Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Nella domenica della Santa Pasqua

1 - Il mistero del corpo di Cristo è sacramento d'unità
2 - Come da molti chicchi un solo pane, così dalla concordia della carità l'unico corpo di Cristo
3 - Spiegazione delle parole del prefazio

1 - Il mistero del corpo di Cristo è sacramento d'unità

Voi rigenerati a vita nuova, per cui siete chiamati "neofiti", voi soprattutto che per la prima volta vedete queste cose, ascoltatene ora il significato che avevamo promesso [ di spiegarvi ].

Ma ascoltate bene anche voi, o fedeli, che siete abituati a vederle: è buona cosa richiamarle alla memoria, perché non le cancelli la dimenticanza.

Quel che vedete sulla mensa del Signore, per quanto riguarda l'apparenza materiale, siete soliti vederlo anche sulle vostre mense.

L'apparenza è la stessa, ma non è lo stesso il valore.

Anche voi siete le stesse persone di prima; non avete portato qui dei volti nuovi.

E tuttavia siete nuovi.

Vecchi nelle sembianze del corpo, nuovi per la grazia della santità.

E anche queste sono cose nuove.

Infatti qui ancora c'è del pane e del vino, come vedete, ma dopo, fatta la santificazione, quel pane sarà il corpo di Cristo e quel vino sarà il sangue di Cristo.

E questo lo compie il nome di Cristo, lo compie la grazia di Cristo, di modo che quel che si vede è quel che si vedeva prima, ma quel che vale non è quel che valeva prima.

Se si mangiava prima, avrebbe riempito lo stomaco; mangiato dopo, nutre lo spirito.

Quando voi siete stati battezzati, anzi prima del vostro battesimo, sabato, vi abbiamo parlato del sacramento del fonte in cui dovevate essere immersi, e vi abbiamo detto ( e non l'avrete dimenticato, credo ) che il battesimo aveva senso ed ha senso in quanto è sepoltura con Cristo, secondo le parole dell'Apostolo: Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme con Cristo nella morte, perché, come egli fu risuscitato dai morti, così anche noi camminiamo in una vita nuova. ( Rm 6,4 )

Perciò anche adesso, non basandoci sulla nostra fantasia o sulla nostra presunzione o su argomentazioni umane, ma sull'autorità dell'Apostolo, bisogna che vi spieghiamo e vi facciamo entrare bene in mente che cos'è ciò che avete ricevuto o che riceverete.

Ecco, in poche parole ascoltate quel che l'Apostolo, anzi Cristo stesso per mezzo dell'Apostolo, afferma riguardo al sacramento della mensa del Signore: Uno solo è il pane, e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo. ( 1 Cor 10,17 )

Ecco, è tutto qui, ho fatto presto a dirlo.

Però pesate le parole, non guardate al loro numero.

A contarle, le parole sono poche, ma a pesarne il valore, esso è ben grande.

Uno solo è il pane dice.

Per quanti possano essere i pani posti qui sopra, uno solo è il pane; per quanti possano essere i pani posti oggi sugli altari di Cristo in tutto il mondo, uno solo è il pane.

Ma che significa: Uno solo è il pane?

Lo spiega molto in breve: Noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo.

Questo pane è quel corpo di Cristo del quale l'Apostolo, rivolgendosi alla Chiesa afferma: Voi siete corpo di Cristo e sue membra. ( 1 Cor 12,27 )

Perciò voi stessi siete quel che ricevete, per la grazia con cui siete stati redenti; e quando dite Amen, voi sottoscrivete.

Quello che qui vedete dunque è il sacramento dell'unità.

2 - Come da molti chicchi un solo pane, così dalla concordia della carità l'unico corpo di Cristo

Ora, avendoci l'Apostolo fatto capire con poche parole che cos'è questo mistero, consideratelo con più attenzione e vedete come esso si forma.

Il pane come si fa? C'è la trebbiatura, la macinatura, poi l'impastatura e la cottura.

Nell'impastatura si purifica, con la cottura diventa duro.

E la vostra trebbiatura qual è? Voi l'avete avuta: fu nei digiuni, nelle penitenze, nelle veglie, negli scongiuri.

Quando venivate esorcizzati, era la vostra macinatura.

Per l'impastatura ci vuole l'acqua: e voi siete stati battezzati.

La cottura è fastidiosa ma ci vuole.

E la vostra cottura qual è? Il fuoco delle tentazioni, da cui questa vita non è mai immune.

E perché ci vuole? La fornace prova i vasi del vasaio e la tentazione della tribolazione [ prova ] gli uomini giusti. ( Sir 27,5 )

Come dunque da tutti quei chicchi di grano, radunati insieme e in qualche modo uniti tra di loro nell'impastatura, si forma un unico pane, così nella concordia della carità si forma un unico corpo di Cristo.

E quel che il corpo di Cristo dice attraverso i grani il sangue lo dice con gli acini.

Anche il vino infatti esce dalla pigiatura e quel che era separatamente negli acini confluisce poi in una cosa unica e diventa vino.

Perciò sia nel pane che nel calice è presente il mistero dell'unità.

3 - Spiegazione delle parole del prefazio

Riguardo a quel che avete udito presso la mensa del Signore, cioè il Signore sia con voi, siamo soliti dirlo anche quando salutiamo dall'abside e lo diciamo ogni volta che preghiamo; è quel che a noi conviene, che cioè il Signore sia sempre con noi, perché senza di lui non siamo niente.

Quel che poi ha risuonato nei vostri orecchi, state bene attenti per l'impegno che assumete davanti all'altare di Dio.

Quando infatti noi diciamo: In alto i cuori, è come se ponessimo un'interrogazione e facessimo un avvertimento.

Non l'abbiate quaggiù; sulla terra il cuore imputridisce, elevatelo verso il cielo.

In alto i cuori, ma dove? Voi che cosa rispondete?

In alto i cuori, ma dove? Sono rivolti al Signore.

Perché anche l'avere il cuore in alto può essere un bene e può essere un male.

In che senso un male? È un male in coloro dei quali è detto: Li hai sprofondati mentre s'innalzavano. ( Sal 73,18 )

Il cuore in alto, quando non è rivolto al Signore, non è giustizia, ma superbia; perciò quando noi diciamo: In alto i cuori, siccome il cuore in alto può essere anche un fatto di superbia, voi rispondete: Sono rivolti al Signore.

Si tratta dunque di una elevazione da parte sua e non di un innalzamento da parte nostra; e se questo avere il cuore in alto verso il Signore è elevazione, è forse da noi che ce la siamo procurata?

L'avremmo potuto con le nostre forze?

Abbiamo sollevato verso il cielo la terra che noi eravamo?

Assolutamente: è lui che l'ha fatto, è lui che si è degnato, lui che ci ha steso la mano, lui che ha dato la sua grazia, lui che ha portato in alto quel che era in basso.

Ecco perché, dopo che noi abbiamo detto: In alto i cuori, e voi risposto: Sono rivolti al Signore, perché non attribuiate a voi stessi l'avere il cuore in alto, io ho aggiunto: Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

Ecco, questi sono i misteri: brevi, ma grandi; brevi nel dirsi, ma grandi nel valore.

Cose che voi potete ripetervi svelti, e senza libro, e senza lettura, e senza lunghi ragionamenti.

Rammentatevi tra voi stessi quel che siete e in che cosa dovete perseverare per conseguire le promesse di Dio.

Indice