Discorsi sul Nuovo Testamento

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Dalle tre letture dell'Apostolo

1 Tm 1,15-16: " È parola sicura e degna di essere da tutti accolta ", ecc. Dal Salmo ( Sal 95,2 ): " Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Lui ", ecc. Dal Vangelo di Luca ( Lc 17,12-19 ), dove si tratta dei dieci lebbrosi mondati dal Signore.

Contro i Pelagiani

1 - Le letture e i canti nella Chiesa
2 - Il rendimento di grazie dovuto al medico da parte di tutti. Il peccato originale nei bambini. I vescovi tutori dei minorenni
3 - Com'è Paolo il primo dei peccatori
4 - Nella salvezza di Paolo è mostrata la speranza di salvezza di chi dispera
5 - La salvezza ci viene da Dio, non da noi. I benefici della grazia. La duplice confessione
6 - Una dottrina varia e incostante è la lebbra della mente

1 - Le letture e i canti nella Chiesa

Fratelli, ascoltate con attenzione dalle sacre Letture ciò di cui il Signore ci fa avvertiti; egli è a dare, io servo.

Abbiamo ascoltato la prima lettura dell'Apostolo: È parola sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo a salvare i peccatori e di questi il primo sono io.

Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù mostrasse in me, per primo, tutta la sua magnanimità perché giungessi a conoscenza di coloro che avrebbero creduto per la vita eterna. ( 1 Tm 1,15-16 )

Questo abbiamo appreso dalla lettura dell'Apostolo.

Abbiamo poi cantato il Salmo, esortandoci a vicenda, ad una voce e con un cuore solo, dicendo: Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a lui, e in lacrime davanti al Signore che ci ha creati; ed ivi preveniamo la sua presenza nella confessione ed a lui acclamiamo con il canto dei Salmi. ( Sal 95, 2.6 )

Dopo queste letture, quella del Vangelo ci ha mostrato i dieci lebbrosi mondati e uno solo di essi, uno straniero, che ringrazia colui che l'ha guarito.

Per quanto il tempo lo permette, approfondiremo queste tre letture facendo poche riflessioni per ognuna; e, per quanto ci sia possibile, con l'aiuto di Dio senza soffermarci in alcuna di esse, per non impedire la trattazione delle altre due.

2 - Il rendimento di grazie dovuto al medico da parte di tutti. Il peccato originale nei bambini. I vescovi tutori dei minorenni

L'Apostolo ci propone la scienza del rendimento di grazie.

Ricordate che cosa fa risuonare l'ultima lettura del Vangelo, ( Lc 17,12-19 ) come il Signore Gesù lodi gli uomini grati, riprovi gli ingrati, mondi esteriormente, lebbrosi nel cuore.

Perciò che dice l'Apostolo? È parola sicura - dice - e degna di essere da tutti accolta.

Che discorso è questo? Cristo Gesù è venuto nel mondo.

A che scopo? A salvare i peccatori.

Che dici di te? Di questi il primo sono io. ( 1 Tm 1,15-16 )

Chi dice: Non sono peccatore; oppure: Non lo sono stato; è ingrato verso il Salvatore.

Nessuno degli uomini in questa massa di mortali che trae origine da Adamo, assolutamente nessuno degli uomini non è malato, nessuno è risanato senza la grazia di Cristo.

Vuoi sapere dei neonati, se sono malati in Adamo?

Anch'essi infatti sono portati alla Chiesa; anche se non vi possono correre a piedi, corrono con i piedi di altri per essere risanati.

La madre Chiesa concede i piedi degli altri perché vadano, il cuore di altri perché credano, la lingua di altri perché facciano la professione di fede; dal momento che sono aggravati dal peccato di una altro, per cui sono malati, così, quando in tale circostanza sono presenti dei sani, si salvino per la professione di fede che fa un altro per loro.

Nessuno al riguardo insinui dottrine contrarie.

La Chiesa ha sempre ammesso questo, si è sempre attenuta a questo; lo ha appreso dalla fede degli antichi, lo custodisce fedelmente fino alla fine, poiché: Non hanno bisogno del medico i sani, ma gli ammalati. ( Mt 9,12 )

Com'è, allora, che al bambino è necessario il Cristo, se non è malato?

Se è sano, perché si cerca il medico da parte di coloro che lo amano?

Se quando vengono portati i bambini - si dice che non hanno assolutamente alcun peccato di origine eppure vengono a Cristo -, perché nella Chiesa non si dice a coloro che li recano: Portate via di qui questi innocenti; non hanno bisogno del medico i sani, ma gli ammalati; Cristo non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori? ( Mt 9,12-13 )

Non si è detto mai, ma non si dirà una sola volta.

