Discorsi sui Santi

Indice

Nella nascita di S. Giovanni

1 - Discorso tenuto per volontà divina
2 - Giovanni ebbe una superiorità straordinaria nei confronti degli altri Profeti
3 - Nessuno più grande di lui se non Cristo. Cristo minore per nascita, superiore per maestà
4 - Giovanni maestro d'umiltà
5 - La "voce" precede la Parola

1 - Discorso tenuto per volontà divina

Poiché alla Carità vostra il Signore ha voluto concedere la parola e la presenza nostra - e in questo egli non è venuto incontro alla nostra determinazione, ma è disposizione della sua volontà -, lo ringraziamo con voi ed a voi rechiamo il piacere di un discorso, che è proprio del nostro ministero, in forza del quale servire è quanto ci compete e ci conviene.

Ma spetta a voi, carissimi, accogliere con carità qualsiasi comunicazione da parte dei servi di Dio e di rendergli grazie insieme con noi, avendoci concesso di trascorrere insieme questo giorno.

2 - Giovanni ebbe una superiorità straordinaria nei confronti degli altri Profeti

Di chi parleremo oggi se non di colui del quale è questo il giorno della nascita?

Dunque, san Giovanni, nato da donna sterile, il precursore del Signore nato da una vergine, ottenne di poter salutare il suo Signore dal grembo materno e, nato, di annunziarlo poi.

Una donna sterile non poteva essere madre, una vergine non aveva da chi generare; la sterile generò l'araldo, la vergine, il Giudice.

Ma il Signore Gesù Cristo stesso, che sarebbe nato da una vergine, inviò avanti, dagli uomini, molti araldi.

Da lui furono inviati tutti i Profeti, ma egli, che venne dopo di loro, parlava attraverso di essi.

Allora dal momento che il Signore si era fatto precedere da numerosi araldi, che grandi meriti ebbe costui, quale maggiore eccellenza fece emergere colui del quale oggi viene fatta celebrare la nascita?

Che non sia occulto il giorno della sua nascita, così come non è occulto quello della nascita del suo Signore, non manca infatti di significato.

Noi ignoriamo quando siano nati gli altri Profeti; non fu permesso che si ignorasse nei riguardi di Giovanni.

Il grande merito di lui si rivelò anche dal fatto che gli altri araldi che annunziarono il Signore ebbero anche il desiderio di vederlo e non lo videro; e, se lo videro in spirito, lo videro futuro, ma non si trovarono quaggiù per vederlo presente.

D'altra parte, il Signore stesso disse di loro ai suoi discepoli che molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate ma non l'udirono. ( Mt 13,17 )

Non era egli stesso ad inviarli? Ma in tutti c'era il desiderio, se possibile, di vedere il Cristo qui nella carne.

Ma poiché andarono innanzi col morire, così come precedettero venendo al mondo, Cristo qui non li trovò, pur tuttavia li redense per la vita eterna.

E perché possiate conoscere quale desiderio era in tutti di vedere qui il Cristo, rammentatevi di quel vecchio Simeone, al quale lo Spirito di Dio annunziò, non come un bene da poco, che non sarebbe morto senza prima aver veduto il Cristo.

Cristo nacque ed egli lo riconobbe neonato fra le braccia della madre, lo prese, lo tenne in braccio ed era sostenuto dalla divinità di lui; così tenendo fra le braccia il Verbo fatto bambino, benedisse Dio dicendo: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza. ( Lc 2,29-30 )

3 - Nessuno più grande di lui se non Cristo. Cristo minore per nascita, superiore per maestà

Quindi, gli altri Profeti non lo videro, Simeone lo vide bambino; Giovanni lo riconobbe appena concepito e lo salutò, lo vide e lo annunziò quando fu giovane.

Perciò costui è più eccellente di tutti gli altri.

Ascolta la testimonianza che di lui dà il Signore: nessun altro gli antepose all'infuori di sé.

Tanto era eccellente che, tranne Cristo, non c'era chi gli si dovesse preferire.

Quindi il Signore stesso così dice: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista. ( Mt 11,11 )

E, per anteporsi a lui: Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. ( Mt 11,11 )

Cristo disse di sé di essere da meno e da più di Giovanni: minore per nascita, più grande quanto a potenza; minore per età, superiore in maestà.

Il Signore nacque infatti dopo di lui, ma nella carne, ma dalla Vergine; prima di quello, invece, in principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )

Grande verità: Cristo dopo di Giovanni, Giovanni per mezzo di Cristo.

Infatti: Per mezzo di lui sono state create tutte le cose e niente è stato creato senza di lui. ( Gv 1,3 )

Perché dunque venne Giovanni?

A indicare la via dell'umiltà, perché diminuisse la presunzione dell'uomo e si accrescesse la gloria di Dio.

Il grande Giovanni venne dunque a presentare il Grande.

