Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 177

Santa Teresa ( 1515 - 1582 )
15 ottobre

1 Santa Teresa fu prevenuta dalla grazia divina fin dalla più tenera età.

A sette anni le capitò di leggere la vita dei santi Martiri e subito si sentì animata dal desiderio di morire martire per la fede.

D'accordo con suo fratello s'allontanò di casa per passare in Africa e lì spargere il suo sangue tra i Mori.

Ricondotta a casa da suo zio, e sempre d'accordo con suo fratello, si diede alla vita eremitica: costruì piccoli eremi per ritirarsi a pregare Dio.

Quant'è bello consacrare la nostra vita a Dio fin dall'infanzia!

Perché avendo, per così dire, succhiato la pietà con il latte materno, essa prende possesso del nostro cuore, per cui poi è quasi impossibile perderla del tutto.

Può anche succedere che - come avvenne a santa Teresa - per un po' di tempo si intiepidisca, ma poi, essendo ben radicata nell'animo, rinasce insensibilmente e produce nuovi frutti, come successe appunto alla nostra Santa in cui crebbe ogni giorno più, fino all'ultimo anelito della sua santa vita.

Questo esempio può farvi capire quanto è vantaggioso ispirare la pietà ai ragazzi fin da quando sono piccoli, soprattutto facendo leggere loro buoni libri che lasceranno buone impressioni nel loro animo.

Dio vi ha chiamato a dare ai ragazzi un'educazione cristiana: servitevi degli stessi mezzi di cui egli si è servito con santa Teresa prevenendola con le sue grazie.

2 Il grande desiderio di soffrire occupò l'animo di Teresa per tutta la vita.

Non si contentò certo del solo desideri, ma lo tradusse in pratica con grandi austerità e penitenze quasi continue.

Dio, da parte sua, l'assecondò in questa sua ardente brama e per diversi anni la mise alla prova con malattie dolorosissime che non le davano respiro, con violentissime tentazioni, con l'aridità nell'orazione che non riusciva più a sopportare.

Così Teresa sperimentò non solo le tenerezze ma anche i rigori con cui Dio tratta talvolta le anime che ama e che vuole favorire con le grazie più singolari e più straordinarie.

Così fece con Teresa che dopo duri e lunghi periodi di aridità, ebbe un dono di orazione elevatissimo, di cui ha lasciato tracce sensibili nei suoi scritti, che furono onorati dall'approvazione delle più grandi personalità e che i suoi devoti considerano come una dottrina celestiale.

Dio le fece ancora un'altra grazia.

Un giorno, mentre era rapita in orazione, un Serafino le trafisse il cuore con una freccia di fuoco, per cui, per il resto della vita, sentì nel cuore un ardore che la portava sempre verso Dio.

Così Dio ricompensa le anime che si donano perfettamente a lui e che soffrono molto per lui.

Se anche voi volete essere onorati dalle grazie che egli concede solo ai suoi prediletti, dovete accettare anche le sofferenze e le prove, perché, come dice il Saggio, Dio punisce i suoi figli che ama teneramente ( Pr 3,12; Eb 12,6 ).

3 La principale occupazione di santa Teresa, dopo essersi consacrata a Dio, fu di dedicarsi a una continua e sublime contemplazione, in cui non ebbe altro scopo che unirsi strettamente al suo sposo Gesù.

In mezzo alle più grandi aridità, s'inabissava e si abbandonava completamente a Dio, nonostante le tenebre interiori in cui viveva.

Più Dio la faceva soffrire, più ricorreva a lui, perché riusciva a trovarlo dovunque, anche quando si nascondeva.

In quelle situazioni di spirito bastava la fede a guidarla.

Poiché trovava tutto in Dio, aveva anche la felicità di trovare Dio dovunque: in qualsiasi situazione o luogo si trovasse, Dio le faceva da guida.

Come era felice di godere della divina presenza!

Agiva sempre in vista di Dio; fece anzi voto di fare tutto ciò che era più gradito a Dio.

Questo è il frutto dell'orazione frequente e fervente: ci fa godere Dio in anticipo, per quanto è possibile che una fede viva possa procurare tale fortuna in questo mondo.

Se amate davvero Dio, l'orazione sarà il nutrimento della vostra anima, perché egli entrerà in voi e vi farà mangiare alla sua tavola, come dice s. Giovanni nell'Apocalisse ( Ap 3,20 ).

Potrete sempre godere della sua presenza in tutto ciò che fate e vostro unico scopo sarà dispiacergli.

Avrete anche sempre fame di lui ( Sir 24,21 ), come dice il Saggio, perché - secondo l'espressione del Re Profeta - vi sentirete sazi solo quando godrete della sua gloria in Cielo ( Sal 17,15 ).

Rendetevi degni di godere di questa felicità, conducendo sempre una santa vita.

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