Discorsi sui tempi Liturgici

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Sulla Passione del Signore

1 - Cristo crocifisso, scandalo e stoltezza per gl'infedeli, per noi è potenza e sapienza di Dio
2 - Peggiori dei Giudei sono gli eretici che spezzano l'unità

1 - Cristo crocifisso, scandalo e stoltezza per gl'infedeli, per noi è potenza e sapienza di Dio

Con grande solennità celebriamo oggi il sacramento grande e ineffabile della passione del Signore.

Esso, per la verità, ci è presente tutti i giorni, sia all'altare a cui partecipiamo, sia sulla nostra bocca e sulla nostra fronte; e questo perché, rievocato continuamente anche attraverso i sensi del corpo, resti sempre presente nel cuore.

Ma questa solennità annuale spinge molto di più la mente a ricordare una cosa così grande, e così quello che tanti anni fa' fu commesso in un preciso luogo dall'empietà dei Giudei e fu spettacolo ai loro occhi crudeli, ora è guardato in tutto il mondo intero con l'occhio della fede come se accadesse oggi stesso.

Se quelli allora guardavano soddisfatti quel che avevano commesso con tanta crudeltà, con quanta maggior gioia noi riviviamo nei nostri cuori con l'aiuto della memoria ciò che devotamente crediamo?

Se quelli osservano voluttuosamente il frutto della loro iniquità, quanto maggiormente noi ricorderemo in letizia il frutto della nostra salvezza?

Perché in quel medesimo avvenimento, mentre prendevano risalto le scelleratezze che essi stavano compiendo, venivano cancellate quelle che noi avremmo commesso in futuro.

Perciò mentre detestiamo le nefandezze che essi commisero allora, ci rallegriamo che lì venissero rimesse le nostre.

Essi operatori di empietà, noi celebratori della solennità; essi accalcati per infierire, noi per obbedire; essi perduti, noi ritrovati; essi venduti, noi ricomprati; essi guardavano insultando, noi ci prostriamo adorando.

Perciò il Cristo crocifisso per gli infedeli è scandalo e stoltezza, per noi invece è potenza di Dio e sapienza di Dio; e questa è quella debolezza di Dio che è più forte degli uomini, e quella stoltezza di Dio che è più sapiente degli uomini. ( 1 Cor 1,23-25 )

Il seguito degli avvenimenti chiarì meglio queste cose.

A quel tempo infatti la rabbia dei nemici che cosa anelava soprattutto se non a spazzar via dalla terra la sua memoria?

Ed ecco invece che crocifisso da un sol popolo, ora è piantato nel cuore di tutti i popoli e, ucciso da un'unica gente, ora è adorato da tutte le Genti.

Con tutto ciò non solo allora, ma anche adesso da ciechi leggono e da sordi cantano quel che tanto tempo prima era stato predetto dalla voce del Profeta: Hanno forato le mie mani e i miei piedi, possono contare tutte le mie ossa.

Essi mi guardano: si sono divise le mie vesti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte. ( Sal 22,17-19 )

Sono cose che nel Vangelo si leggono avvenute proprio come nel Salmo erano state predette; allora si compiva per mano dei Giudei quel che inutilmente arrivava ai loro orecchi e la passione del Signore, come era stata predetta, era tanto più puntualmente compiuta quanto meno era da essi capita.

Ora poi la leggono predetta e la conoscono adempiuta e ancora s'incaponiscono a negare il Cristo, dato che non lo possono più uccidere.

2 - Peggiori dei Giudei sono gli eretici che spezzano l'unità

Gli eretici poi, peggio dei Giudei.

Questi infatti negano Cristo che non vedono, quelli combattono la sua Chiesa che vedono.

E non solo di questi Giudei che oggi negano Cristo sono più miserabilmente arrabbiati gli eretici, ma anche di quelli che lo uccisero allora; quelli infatti non ne cancellarono il titolo mentre pendeva dal legno, questi invece ne soffiano via il battesimo mentre siede nel cielo.

Noi però col presente Salmo rispondiamo ad ambedue gli avversari, sia a quelli che negano il capo, sia a quelli che negano il corpo.

Il capo è Cristo, il corpo la Chiesa.

Contro i Giudei leggiamo: Hanno forato le mie mani e i miei piedi, possono contare tutte le mie ossa, ( Sal 22,17-18 ) e il resto come segue.

Contro gli eretici leggiamo: Ricorderanno e si convertiranno al Signore tutti i confini della terra, e si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie delle genti; poiché del Signore è il regno, egli domina su tutte le nazioni. ( Sal 22,28-29 )

Però badiamo bene a conservare quel che significava quella veste tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo, ( Gv 19,23 ) che non divisero neanche quelli che uccisero Cristo, ma di cui s'impossessarono coloro a cui toccò in sorte.

Tra molti eretici infatti possono essere divisi i sacramenti di Cristo, ma nessun fedele spezza o divide la carità di Cristo; coloro che partecipano alla sorte dei santi nella luce, ( Col 1,12 ) se la tengono stretta come cosa propria, perché spiritualmente amano l'unità.

E allora, o carissimi, celebriamo questo giorno con una devozione degna della ricorrenza annuale; ma la croce di Cristo sia nostro vanto ( Gal 6,14 ) non una volta sola all'anno, ma con continua santificazione.

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