Esposizione dei Salmi

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Salmo 28 (27)

1 - [v 1.] Sorte riservata ai peccatori, ed ai credenti

Di David stesso.

È la voce del Mediatore stesso, potente nel combattimento della passione.

Invero quel che sembra augurare ai nemici, non è voto malvagio, ma enunciazione della loro pena; come nel Vangelo non augura con malevolenza ciò che dice alle città che, pur avendovi fatto miracoli, non gli avevano creduto, ma preannunzia ciò che su di esse incombe. ( Mt 11,20 )

2 - [vv 1.2.] A te, o Signore, ho gridato, Dio mio, non startene muto verso di me.

A te, Signore, ho gridato, Dio mio affinché tu non divida la unità del tuo Verbo da quello per cui sono uomo.

Non sia mai che, stando tu muto verso di me, io diventi simile a coloro che discendono nella fossa.

Perché è dal fatto che l'eternità del tuo Verbo non cessa di unirsi a me che deriva che io non sono un uomo come gli altri, i quali nascono nella profonda miseria di questo secolo, ove, come se tu fossi muto, non si conosce il tuo Verbo.

Esaudisci la voce della mia supplica, mentre prego a te, mentre levo le mie mani verso il tuo santo tempio.

Mentre sono crocifisso per la salvezza di coloro che, credendo, divengono il tuo santo tempio.

3 - [v 3.] Non trascinare insieme con i peccatori l'anima mia, e non perdermi con coloro che operano l'iniquità, con coloro che parlano di pace con il loro prossimo, con coloro che mi dicono: Sappiamo che tu sei venuto da parte di Dio come Maestro. ( Gv 3,2 )

Il male è invece nei loro cuori.

Di male invece parlano nei loro cuori.

4 - [v 4.] Da' loro secondo le loro opere.

Rendi loro secondo le loro opere, perché questa è giustizia.

E secondo la malizia delle loro macchinazioni.

Pieni di cattivi sentimenti, non possono trovare il bene.

Da' loro secondo le opere delle loro mani.

Sebbene per la salvezza di altri valga ciò che hanno fatto, tuttavia retribuisci costoro secondo l'azione della loro volontà.

Rendi ad essi la loro mercede.

Poiché, in cambio della verità che udivano hanno voluto rendere inganno, li tragga in inganno la loro stessa fallacia.

5 - [v 5.] Perché non hanno compreso le opere del Signore.

Donde appare dunque che quanto detto è loro accaduto?

Da questo fatto, cioè perché non hanno compreso le opere del Signore.

Questa stessa senza dubbio è già stata una retribuzione, ossia che nell'uomo, che con animo malevolo hanno tentato, non hanno riconosciuto il Dio Incarnato, inviato per disegno del Padre.

Né le opere delle sue mani.

Neppure sono stati toccati dalle stesse opere visibili del Signore che si effettuarono davanti ai loro occhi.

Li distruggerai, e non li riedificherai.

A niente mi nuocciano, ma neppure siano in grado con i loro sforzi di promuovere di nuovo assalti contro la mia Chiesa.

6 - [v 6.] Benedetto il Signore, perché ha esaudito la voce della mia supplica.

7 - [v 7.] Il Signore è mio aiuto e mio protettore.

Il Signore mi aiuta nel subire tante sofferenze, e con l'immortalità mi protegge nel risorgere.

In lui ha sperato il mio cuore, e sono stato soccorso.

E rifiorì la mia carne, cioè è risorta la mia carne.

E con la mia volontà confesserò a lui.

Ne consegue che, già vinto il timore della morte, non costretti dal timore sotto la legge, ma per libera volontà con la legge, lo confesseranno coloro che credono in me; e in essi anch'io confesserò, poiché sono in loro.

8 - [v 8.] Il Signore è la forza del suo popolo.

Non quel popolo che non conosce la giustizia di Dio e vuole stabilire la sua. ( Rm 10,3 )

Non ha creduto infatti di essere forte per sé, perché è il Signore la forza del suo popolo che combatte con il diavolo in mezzo alle difficoltà di questa vita.

E protettore della salvezza del suo Cristo, affinché quel popolo, salvato per mezzo del suo Cristo e costante nel combattimento, sia protetto alla fine nell'immortalità della pace.

9 - [v 9.] Salva il tuo popolo, e benedici la tua eredità.

Domando perché, dopo che la mia carne è risorta, hai detto: Chiedi a me, e ti darò le genti in tua eredità. ( Sal 2,8 )

Salva il tuo popolo, e benedici la tua eredità; perché tutto quanto è mio è tuo. ( Gv 17,10 )

E guidali, e innalzali in eterno.

E guidali in questa vita temporale, e innalzali di qui alla vita eterna.

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