Giovanni venne a misura d'uomo. ( Ap 21,17 )

Che vuol dire: A misura d'uomo?

Nessun uomo poteva essere da più di Giovanni: chiunque da più di Giovanni era appunto più che uomo.

Se infatti la misura propria dell'uomo aveva raggiunto il massimo in Giovanni, non potevi ormai trovare un uomo più grande; eppure hai tuttavia trovato il più grande.

Riconosci che è Dio chi senza dubbio hai potuto trovare più grande dell'uomo.

Uomo Giovanni, uomo anche Cristo: ma Giovanni soltanto uomo, Cristo Dio e uomo.

Quanto al suo essere Dio, egli creò Giovanni; in quanto uomo, nacque dopo di Giovanni.

4 - Giovanni maestro d'umiltà

Nondimeno, fate attenzione a quanto sia umile quel precursore del suo Signore, del Dio e uomo.

A colui del quale uno più grande non è sorto tra i nati di donna si domanda se sia il Cristo.

Tale era la sua superiorità che gli uomini poterono ingannarsi.

Riguardo a lui, sono incerti se sia il Cristo, e fino a spingersi a interpellarlo.

Ora, se figlio di superbia e non maestro di umiltà, si sarebbe affiancato a quegli uomini nell'errore, e senza adoperarsi a persuaderli, ma semplicemente accettando ciò che essi credevano.

Era forse troppo per lui voler convincere gli uomini di impersonare il Cristo?

Se avesse tentato di persuadere e non fosse stato creduto, sarebbe rimasto schiacciato e umiliato, disprezzato dagli uomini e condannato da Dio.

Ma non era necessario per lui fare opera di persuasione presso gli uomini, già gli era chiaro che quelli ne erano convinti: avrebbe potuto accettare il loro errore e accrescere il suo prestigio.

Ma ben lungi questo dal fedele amico dello Sposo, cioè di voler essere amato dalla sposa invece di lui.

Riconobbe di non essere quel che non era per non perdere ciò che era.

Giovanni non era lo Sposo, infatti, interpellato, così affermò: Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo sta là e lo ascolta ed esulta di gioia alla voce dello sposo. ( Gv 3,29 )

Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più grande di me.

Quanto più grande? Non sono degno di sciogliere il legaccio del suo sandalo. ( Mt 3,11; Lc 3,16 )

Notate di quanto sarebbe inferiore se ne fosse degno; quanto si umilierebbe se dicesse questo.

È più grande di me, io sono degno di sciogliere il legaccio del suo sandalo; avrebbe detto infatti di essere degno di abbassarsi ai piedi di lui.

Ora, invece, nel dirsi indegno di chinarsi fino ai piedi di lui, anzi, fino ai sandali, quali alte lodi ne fece!

Perciò, venne a insegnare l'umiltà ai superbi, ad annunziare la via della conversione.

5 - La "voce" precede la Parola

Venne prima la voce che la Parola.

In che modo la voce prima della Parola? Che si dice di Cristo?

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio; egli era in principio presso Dio. ( Gv 1,1-2 )

Ma, per venire da noi, il Verbo si fece carne ( Gv 1,14 ) e venne ad abitare in mezzo a noi.

Perciò abbiamo ascoltato che Cristo è la Parola, noi ascoltiamo perché Giovanni è la "voce".

In quanto gli si disse: Tu chi sei? rispose: Io sono la voce di uno che grida nel deserto. ( Gv 1,19.23 )

Dunque, se Cristo è la Parola, Giovanni la "voce", per annunziare a noi la Parola, Giovanni è adottato in funzione di voce, e perché la Parola potesse raggiungerci, venne prima la "voce".

Pertanto, Cristo era anzi prima di Giovanni Battista dall'eternità, nondimeno Giovanni dovette nascere per primo così che la "voce" precedesse la Parola fino a noi.

Verrà perciò il tempo in cui vedremo il Verbo così come è veduto dagli Angeli: al presente, tuttavia, facciamo progressi nel Verbo per rimanere con lui per sempre.

6 - Ma bisogna che egli cresca ed io diminuisca; ( Gv 3,30 ) questo fu palese nelle stesse nascite del Verbo e della "voce".

Il Verbo nacque il venticinque dicembre, data che segna il crescere della luce del giorno; la "voce" nacque prima del Verbo di Dio, quando la luce del giorno comincia a diminuire.

Bisogna che egli cresca ed io diminuisca.

E lo mostrarono anche le loro passioni: Giovanni fu diminuito con la decapitazione; Cristo si accrebbe, venne innalzato sulla croce.

Quindi, Fratelli, celebriamo la nascita della "voce" in onore del Verbo: Non nelle ubriachezze e nelle gozzoviglie, ( Col 3,17 ) come dice l'Apostolo, ma, qualunque cosa facciate, fate tutto nel nome di Dio, e il Dio della pace sarà con voi. ( Fil 4,9 )

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