Perciò, fratelli, chiunque può farlo, parli per lui che non può parlare in suo favore.

Ai vescovi vengono assai raccomandati i beni dei minorenni, quanto più la grazia dei piccoli?

Il vescovo protegge il minorenne perché, in seguito alla morte dei genitori, non sia schiacciato da estranei.

Reclami di più a favore del bambino chi ha timore che venga ucciso dai genitori.

Gridi con l'Apostolo: È parola sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo, per nessun'altra ragione, solo per salvare i peccatori. ( 1 Tm 1,15-16 )

Chi va a Cristo ha in sé che debba essere risanato; chi non ne ha, non c'è ragione per la quale debba essere presentato al medico.

Scelgano i genitori una delle due risoluzioni: o riconoscano nei loro figli la scomparsa del peccato, o smettano di presentarli al medico.

Ciò non è altro che voler presentare al medico uno che è sano.

Che presenti? Uno da battezzare. Chi è? Un bambino. A chi lo presenti? A Cristo.

Sicuramente a colui che è venuto nel mondo? È così, dice.

Perché è venuto nel mondo? Per salvare i peccatori.

Allora chi presenti ha di che essere risanato?

Se dirai: Lo ha, con la tua confessione lo fai scomparire; se dirai: Non ha nulla, con il tuo diniego lo mantieni.

3 - Com'è Paolo il primo dei peccatori

Egli dice: A salvare i peccatori, dei quali il primo sono io.

Prima di Paolo non c'erano peccatori?

Certamente, almeno lo stesso Adamo prima di tutti, è piena di peccatori la terra devastata dal diluvio e quanto numerosi successivamente.

Come corrisponde a verità: Il primo sono io? Si disse il primo dei peccatori non in ordine cronologico, ma per l'enormità del peccato.

Tenne conto della gravità del suo peccato e, in base ad essa, si disse il primo dei peccatori; come si dicono primi, ad esempio, tra avvocati: è primo non chi tratta le cause da più anni, ma chi ha superato gli altri dall'inizio della professione.

Dica perciò l'Apostolo in un altro passo da che gli viene l'essere il primo dei peccatori.

Dice: Io sono l'ultimo degli Apostoli, io che non sono degno di essere chiamato Apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. ( 1 Cor 15,9 )

Nessuno più violento tra i persecutori, quindi nessun altro è primo tra i peccatori.

4 - Nella salvezza di Paolo è mostrata la speranza di salvezza di chi dispera

Ma ho ottenuto misericordia, egli dice.

E spiega la ragione per la quale ha ottenuto misericordia: Perché Cristo Gesù dimostrasse in me tutta la sua magnanimità ad esempio di quanti avrebbero creduto in lui per la vita eterna. ( 1 Tm 1,15-16 )

Cristo, dice, venuto a dare il perdono ai peccatori che si convertono a lui, fino ai suoi nemici, per primo scelse me, più accanito nemico, poiché salvando me, nessuno degli altri disperasse.

È quanto fanno i medici: quando si recano in località dove non sono conosciuti, da principio preferiscono curare i malati più gravi, sia per dimostrare loro benevolenza, sia per far valere la loro competenza.

Ciò al fine che ciascuno, in quel luogo, dica al suo prossimo: Va' da quel medico, sta' sicuro, ti guarisce.

E quello: Mi guarisce? Non vedi che cosa devo soffrire?

Io ho fatto esperienza, dice; del male che tu soffri, anch'io ho sofferto.

Dice così Paolo ad ogni ammalato ed a chi vuole disperare di sé.

Chi ha curato me, mandandomi da te, mi ha detto: Va' da quello che dispera e digli che hai avuto, che ho risanato in te, che subitanea guarigione hai ricevuto da me. Ho chiamato dal cielo, ho colpito e atterrato con una parola, con un'altra ho risollevato ed eletto, una terza volta ho bene istruito e inviato, una quarta ho liberato e ho dato il premio. ( At 9 )

Va', parla ai malati, grida ai disperati: È parola sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo a salvare i peccatori.

Perché temete? Perché trepidate? Di essi il primo sono io.

Sono io a parlarvi - dice - il sano ai malati, chi sta in piedi a chi giace, chi è sicuro a chi dispera.

Per questo infatti ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo dimostrasse in me tutta la sua magnanimità.

Ha portato a lungo il mio male, e così lo ha tolto; come il medico buono ha tollerato pazientemente il violento, egli è stato a trattenermi mentre io lo ferivo, mi ha fatto il dono di essere ferito per lui.

Dice: Ha dimostrato in me tutta la sua magnanimità, ad esempio di quanti avrebbero creduto in lui per la vita eterna.

