri si presentò alla sua porta e Paolino dispose che gli fosse dato l'unico pane che era in casa; sua moglie non gli diede retta per non rimanere senza.

Dio stesso, però, provvide perché all'ora di pranzo Paolino fu avvisato che erano giunte per lui numerose barche stracolme di grano e che solo una si era perduta.

Egli si rivolse allora alla moglie dicendole che avrebbe dovuto avere maggiore fiducia nella Provvidenza divina, e aggiunse che se una barca colma di grano s'era perduta era per colpa sua, perché non aveva dato quel pane.

È così che amate i poveri?

Dio vi chiede non di distribuire un'elemosina materiale ma quella spirituale che è molto più importante, come l'anima, che è immortale, lo è più del corpo.

3 San Paolino non si contentò della carità verso i poveri, che è pur tanto rara: la spinse fino all'eccesso, come racconta san Gregorio Magno.

Una madre era desolata perché i Vandali avevano fatto prigioniero suo figlio e perché il genero del re se l'era preso come schiavo.

Lei, per sollevarsi da questa pena atroce, ricorse al vescovo Paolino che, non potendo fare altro, si offrì volentieri come schiavo al posto del ragazzo per liberarlo.

Dio benedisee questo gesto di carità, facendolo, qualche tempo dopo, accompagnare trionfalmente all'episcopio, seguito dal corteo degli schiavi della diocesi, anch'essi liberi.

Forse anche voi vi siete offerti a Dio al posto dei vostri alunni e, assumendovi l'incarico di prendervi cura delle loro anime, gli avete offerto in qualche modo, anima per anima ( Es 21,23 ).

Avete mai ripensato a questo impegno e al modo come vi avete corrisposto?

Vi preoccupate della loro salvezza come se si trattasse della vostra?

Non solo dovete dedicarle le vostre cure, ma dovete consacrare a questo nobile scopo la vostra vita e voi stessi, se volete salvare la loro.

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