5 - La salvezza ci viene da Dio, non da noi. I benefici della grazia. La duplice confessione

Non disperate, dunque.

Siete malati? Avvicinatevi a lui e sarete risanati; siete ciechi? Avvicinatevi a lui e sarete illuminati.

E voi, i risanati, rendete grazie a lui; e voi che siete malati e correte a lui per essere risanati, dite tutti: Venite, adoriamo, prostriamoci davanti a lui, in lacrime davanti al Signore che ci ha creati ( Sal 95,2.6 ) e uomini e salvati.

Giacché, se egli ci ha creati uomini, ma da noi stessi ci siamo salvati, noi abbiamo fatto qualcosa di meglio di lui; conta di più un uomo salvato che un uomo qualsiasi.

Pertanto, se Dio ti ha fatto uomo e tu hai fatto di te un uomo buono, è migliore ciò che hai fatto tu.

Non ti esaltare al di sopra di Dio: sottomettiti a Dio, adora, prostrati, riconosci colui che ti ha creato; nessuno infatti ricrea, tranne colui che crea; non c'è chi rinnovi, se non chi ha fatto il nuovo.

Questo si trova anche in un altro Salmo: Egli ci ha fatti, non ci siamo fatti noi. ( Sal 100,3 )

Senza dubbio quando ti ha fatto nulla tu avevi che potessi fare.

Ma ora che già esisti, anche a te è possibile fare qualcosa: affrettarti dal Medico, invocare il Medico che è ovunque presente.

E perché tu invocassi, ha rinfrancato il tuo cuore e ti ha donato di poter invocare: È Dio infatti - dice - che suscita in voi e il volere e l'operare secondo la buona volontà. ( Fil 2,13 )

Perché tu avessi buona volontà, ha preceduto la sua chiamata.

Grida: Dio mio, la sua misericordia mi preverrà. ( Sal 59,11 )

La sua misericordia ti ha prevenuto perché tu esistessi, perché tu avessi la sensibilità, potessi ascoltare, consentire.

Ti ha prevenuto in tutto: previeni anche tu in qualcosa la sua ira.

In che cosa, tu dici, in che cosa?

Riconosci che tutte queste cose, tutto ciò che hai di buono, ti viene da Dio, da te tutto ciò che hai di male.

Quanto ai tuoi beni, non lodarti trascurando lui; quanto ai tuoi mali, non accusare lui e scusare te; questa è la vera confessione.

Egli che ti ha prevenuto in tanti beni, verrà da te ed esaminerà i suoi doni e i tuoi mali; egli in te osserva in che modo avrai usato del suo dono buono.

Pertanto, poiché con tutti questi doni ti ha prevenuto, considera in che cosa tu possa prevenire la presenza di lui che verrà.

Ascolta il Salmo: Preveniamo la sua venuta nella confessione.

Preveniamo la sua venuta; prima che egli venga, sia reso propizio; prima che si renda presente, sia placato.

Hai infatti il sacerdote per il quale tu possa placare il tuo Dio; ed egli stesso, che in relazione a te è Dio con il Padre, è uomo per te.

Così, prevenendo la sua presenza, esulterai con il Salmo nella confessione.

Sii nel giubilo con il Salmo; prevenendo la sua presenza nella confessione, accusati; giubilando nel Salmo, loda lui.

Con l'accusa di te stesso e con la lode di lui che ti ha creato, chi è morto per te verrà e ti darà la vita.

6 - Una dottrina varia e incostante è la lebbra della mente

Questo tenete per fermo, in questo perseverate.

Nessuno si cambi, nessuno sia lebbroso.

Una dottrina suscettibile di variazioni, che non ha la caratteristica dell'uniformità, significa la lebbra della mente; e questa la monda Cristo.

Tu hai forse apportato in qualcosa un cambiamento, vi hai riflettuto ed hai migliorato la tua opinione; ciò che si presentava in diversità di opinioni, è divenuto coerentemente uniforme.

Non fartene un merito personale, per non trovarti fra i nove che non furono grati.

Uno solo rese grazie, gli altri erano Giudei; quello era uno straniero, era figura dei popoli stranieri, quell'uno dette le decime a Cristo.

Dunque dobbiamo a lui l'essere, la vita, l'intelligenza; che siamo uomini, che viviamo bene, che abbiamo una retta intelligenza lo dobbiamo a lui.

Nulla è nostro di ciò che abbiamo, solo il peccato.

Che cosa possiedi infatti che tu non abbia ricevuto? ( 1 Cor 4,7 )

Quindi voi, voi soprattutto che comprendete ciò che ascoltate, ponete in alto il vostro cuore, risanato dall'infermità, mondato dalla incostanza e rendete grazie a Dio.

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